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Più duraturi

Più duraturi

La pienezza dell’assenza
Luca Gilli
in Gente di Fotografia. Rivista di cultura fotografica e immagini
anno XXX – numero 83 – ottobre 2024
pagine 56-63

Come la narrativa di Morselli, la fotografia di Luca Gilli mette in atto una epochè metafisica e insieme del tutto pratica, ponendo tra parentesi la presenza umana dentro il mondo e mostrando che il mondo senza gli umani continua. La potenza degli oggetti diventa simile a quella degli enti naturali. Come le nuvole, infatti, o le rocce, o gli alberi, o le aquile, o i serpenti, o le querce, e così via e così via nella innumerabile densità del mondo, come tutti questi enti non prodotti dall’opera degli uomini esistevano prima dell’avvento della nostra specie, esistono insieme a essa e continueranno a esserci dopo che gli umani saranno scomparsi, così gli oggetti artefatti, vale a dire frutto della presenza umana, sono più duraturi del loro facitore.

1 commento

  • Michele Del Vecchio

    Dicembre 16, 2024

    Un mondo “abitato” solo da cose sarebbe simile ad un immenso magazzino.O forse no. Lasciate a sé stesse, le cose cesserebbero di essere tali, venendo meno il requisito della “cosalita’”. E anche il mondo cesserebbe di essere un mondo-cosa, contenitore delle infinite cose? E cosa diverrebbe? Un rebus sul piano logico. E anche su quello ontologico. Forse ne guadagnerebbe qualcosa l’estetica: spesso gli oggetti decontestualizzati dell’umano, dai suoi gusti e dalle sue abitutini, dai suoi criteri di collocazione negli spazi abitativi, rivelano una bellezza nuova.

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