Mitridate
Aldous, 26 ottobre 2024
Pagine 1-2
Da vari decenni non possiedo un televisore e quando mi capita di dormire in un albergo mi sottopongo a un piccolo esperimento: accendo la TV e guardo per qualche decina di secondi i primi 50/60 canali memorizzati. Scorrono quindi tutte le reti RAI, quelle di Mediaset, la7 e numerosissime emittenti locali. In questo articolo parlo dei risultati di tale esperimento.
2 commenti
agbiuso
In questo articolo ho descritto gli «spot pubblicitari trasmessi in modo massiccio, a pochi minuti di distanza l’uno dall’altro; si nota subito che per i loro autori i potenziali clienti ai quali si rivolgono sono dei bambini privi di encefalo e disposti ad apprezzare stupidissime filastrocche, slogan e musichette per infanti, becere storielle, stupefacenti iperboli e, dopo aver visto e sentito tutto questo, sono pronti ad andare a comprare i prodotti reclamizzati».
Un’analisi condotta sullo stesso tema da Renato Curcio conferma che «le apparenze pubblicitarie […] non sono qualità specifiche delle merci ma intossicazioni dell’immaginario dei loro potenziali consumatori».
Esattamente: intossicazioni dell’immaginario.
(Sovraimplicazioni. Le interferenze del capitalismo cibernetico nelle pratiche di vita quotidiana, Sensibili alle foglie, Roma 2024, p. 75).
Michele Del Vecchio
I veleni diffusi dalla televisione sono di gran lunga più tossici di quelli utilizzati, secondo il re del Ponto, dai suoi avversari per eliminarlo. Noi infatti, contrariamente a Mitridate, non abbiamo antidoti. L’informazione manipolata, la ininterrotta messa in scena di modelli di vita personale falsi, banali, conformisti, obbedienti alle ideologie dominanti prospettano ai telespettatori orizzonti e percorsi esistenziali massificati e nichilisti. Le reti televisive raggiungono, catturano, avvolgono gli ascoltatori in un continuum mediatico allestito con i seguenti ingredienti: informazione ingannevole-spettacolarizzazione massificante-pubblicità ottundente. Senza pause e senza possibilità di resistenza alla subdola penetrazione nelle menti e nelle coscienze, i telespettatori sono sempre più dipendenti dal mondo drogato della spettacolarizzazione televisiva.