Universalismo
Aldous, 5 gennaio 2024
Pagine 1-3
L’universalismo liberale dell’Occidente non si fa scrupoli ad agire in base a principi etnocentrici e razziali quando essi diventano funzionali alla sua politica di potenza. Conseguenza di tale universalismo etnocentrico è un sempre più esteso e capillare controllo delle opinioni critiche rispetto agli eventi (che si tratti di epidemia, di Ucraina, di Palestina), una sempre più chiara imposizione di slogan autoritari, un pericoloso tramonto della libertà di espressione.
In questo modo l’universalismo liberale si mostra in realtà per quello che è, una forma della volontà di potenza, un’espressione del rifiuto delle differenze e della molteplicità a favore di un’identità imperiale.
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3 commenti
michele del vecchio
Ho letto il tuo lungo e ben impostato articolo sulla (falsa)ambizione universalistica di alcuni sistemi politico-ideologici (l’universalismo etnocentrico: definizione pienamente centrata) e di potenti apparati del potere mondiale che si autorappresentano come portatori di valori aperti a tutti e disponibili a tutti. Le tue considerazioni mostrano invece il diffusissimo e permanente egoismo che si concilia solo con se stesso. Fai una riflessione molto articolata in cui distingui con l’usuale chiarezza i diversi livelli di espansione dominatrice e indichi alcuni casi limite.
Mentre leggevo il tuo pezzo, tuttavia, mi è venuto alla mente Berto Ricci ed il suo “Universale”. Una utopia fascista, certamente, una delle tante allestite nel Ventennio. Ma mi resta il sospetto che Ricci – di cui lessi delle cose che mi piacquero- intendesse l’universalità in un modo che forse non ho compreso ma che fatico a ricollocare in una dimensione di prevalente negatività. Insomma, voglio dire questo: c’è stata, e permane tutt’ora, una tensione all’andare oltre che ha in sé un elemento di positività forte, quantomeno sul piano dell’immaginario. Questo il mio contributo alla tua mappatura di un tema certamente importante. Un caro saluto.
agbiuso
Caro Michele, la mia riflessione si incentra su una forma ben precisa di universalismo, l'”universalismo etnocentrico” dell’Occidente contemporaneo. Certamente vi sono altre forme e direzioni nei progetti universalistici. Tutti mi lasciano però assai perplesso in quanto una prospettiva universalista pone inevitabilmente in secondo piano le differenze (quando non tende proprio a cancellarle). Differenze che invece credo siano da salvaguardare sempre, in tutte le loro manifestazioni.
Grazie per aver indicato la complessità del concetto che in questa parola si racchiude.
Davide Amato
Caro professore, grazie per quest’articolo. Sarà un materiale prezioso per la mia tesi, dove proverò ad argomentare molto di quello che ha scritto (di cui condivido ogni parola).
Un saluto!