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Stati Uniti d’America

Stati Uniti d’America

Soltanto i ciechi e gli accecati non vedono e non vogliono vedere che quanto accade a Gaza è un genocidio, un lucido e voluto genocidio. La domanda è dunque: i palestinesi e un loro Stato hanno diritto a esistere oppure devono essere spazzati via dalla faccia della Terra?
La risposta è chiara: il problema palestinese sarà risolto quando neppure uno di loro abiterà più la Palestina, diventata definitivamente «il grande Israele».
Questo genocidio è in corso da molto tempo, è attuato da Israele ed è sostenuto in tutti i modi dagli Stati Uniti d’America, un Paese che mostra ormai senza infingimenti la propria natura guerrafondaia e terroristica, un Paese che è diventato il più pericoloso per la pace su questo martoriato pianeta.
E allora pongo di nuovo le domande che rivolsi qualche mese fa:
Che cosa autorizza un Paese come gli Stati Uniti d’America a intromettersi nelle decisioni, nella vita, nelle libertà di altri Paesi?
In nome di che che cosa gli USA sono giudici dei destini di ciò che avviene nel continente asiatico, in America Latina, nel Vicino Oriente, in Europa, ovunque?
Da dove proviene questo privilegio assoluto di stabilire per tutti che cosa sia il bene e che cosa il male?
Che cosa legittima la pretesa che gli altri popoli, stati, nazioni debbano obbedire ai giudizi, alle decisioni, alle azioni e alle armi degli Stati Uniti d’America?
Sono davvero interessato a delle plausibili risposte, che non siano l’unica possibile e realistica: «Perché gli Stati Uniti d’America sono attualmente il Paese più forte e militarizzato del mondo e i più forti fanno ciò che vogliono dei più deboli».

[La fotografia di apertura è stata scattata da Davide Amato in occasione di un evento organizzato lo scorso maggio dall’ASFU e dedicato alla guerra]

49 commenti

  • agbiuso

    Giugno 30, 2024

    Da: La farsa continua mentre la nave è in avaria
    il Simplicissimus, 30.6.2024

    Infatti proprio la situazione personale del vecchio Joe era l’elemento chiave per portarlo alla Casa Bianca: chi altri se non lui avrebbe potuto essere manovrato a volontà? Benché Trump non fosse poi così diverso dal suo rivale e di fatto è all’origine del conflitto in Ucraina – tanto per dirne una – era però troppo inaffidabile per i gusti dell’élite globalista che stava giocando la sua partita Covid – guerra – clima e aveva bisogno di un eccezionale spazio di manovra e libertà di menzogna.
    […]
    Alla fine la verità è che gli Stati Uniti non stanno affrontando un incidente di percorso, ma una crisi sistemica che non è possibile affrontare solo con mezzi terapeutici, un eufemismo per il voto. I problemi che si sono accumulati lungo un secolo e più vengono al pettine senza sosta e si possono vedere i passeggeri di questa nave da crociera in avaria incerti se correre alle scialuppe di salvataggio o dare fondo a ciò che rimane nella ricca cambusa.

  • agbiuso

    Giugno 29, 2024

    Da: Che Dio ce la mandi buona
    il Simplicissimus, 29.6.2024

    Che Dio ce la mandi buona. Con un imperatore dell’occidente che si è palesato, coram populo, in preda alla demenza senile senza peraltro aver dato prova di particolare intelligenza nei suoi cinquant’anni di politica attiva e con un duello elettorale che ha chiarito quanto sia basso il livello politico americano, infarcito di discussioni ridotte a offese personali, retorica ad hominem e ogni forma di atteggiamento squalificante, ci sono tutti gli ingredienti per un passo falso che ci porti all’inferno. Fa venire i brividi perché adesso, tra l’altro, conosciamo la sostanza della conversazione telefonica di mercoledì scorso tra il ministro della difesa russo Belousov e il segretario alla Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin che si è precipitato a telefonare al suo omologo per la prima volta in quindici mesi, conscio che l’attacco terroristico americano sulla Crimea viola qualsiasi regola internazionale oltre a qualsiasi senso dell’onore. Ed è di fatto una entrata in guerra diretta. Immaginiamoci per un attimo se fossero state colpite le spiagge della Florida cosa sarebbe successo, quale sarebbe stata l’indignazione e come immediatamente sarebbe scoppiata la guerra planetaria. Ma questi sinedri di variegati imbecilli, pensano che gli altri si piegheranno sempre pur avendo avuto la palmare dimostrazione del contrario.

    Belousov ha spiegato al poco brillante commesso non viaggiatore della Casa Bianca come stanno le cose: ha ordinato allo Stato maggiore delle Forze armate russe di “adottare misure di risposta tempestive” riguardo ai voli dei droni americani sul Mar Nero. In pratica .qualsiasi drone statunitense o Nato che sorvoli il Mar Nero entro le 300 miglia marine dalla terraferma o sia vicino al territorio russo verrà abbattuto. È chiaro che se l’Alleanza atlantica nella sua confusione finale decidesse di mettere alla prova la determinazione russa, si potrebbe creare a una pericolosa escalation della guerra in Ucraina: ogni passo in avanti rende più difficile fare un passo indietro. Ma chi dovrebbe prendere la decisione? Il dibattito di ieri sera ha chiarito oltre ogni ragionevole dubbio che il livello politico degli Stati Uniti è sprofondato: Biden e Trump riflettono la triste realtà di una società polarizzata tra leader la cui unica qualità è servirsi di un gergo retorico per mobilitare sentimenti infantili. Conoscenza, intelligenza, capacità analitica non hanno più spazio negli Stati Uniti e se è per questo anche in Europa. A Washington, il presidente viene scelto da chi si esibisce meglio in una specie di festival per principianti, per giunta truccato esattamente come quelli televisivi.

  • agbiuso

    Giugno 28, 2024

    «Nessuno può più negare che gli Stati Uniti siano nelle mani di una figura di facciata che soffre di grave demenza. Biden rimane in carica per motivi di convenienza e clientelismo politico, mentre poteri grigi guidano di fatto l’esecutivo».

    Da: Dopo la sera degli orrori, rivolta democratica contro Biden
    il Simplicissimus, 28.6.2024

  • agbiuso

    Giugno 28, 2024

    La sera dell’orrore
    il Simplicissimus, 28.6.2024

    Il dibattito fra Trump e Biden, valeva la pena di essere ascoltato per capire fino in fondo il dramma occidentale che si condensa comunque in discorsi da bar : un vecchio confuso, stizzoso, bugiardo ad ogni costo e un candidato probabilmente ignaro del resto del mondo che però è riuscito miracolosamente a non sembrare prepotente, ma invece più presidenziale del presidente. Che il confronto sarebbe stato disastroso per Joe era già stato messo in conto tanto che il dibattito si è tenuto all’inizio della campagna e non alla fine, nella speranza che il pubblico finisca per dimenticare la figura di un Biden senile, smarrito e balbettante incline ad ogni momento a fare passi falsi e a mentire sulla situazione reale. Ma forse l’unico scopo di questo duello organizzato dalla Cnn e dunque dai democratici, era quello di dimostrare che il vecchio Joe è ancora in grado di stare in piedi per una novantina di minuti, sia pure con una lunga pausa nel mezzo. Che appanna lo specchio, che è ancora vivo insomma. Ma vale la pena più che ascoltare le chiacchiere del duello, vedere il dibattito per rendersi conto dell’espressione stuporosa di Biden che sembra uno perso nel parcheggio del supermercato e non ricorda più dove ha lasciato la macchina.

    Nel complesso un disastro, uno spettacolo dell’orrore per i democratici che si condensa nel grafico qui sotto in cui si vede come questo dibattito abbia ulteriormente allargato la forbice tra i due almeno secondo un sondaggio istantaneo.

    .

    Difficilmente essi accetteranno un secondo dibattito in vicinanza delle urne. E a questo punto si riapre con più urgenza il problema della sostituzione del presidente o quanto meno quello di trovare un altro nome, anche se ogni giorno che passa si fa sempre più ardua un’operazione del genere. Il fatto è che gli altri possibili personaggi da spendere per la Casa Bianca, Gavin Newsom, Kamala Harris, Michelle Obama, tanto per fare qualche nome, hanno percentuali che si possono pesare solo con il bilancino del farmacista: il dramma è che in realtà non sono candidati credibili in giro o comunque non disponibili a fare da Biden di riserva, ossia da mera interfaccia dei poteri reali. Tuttavia ciò che ci interessa da vicino è che nessuno dei duellanti nel dibattito di ieri ha dato l’impressione di avere una qualche idea di come risolvere le terribili situazioni che si sono create e di fatto entrambi si sono azzannati sull’unico piano disponibile al momento negli Usa, ovvero come mantenere la posizione di eccezionalità degli Stati Uniti, come se il resto del mondo non fosse che una colonia. In ogni caso la posizione di comando non viene considerata in qualche modo contrattabile nonostante i segni evidenti di un declino di cui il livello del dibattito stesso è uno specchio.

    Il vero orrore è alla fine proprio questo.

  • agbiuso

    Giugno 27, 2024

    LE FORZE ARMATE UCRAINE BOMBARDANO SEBASTOPOLI GRAZIE AL SUPPORTO DEI DRONI USA DI SIGONELLA
    di Antonio Mazzeo, 25.6.2024

    Domenica 23 giugno alle 12 ora locale, l’Ucraina ha attaccato la Crimea lanciando 5 missili Atacms di produzione statunitense. Secondo quanto ufficialmente dichiarato da Mosca, quattro missili sarebbero stati neutralizzati dalla contraerea mentre il quinto è caduto su una spiaggia di Sebastopoli causando la morte di 5 persone di cui 3 bambini, mentre altre 120 persone sarebbero rimaste ferite.
    Diversi analisti internazionali, nelle stesse ore dell’attacco missilistico, hanno tracciato il volo di un drone Global Hawk di US Air Force (Forte 10 in codice) che dopo il decollo dalla base siciliana di Sigonella ha raggiunto il Mar Nero; a circa 200 Km a sud della città di Yalta (Crimea) il velivolo ha spento il transponder rendendosi invisibile agli apparati radar. Il drone è poi rientrato nella mattinata del 24 giugno a Sigonella (ore 6 locali).

    In un’intervista rilasciata il 25 giugno a Sussidiario.net, Gianandrea Gaiani, direttore di Analisi Difesa, ha dichiarato che “un dettaglio importante è che il lancio dei missili Atacms di solito è accompagnato da quello di droni ricognitori che lo guidano e che hanno la loro base madre a Sigonella, in Italia”.

    Gaiani ha aggiunto che “l’impiego degli Atacms, comunque, comporta un ampio supporto tecnico americano: vengono usati con i lanciatori Himars e l’attacco è anticipato da un drone in volo sul Mar Nero. Droni che decollano dalla base siciliana di Sigonella e che fungono da ricognitori e da guida per i missili”.

    Ancora una volta si conferma l’irresponsabile ruolo chiave della stazione aeronavale di Sigonella nel sanguinoso conflitto russo-ucraino e la cobelligeranza delle autorità italiane che autorizzano i voli USA e NATO di intelligence e di coordinamento degli attacchi delle forze armate di Kiev contro obiettivi militari e civili russi.

    Ignobile il silenzio delle forze politiche e sociali e dei media siciliani e nazionali.

  • agbiuso

    Giugno 25, 2024

    Lavoro a Catania, vicinissimo alla base di Sigonella e anche per questo mi preoccupa la complicità dell’Italia nella guerra terroristica degli USA.

    Delitto e castigo
    il Simplicissimus, 25.6.2024

    La grande ed eroica operazione di guerra americana, è stata quella di tentare una strage sulle spiagge di Sebastopoli, tra i bagnanti, i bimbi che giocano, la gente che prende il sole. Su questo non ci possono essere dubbi, perché 1) notoriamente la gestione dei missili Atacms è direttamente gestita da personale statunitense, come essi stessi fanno capire 2) nel momento in cui l’ATACMS è stato lanciato a Sebastopoli, un drone di sorveglianza a lungo raggio americano RQ-4 Global Hawk è stato rilevato sul Mar Nero ed è quello che ha guidato gli ordigni a stelle e strisce 3) l’armamento a grappolo è molto efficace contro gli uomini, ma raramente viene usato per colpire obiettivi militari.

    Dunque se ci sono stati “solo” 4 morti e 124 feriti tra cui 27 bambini è dovuto al fatto che tre dei missili sono stati distrutti e solo una delle quattro testate a grappolo del quarto missile, probabilmente danneggiato, è giunta a segno. Nella tragedia e nell’assurdo gli americani sono ugualmente riusciti a fare tecnicamente una figuraccia perché se su 16 testate una sola arriva a segno vuol dire che sono proprio scarsi. Come è noto anche l’Italia è direttamente implicata in questo insensato orrore perché il Global Hawk che ha diretto i missili è partito dalla base di Sigonella senza che il governo italiano abbia avuto nulla da dire. Vorrei ricordare che Sigonella è anche una base aerea italiana., quindi chi fa finta di nulla è solo un povero nulla ossigenato o un energumeno niente testa e tutto ciccia. Certo sono lontani i tempi di Craxi e come diceva Don Abbondio modernizzato chi non ha le palle di certo non può farsele crescere.

    Questo ovviamente non significa che Sigonella sarà distrutta, non per ora almeno, anche se la base rimane uno degli obiettivi prioritari, assieme a quella di Niscemi di una eventuale risposta russa. Ma a Mosca crescono le richieste di creare una zona di interdizione per i droni di sorveglianza o gli aerei addetti al medesimo compito di almeno 300 miglia marine, circa 550 chilometri. E questo porterà molto probabilmente a uno scontro diretto. In ogni caso la risposta arriverà di certo e di questo gli americani non si rendono conto: se avessero la capacità di leggere Delitto e Castigo di Dostoevskij – come osserva Dimitri Orlov – invece di sniffare la loro tossica merdina hollywoodiana, lo capirebbero bene e lo capirebbero anche gli spin doctor della Casa Bianca che in questo modo pensano di salvare Joe Pannolone dal suo destino elettorale. Invece sono praticamente ciechi di fronte al loro terrorismo gratuito, agiscono come quei serial killer che adorano e che sono i veri eroi americani di questo tempo: l’uso di munizioni a grappolo sui bagnanti è un puro atto di terrorismo perché non esiste alcuna ragione militare giustificabile per colpire un’area balneare. Certo hanno fallito così tante volte nell’attaccare la Crimea che hanno ormai la bava alla bocca.

    Non è certo la prima volta che vengono presi di mira i civili, anzi i missili regalati all’Ucraina, ma usati direttamente dagli “istruttori” americani, sono serviti praticamente solo a tale compito, ma questo atto arriva sulla scia di avvertimenti specifici e diretti da parte del governo russo sul fatto che eventuali attacchi in Russia con missili forniti dall’Occidente incontrerebbero una risposta rapida e forte. Tale risposta è già iniziata con un piccolo armageddon su Odessa e non finirà fino a quando i nemici non saranno distrutti; per nemici non intendo i poveri cristi di ucraini, ma i loro sadici padroni che sperimenteranno un nuovo livello di devastazione. Uno dei segni di decadenza e di inabilità degli Usa a mantenere la posizione di primazia goduta finora, è che per disperazione si sono convertiti alla strategia di Israele: fare il cane pazzo nel tentativo di mantenere la propria deterrenza. Ma per entrambi si tratta di una strategia perdente che mette in luce piuttosto la loro debolezza.

    E i russi si ricorderanno anche del ruolo svolto dall’Italia in tutto questo: non traggano in inganno le manifestazioni di simpatia espresse da Putin, il delitto è un fatto oggettivo e non si salva dal castigo il complice di un assassino solo perché è simpatico.

  • agbiuso

    Giugno 22, 2024

    La leva obbligatoria: un suicidio certo per l’Ue
    il Simplicissimus, 22.6.2024

    Essere dentro una strada senza uscita significa che qualunque cosa tu faccia si rivolgerà contro di te. Ed è per questo che il dramma farsesco del milieu politico politico europeo non ha soluzione: fare vincere palesemente la Russia in Ucraina significherebbe la sua fine, specie dopo aver imposto enormi sacrifici ai cittadini promettendo un’immancabile vittoria. Ma anche fare la guerra alla Russia avrebbe il medesimo effetto. Qui ovviamente non si tiene conto del fatto che un conflitto del genere diventerebbe ben presto nucleare, ma per amore di esperimento mentale escludiamo per un attimo tale possibilità: egualmente non c’è speranza per i poteri europei che da almeno 15 anni lavorano alla trasformazione della democrazia in totalitarismo diffuso che è poi la visione del neoliberismo globalista.

    Chi ha un numero sufficiente di anni da ricordare la guerra del Vietnam, sa qual è la dinamica di queste imprese: il sempre maggiore impegno in termini di uomini e mezzi a cui gli Usa furono costretti determinò una ribellione spontanea della media borghesia contro il conflitto che infatti venne disastrosamente e sanguinosamente perso, nonostante stragi di civili che ancora gridano vendetta. Non si trattava di pacifismo, di rifiuto della guerra o della violenza che in Usa sono concetti border line, del tutto estranei alla cultura locale, ma semplicemente di una sollevazione contro le troppe bare imbandierate che arrivavano da un lontano punto geografico che i più non sapevano nemmeno come trovare sul mappamondo. A quel tempo esisteva ancora la coscrizione obbligatoria, sebbene di fatto il grosso delle truppe venisse raccolto nei piccoli centri, quelli dove c’è la bandierina a stelle e strisce anche nelle toilette e i reclutatori avevano i loro casotti agli angoli delle strade, mentre per tutte quelle attività che richiedevano un certo grado di istruzione, si pescava nelle università. Così le bare che arrivavano da migliaia di chilometri di distanza non passarono inosservate, come sarebbe accaduto nelle grandi città. E questo fu il comburente della ribellione.

    Ora se l’Europa volesse proprio fare la guerra alla Russia dovrebbe per forza ritornare alla leva obbligatoria perché gli eserciti cosiddetti professionali sono troppo piccoli per l’impresa e i volontari sarebbero troppo pochi. Senza tenere conto del fatto che chi proprio vuole fare la guerra a fianco dei nazisti è già in Ucraina o c’era. Ma questo richiamo generale costituirebbe in breve tempo una catastrofe politica e potrebbe anzi essere la scintilla che dà fuoco alle polveri: di certo ci sarebbero fortissime resistenze comprese nelle stesse forze armate di molti Paesi in cui la vita militare è più che altro una soluzione alla disoccupazione che finora ha comportato rischi molto relativi, di certo inferiori alla probabilità di morire in un incidente stradale. In questo caso invece le bare comincerebbero ad arrivare in massa e non ci sarebbe modo di nasconderle. Non si può dire a gente allevata per disprezzare ogni cosa che sappia di nazionale, spinta a considerare come supremo valore comprare giocattoli, immersa in una generale futilità, di andare a morire per Kiev. Sarebbe come spalancare il velo di Maia sul vero senso di tutto ciò, facendo in modo che la vita e la realtà precipitino sulle case di bambola incredibilmente costruite sulle macerie dei diritti del lavoro e sullo sfruttamento selvaggio.

    Dunque non solo l’Europa non avrebbe le armi per combattere la Russia, ma nemmeno gli uomini: se le oligarchie che hanno investito in molti sensi sull’Ucraina dovessero insistere per continuare nel bagno di sangue, finirebbero col perdere tutta la posta dopo aver accumulato guadagni economici e politici enormi. Oltretutto la guerra sarebbe comunque persa: come potrebbe vincere una Nato secondo cui ci vorranno ancora vent’anni per produrre un missile ipersonico? Ecco perché le affannose parole di Macron e di altri leaderini sono solo l’altra faccia della disperazione: vogliono ciò che non possono e potrebbero solo ciò che non vogliono: quantomeno usare la ragione.

  • agbiuso

    Giugno 14, 2024

    Molto, molto interessante 🙂

    G7: COMMEDIA COL MORTO
    di Pierluigi Fagan, L’AntiDiplomatico, 14.6,2024

    ===========
    Volevo titolare il post “La realtà non è come ci appare” bel titolo di un libro tra quelli iniziali di Carlo Rovelli, vale in fisica come in politica, anzi forse in politica vale anche di più. Ma il fatto ci sia un morto reclama la nostra attenzione. Vi consiglio di arrivare fino in fondo, anche il post non è così come vi apparirà all’inizio.

    E così siamo passati in una settimana dalla Terza guerra mondiale EU vs Russia, alla Meloni che rassicura Mosca sulla questione degli asset finanziari dicendo rincuorante: “non si tratta di una confisca ma di profitti che maturano”. Spieghiamo.

    All’indomani dell’inizio del conflitto ucraino, l’Occidente ha congelato tutti i depositi russi presso le proprie banche, circa 300 mld US$. Biden annuncia più volte che saranno sequestrati e dati a Kiev per ripagare i costi della guerra. Fisicamente stanno per lo più in banche europee, in Belgio per lo più. Mosca spiega che ne ha altrettanti di imprese europee a casa propria e farà pan per focaccia. Gli europei, quindi, dicono a Biden di darsi una regolata. Biden abbozza ma poi torna alla carica dicendo di usare almeno gli interessi che i depositi hanno creato, già perché hanno lavorato i depositi russi come fossero di un normale correntista, li hanno investiti e quindi hanno generato profitti finanziari, interessi. Questo Biden aveva annunciato voleva si decidesse al G7 sequestrare almeno gli interessi. I cinesi hanno fatto sapere che a quel punto Europa sarebbe stato ritenuto un soggetto finanziariamente pirata ed avrebbero riconsiderato le loro posizioni. Così ieri i G7 hanno deciso che fare dicendo che era una mossa unitaria storica. Già, fare cosa?

    Hanno deciso che daranno a babbo morto (negli anni) fino a 50 mld di prestito a Kiev, cacciando i soldi ognuno di tasca propria. È un prestito, quindi formalmente non è una passività, ci si aspetta tornino. Siccome ovviamente non torneranno mai, si prendono a garanzia gli interessi maturati dai depositi congelati, qualcosa come 3-5 mld anno, se Kiev non pagherà (ovvio che non pagherà) pescheranno da lì. Ma poiché questo avverrebbe tra qualche anno, se non un decennio, a quel punto la faccenda del blocco sarà stata risolta, Mosca riavrà i suoi soldi e probabilmente anche gli interessi maturati, quindi niente garanzia. Per questo i più avveduti hanno commentato: “si è raggiunta una intesa politica, adesso ci sarà quella tecnica”. Ma non c’è alcuna intesa tecnica possibile, o i G7 si svenano e danno i 50 mld a Kiev di tasca e rischio proprio o tutto diventa flatus voci. Per cui Giorgia ha potuto rassicurare Mosca “tranquilli ragazzi, nessun sequestro e che qui si fa un po’ di teatro, comprenderete no?”. Solo l’uomo in mimetica ha fatto finta di crederci in favore di telecamere ucraine “non ci abbandonano, continuiamo fino alla morte, vinceremo!”.

    Al G7 che doveva deliberare la guerra a Mosca, non si è parlato neanche di cartucce, non una singola parola su armi, NATO, eserciti, missili, bombe ed esplosioni punitive, niente. Una miccetta? un mortaretto? Tris-e-trac magari? Niente.

    Si è parlato di questa buffonata degli interessi bancari e si è promesso un Piano Marshall per ricostruire l’Ucraina. Da qualche giorno, anche nella visita dell’uomo in mimetica in Germania, si parla solo di ricostruzione, del dopo, non si parla più di guerra. Ma come?

    Come ha notato Politico.eu, (sito americano ritenuto semplicemente il miglior commentatore politico mondiale) ieri c’erano sei anatre zoppe e Miss Meloni. “Anatra zoppa” è una espressione del lessico politico americano, quando un presidente è in carica ma non ha poteri perché non controlla il potere legislativo. Macron va ad elezioni e dovrebbe perderle. Scholz ci andrà e le perderà senz’altro. Sunak ci va ai primi di luglio e sta 20 punti sotto i laburisti. Trudeau ci andrà a fine anno e perderà di certo contro l’avversario conservatore, cosa nota da tempo. Kishida pare stia messo altrettanto male. Von der Lyen e Michels si aggiravano come personaggi in cerca di autore visto che hanno di colpo perso tutti gli sponsor. Biden è un ricordo che cammina, anzi non cammina poi tanto visto che sembra uscito dal frigorifero dove lo tengono per conservarlo almeno fino a novembre quando arriva Capitan Fracassa.
    L’unica legittima lì era la regina di Garbatella, negli ultimi giorni molto charmant (secondo me ha un nuovo fidanzato), che ha avuto gioco facile a schivare anche la questione dell’aborto stante il surrealismo del fatto che i G7 parlino al mondo di aborto che ad occhio non pare la questione centrale dell’ordine mondiale.

    Ma aspettate perché in questa commedia scritta male c’è anche un fatto clamoroso di cui però nessuno ha dato notizia, c’è un morto.

    Alla kermesse pugliese era invitato Muhammad bin Salman, Arabia Saudita. MBS all’ultimo minuto si è ricordato che doveva fare il pellegrinaggio a Medina e quindi chiedeva scusa ma non poteva partecipare, che disdetta! Poiché l’8 giugno è scaduto l’accordo promosso cinquanta anni fa da Kissinger (Nixon) ovvero 1974-2024 sul fatto che il petrolio si pagava in dollari, dando così al dollaro lo statuto di riserva mondiale di valore e quindi di scambio, i sauditi hanno deciso di non rinnovarlo. Sorpresa!

    Da oggi i sauditi e tutto l’OPEC ed OPEC+ con loro, venderanno gas e petrolio e prenderanno in controvalore qualsiasi valuta e quindi il morto è niente-po’-po’-di-meno-che: il dollaro! Accipicchia che colpo di scena, qui però fuoriscena poiché il pubblico deve guardare la commedia per coerenza narrativa dopo mesi di imbambolamento in cui qualcuno aveva pure creduto che gli stava per piovere un Kinzal atomico nel giardino di casa. Per questo MBS non è venuto, pareva brutto dover stringere la mano a Biden mentre con l’altra lo aveva strangolato.

    Nasdaq punto com, la testata on line del primo mercato borsistico elettronico del pianeta commenta: “Mentre le implicazioni complete di questo cambiamento devono ancora essere viste, gli investitori dovrebbero almeno essere consapevoli che a livello macro, l’ordine finanziario globale sta entrando in una nuova era. Il predominio del dollaro USA non è più garantito”. Detto da Nasdaq c’è da fare sonni tranquilli no?

    E così in una calda notte di inizio estate mediterranea è crollata l’impalcatura principale del dominio mondiale americano degli ultimi cinquanta anni con sei leader occidentali accompagnati tristemente fuoriscena in attesa che la regina degli elfi di Garbatella (si sa della sua passione per Tolkien) incontri Sauron-Putin per trattare il finale di partita.

    Gioite? Non ve lo consiglio, i prossimi anni saranno molto poco divertenti, però saranno vivaci, questo sì. Stay tuned!

  • agbiuso

    Giugno 4, 2024

    “È un po’ come in una situazione di stallo in cui le persone si puntano le armi addosso, come nella scena finale di Reservoir Dogs. Più armi ci sono e più la situazione diventa tesa, più è probabile che qualcuno faccia una mossa che scateni l’intera situazione e faccia morire tutti”.

    Da: Il gioco di prestigio, sempre più incosciente, con la Russia
    di Caitlin Johnstone, l’AntiDiplomatico, 4.6.2024

  • agbiuso

    Maggio 24, 2024

    Le inesorabili leggi della stupidità
    il Simplicissimus, 24.5.2024

    Le leggi fondamentali della stupidità umana di Cipolla sono state formulate e non casualmente proprio all’inizio dell’era neoliberista, ma solo adesso ne vediamo con chiarezza le sfumature, ora che siamo vittime dirette di una stupidità che lascia senza fiato rischiamo una guerra nucleare per una Paese di nessuna rilevanza strategica come l’Ucraina e tutto per lo spirito delinquenziale delle élite di comando, ma anche – se non soprattutto – per la loro incapacità di pensare se non in termini di dominio. Si è fatto di tutto per costringere la Russia ad intervenire militarmente in Ucraina nella convinzione di poter farla collassare secondo principi e illusioni economiche del neo liberismo globalista, oltre che della totale cecità riguardo alla propria potenza reale.

    Quando questo non è accaduto e la Russia non è crollata sotto il peso delle sanzioni, smentendo non solo l’ideologia di base, l’occidente sta sprofondando nella più totale confusione mentre diventa chiaro ogni giorno di più che l’Ucraina non è in grado di vincere, ma a questo punto nemmeno di sopravvivere. Così con la stessa intelligenza delle cose con cui hanno dato fuoco alle polveri nella convinzione di danneggiare solo il nemico di sempre e non se stessi, anzi di uscirne più forti di prima, i neocon di Washington vogliono che Biden e il suo Segretario alla Difesa, Lloyd Austin, svuotino gli arsenali militari statunitensi e spediscano tutto il possibile in Ucraina, compresi missili a lungo raggio che verrebbero utilizzati per colpire obiettivi nel profondo della Russia.

    Per loro a questo punto non ha più importanza il messaggio che Mosca sta lanciando con la esercitazione nucleare, ovvero un monito ben preciso di non cercare di colpire il territorio russo. Non capiscono più nulla: non vedono che il tentativo di assassinio di Fico in Slovacchia si sta trasformando in una punta di lancia contro l’Europa dei burattini, non capiscono cosa voglia dire che Spagna e Norvegia abbiano affermato il diritto dei palestinesi ad avere un loro stato, non paiono spaventarsi per il fatto che gli Houti abbiano abbattuto il quinto drone Predator, ovvero uno dei gioielli di guerra delle forze americane e nemmeno si preoccupano del fatto che Serbia e Ungheria abbiano avuto incontri calorosi e cordiali con il cinese Xi Jinping firmato accordi che ampliano la loro cooperazione con la Cina. Sono immersi nel loro delirio autodistruttivo e siccome finora o quanto meno dopo il Vietnam hanno sempre tirato pugni in faccia agli altri senza prenderne altrettanti, pensano che sarà sempre così, che non sia possibile per loro perdere. La richiesta disperata dell’Ucraina di dotarsi di missili a lungo raggio per colpire obiettivi più profondi all’interno della Russia non ha nulla a che fare con l’attuazione di una strategia militare. Anche se l’Occidente fornisse all’Ucraina tutti i missili del suo intero arsenale, tali armi non sarebbero sufficienti per distruggere le installazioni militari e le strutture logistiche russe critiche. Ma spingerebbe il Cremlino, non solo a fare terra bruciata dell’Ucraina, ma anche a colpire i Paesi da cui quelle armi provengono.

    Però di questo scenario che è l’unica conseguenza razionale non si parla affatto o almeno l’informazione occidentale evita accuratamente di sottolineare il pericolo per timore che la guerra ucraina diventi ancora più impopolare di quanto non sia già: insomma non sembra esserci alcuna logica di base nelle mosse che si fanno facendo per sostenere un Paese che in realtà non esiste più, completamente sacrificato sull’altare dei dei deliri washingtoniani dove per altro nemmeno si sa nemmeno chi comanda davvero. Si certo non qual mascherone urlante che risponde al nome di Joe Biden o quanto meno rispondeva prima della demenza galoppante da cui è palesemente afflitto. Insomma da banditi che toglievano al nemico che essi stessi creavano si sono trasformati in stupidi che danneggiano gli altri senza trarne vantaggio per se stessi o addirittura subendo a propria volte notevoli perdite.

  • agbiuso

    Maggio 11, 2024

    Il voto sulla Palestina chiude il lungo secolo americano
    Il Simplicissimus, 11.5.2024

    Gli Stati Uniti, com’è loro inveterata arroganza presente fin dalla loro nascita, avevano lanciato minacce per chi avesse osato votare a favore della richiesta della Palestina di diventare membro dell’Onu. Ma non sono riusciti nel loro intento e anzi hanno subito una vera disfatta: perché 143 Paesi hanno votato sì, mentre ci sono stati solo solo 4 voti contrari, quello degli Usa stgessi, della Repubblica Ceca, dell’Argentina e dell’Ungheria oltre all’ipocrita e codarda astensione dei membri della Nato che da un punto di vista etico è ancora peggio. Mi sono permesso di non conteggiare i voti di Micronesia, Palau, Nauru, Papua Nuova Guinea, praticamente protettorati pagati a piè di lista da Washington o da Camberra per votare come viene loro indicato. L’esito del voto è stato un duro colpo per l’amministrazione Biden, nonché una chiara indicazione che il sostegno globale dell’America al genocidio di Israele sta aumentando l’isolamento di Washington. Succede quando i governi sono asserviti dalle lobby come avviene in tutto l’occidente.

    È fondamentale che le persone, soprattutto quelle che abitano negli stati codardi e astenuti del Natostan, comprendano appieno il significato di questo voto: suggerisce che il cosiddetto “ordine basato su regole” è una frode avvilente che diventa ogni giorno più evidente. Inoltre fornisce una prova convincente che il secolo americano, durato ahimè 140 anni, è ufficialmente finito e che la stragrande maggioranza delle nazioni del mondo non è più disposta a conformarsi agli editti egotici degli Usa. Naturalmente per ora è stata posta solo la questione di principio, ma per arrivare davvero a uno stato palestinese bisognerà superare la prepotenza della coppia Israele Usa che sono i due principali chiodi piantati sulla bara del diritto internazionale e di qualsiasi forma di elementare coerenza o umanità. Negli ultimi 57 anni, repubblicani e democratici, hanno sostenuto a parole la soluzione dei due Stati basata sulla risoluzione 242 delle Nazioni Unite, che impone a Israele di rimuovere i suoi insediamenti dalla terra palestinese nella Gaza occupata e in Cisgiordania. Ma ora, arrivati al dunque, gli Usa non solo si oppongono allo Stato palestinese, ma stanno anche fornendo denaro, bombe e supporto logistico per ridurre in cenere oltre 2 milioni di palestinesi.

    Anzi molto di più: da ciò che è emerso dopo l’attacco iraniano a Israele è che per intercettare le armi più antiquate dell’arsenale di Teheran inviate verso Israele più che altro a scopo simbolico sono occorsi 240 aerei da combattimento appartenenti alla Nato che si sono precipitati a proteggere il regime sionista. E nonostante ciò alcuni missili di vecchia costruzione sono arrivati ugualmente a segno. Israele da sola non potrebbe mai respingere un attacco del genere e quindi non potrebbe permettersi di fare strage nella striscia di Gaza. Può massacrare i palestinesi solo grazie agli Usa e ai suoi burattini che gli fanno da guardie del corpo mentre da solo sarebbe sarebbe costretto dai fatti, dai rapporti di potenza, a seguire le regole internazionali o quanto meno quelle della sopravvivenza. Dunque qui non siamo di fronte solo ad un appoggio, per quanto esecrabile, al massacro dei palestinesi, ma a una vera e propria correità in questo genocidio il cui scopo è impedire la formazione di uno stato palestinese massacrandone la popolazione.

    Ma non possono più farlo con l’assenso o più propriamente con il silenzio del resto del mondo che si va riaggregando secondo nuove linee, senza che gli Usa riescano ad impedirlo, nazi facendo di tutto per accelerare questa tendenza ormai inarrestabile. Questa è la rivoluzione che è stata in qualche modo messa in luce dal voto sulla Palestina. Gli Usa e i loro lacchè sono ormai soli e prosperano solo sulla linea grigia dell’arroganza e delle stragi. Per loro, ormai impossibilitati dai governo ombra degli oligarchi a cambiare registro sarò impossibile tornare alla ragione. E sarà subito sera.

  • agbiuso

    Maggio 1, 2024

    Gli Stati Uniti d’America, Paese delle libertà.
    Raid on Columbia University Encampment (video)

  • agbiuso

    Maggio 1, 2024

    “Il manicomio americano ha un solo destino quello di essere finalmente chiuso”

    Da: Putin e il manicomio americano
    il Simplicissimus, 1.5.2024

  • agbiuso

    Aprile 30, 2024

    Giustizia internazionale.

  • agbiuso

    Aprile 6, 2024

    La ” vecchia” Nato festeggia un compleanno di sconfitta

    il Simplicissimus, 6.4.2024

    Numeri drammatici riferiti solo agli ultimi vent’anni : 4,5 milioni di morti e circa 60 milioni di persone costrette a fuggire a causa della violenza alimentata dalle guerre americane, una enormità di gente che costituisce il grosso delle correnti migratorie a cui stiamo assistendo e sulle quali paradossalmente si è costruita una sorta di ideologia dell’integrazione e dell’inclusione che è una delle più visibili ipocrisie occidentali. Prima si caccia, poi si accoglie in un ciclo perverso.
    […]
    La Nato insomma non combatte il terrorismo, ma lo crea e ne è completamente parte. E’ il terrorismo, si potrebbe dire.

  • agbiuso

    Aprile 5, 2024

    Il genocidio su base razziale e religiosa compiuto dallo Stato e dall’esercito di Israele è possibile e pensabile soltanto per la totale copertura politica degli Stati Uniti d’America e per la quantità enorme di armi che da quel Paese arriva nel Mediterraneo.

  • agbiuso

    Aprile 2, 2024

    Francesca Albanese (relatrice Onu): “Israele ha oltrepassato la linea rossa. Ora sanzioni”
    l’AntiDiplomatico, 2.4.2024

    Il commento che meglio esemplifica la somma dei crimini commessi nella giornata di lunedì da Israele è quello della giurista italiana e dal 2022 relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, Francesca Albanese, attraverso il suo account X. “Lo stesso giorno in cui Israele ha bombardato un’ambasciata straniera in un paese terzo, ha poi ucciso degli operatori umanitari. Israele sta oltrepassando ogni possibile linea rossa, sempre nella totale impunità. Sanzioni adesso. Adesso le accuse.”
    ==========

    E però, non succederà nulla. Se a massacrare degli operatori internazionali fosse stato un “errore” di Hamas, sentiremmo condanne e urla da tutti i media dell’Occidente.
    Esercito (IDF) e governo di Israele, invece, godono di una impunità e immunità che forse nella storia contemporanea non si è mai data a nessuno; sono dei killer autorizzati allo sterminio tramite bombe e fame; sono una forza razzista che viene difesa da ‘democrazie’ che non sono più tali.
    Israele e Ucraina sono strutture terroristiche con le quali la potenza morente degli Stati Uniti d’America tenta ferocemente di rallentare il proprio declino.

  • agbiuso

    Marzo 1, 2024

    Diffondo con piacere la segnalazione di un libro di Agostino Carrino, Professore Ordinario di Istituzioni di diritto pubblico nell’Università di Napoli Federico II.
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    I furbi dell’apocalisseIl nemico necessario e la guerra in Ucraina nella politica estera americana

    Sinossi
    Il volume raccoglie due saggi scritti in epoche differenti (2007 e 2022), finalizzati entrambi a mettere in discussione l’idea alla base della politica estera degli Stati Uniti d’America, ovvero che la nazione americana sia segnata da un destino “manifesto” voluto da Dio, che la rende per questo “indispensabile” e quindi al di sopra di ogni idea di realistico compromesso politico, proprio della diplomazia tradizionale. Tale modello di conduzione degli affari esteri spiega le scelte intraprese nelle fasi critiche della storia contemporanea, sempre orientate alla determinazione di un avversario quale figura necessaria. La guerra in Ucraina va quindi compresa non solo partendo dalle azioni della Russia, ma anche sullo sfondo di queste idee e di questi presupposti, che possono spiegare l’occultamento delle vere ragioni del conflitto e le cause della falsa rappresentazione del nemico, spacciato per “colui” che vuole strutturalmente il male della “nazione indispensabile” e così pure dei suoi alleati. Si tratta di un’ideologia che, fingendo di rifiutare la logica classica della geopolitica, di fatto punta a saldare l’interesse economico degli USA e le prospettive di alcuni suoi alleati strategici: nello specifico i paesi del blocco baltico (in primis la Polonia), da sempre nemico della Federazione russa e teso alla disgregazione di quest’ultima.

    2023, 130 pp.
    ISBN: 978885759897

  • agbiuso

    Febbraio 22, 2024

    Il potere anglosassone ridotto a pura volgarità (e demenza), ricondotto alla sua natura primigenia.

  • agbiuso

    Febbraio 20, 2024

    Verso la rimozione di Biden
    il Simplicissimus, 20.2.2024

    Per quattro lunghi anni l’informazione occidentale ha negato l’evidenza, ovvero la demenza senile di Biden cercando di minimizzare tutti gli episodi sconcertanti che riguardano il presidente Usa, ma da qualche settimana a questa parte, come se fosse arrivato un contrordine, tutti i media a cominciare da quelli americani pubblicano ogni giorno diversi articoli sulle preoccupanti condizioni dell’inquilino della Casa Bianca, sottintendendo nemmeno troppo fra e righe una richiesta di rimozione dalla carica. Tutto lo spettacolo è cominciato dopo la pubblicazione del rapporto del procuratore speciale Robert Hur, che descriveva Biden come un uomo anziano e con scarsa memoria e quindi non condannabile per aver gestito male i documenti oggetto di segreto di stato. Poi l’ex medico della Casa Bianca Ronny Jackson ha dichiarato: “Oggi ho inviato un’altra lettera al presidente. Questa è la quinta lettera che invio. Gli chiedo di darci informazioni oneste sulle sue capacità fisiche e mentali e sui risultati dell’esame. La sua visita medica annuale avverrà tra pochi mesi, ma ci è già stato detto che non saranno programmati test cognitivi.”

    Tuttavia, le cose sono progredite al punto che nemmeno un certificato medico – che certamente sarebbe fasullo – potrà far cambiare idea agli americani. L’86% di loro ritiene che Biden sia troppo vecchio per un secondo mandato. Ne è convinta anche la metà dei democratici ed è una situazione che non può più essere gestita. Infatti questa sorta di coro così ben concertato e temporalmente coordinato fa ritenere che la sostituzione di Biden sia stata decisa colà dove si puote e che il veccho sleepy Joe non resterà più presidente fino alle elezioni. L’unica domanda è quando i democratici faranno partire l’operazione di rimozione. Dato che il vicepresidente Kamala Harris, – ancora più impopolare di Biden e paradossalmente ancora meno sveglia di lui – gli succederebbe nella carica, è probabile che gli strateghi democratici scelgano un momento per la partenza di Biden che renderebbe impossibile per la Harris candidarsi per i democratici. La cacciata di Biden potrebbe quindi essere ritardata fino all’estate in modo che i democratici possano tirare fuori un altro candidato dal cilindro durante la conferenza del partito, senza ricorrere alle primarie.

    Certo sarà difficile trovare qualcuno che potrà vedersela con Trump e poi ci sono problemi che incalzano, quelli della Palestina, che costringono la Casa Bianca a creare ogni giorno un equilibrio tra l’appoggio al tentato genocidio che di certo non fa benne a un’immagine Usa sempre più appannata e la potente lobby ebraica che può spostare molto in termini elettorali. Ma soprattutto quelli dell’Ucraina che ormai comincia a vivere una sua inaspettata guerra civile o forse inaspettate solo per gli americani che notoriamente non sono troppo flessibili. Bande partigiane che operano contro il regime di Kiev tre giorni fa hanno fatto deragliare un treno che trasportava missili e munizioni per l’esercito ucraino e ieri hanno dato alle fiamme uno stabilimento per la produzione di droni. Quest’ultimo colpo è avvenuto a Leopoli ovvero nell’area culla del nazionalismi ucraino e incubatrice del neo nazismo di Maidan, insomma dove non si sarebbe aspettato di vedere in azione partigiani. Questo unito al fatto che anche fra le truppe ucraine di élite comincia a serpeggiare il rifiuto di combattere fino all’ultimo uomo. fa pensare che la vicenda ucraina possa avere esiti del tutto inesplorati e questo ovviamente avrà un enorme peso nelle elezioni e un peso che per Biden potrebbe essere molto negativo anche se paradossalmente il Pentagono è pieno di idioti pronti a Giurare che la Russia ha perso, testimonianza palese non solo del clima di menzogna che è stato instaurati, ma anche della incredulità deli americani nel fatto che stanno perdendo la sfida. E più sono increduli e più continueranno a perderla.

    Però scaricare Biden potrebbe anche corrispondere a scaricare l’Ucraina e addebitare la sconfitta alla senilità del presidente che peraltro era evidente ancor prima delle elezioni. Non si sa dove possa portare una narrativa ormai ridicola.

  • agbiuso

    Febbraio 10, 2024

    Biden ufficialmente fuori di testa
    il Simplicissimus, 10.2.2024

    Su questo blog ho sempre considerato l’elezione di Joe Biden un irrimediabile vulnus alla democrazia o almeno a quell’immagine di democrazia di cui l’occidente si compiace mentre prende abissali distanze da essa. Si potrebbe discutere sul fatto che in America ci sia mai stata veramente una democrazia nel senso pieno della parola, ma ora mettiamo questo problema da parte: l’elezione di Biden è stata una ferita sia per gli evidenti e massicci brogli elettorali compiuti all’ombra della pandemia, sia perché mandare alla Casa Bianca un uomo palesemente in preda a una decadenza senile precoce e drammatica, totalmente inadeguato al compito, significa dire apertamente che in realtà il potere è in mano ad altri che stanno dietro le quinte e benché determinino il risultato elettorale sono estranei ad esso.

    Naturalmente proprio per evitare che qualcuno miracolosamente incespicasse in questa evidente realtà, tutta l’informazione ha sempre trattato Biden come se fosse una persona mentalmente integra, solo con qualche piccolo vuoto di memoria. Chiunque osasse dire il contrario è stato trattato come portatore di razzismo anagrafico, anche quando avesse un’età pari o vicina a quella del presidente: il reato di “ageism”, veniva regolarmente contestato a chi vedeva l’imperatore nudo. Ma a un certo punto non è stato più possibile coprire le gaffes, la smemoratezza e la confusione: lo scorso maggio, un sondaggio del Washington Post-ABC News ha rilevato che solo il 32% degli intervistati credeva che Biden avesse “l’acutezza mentale” necessaria per essere efficace alla Casa Bianca e la settimana scorsa un sondaggio della NBC News ha rilevato che tre quarti degli elettori (76%), inclusa la metà dei democratici, affermano di essere preoccupati per la salute mentale e fisica di Biden. Forse vale la pena notare che questo ultimo sondaggio è stato condotto prima che l’America fosse a conoscenza di un rapporto del procuratore speciale Robert Hur, che ha indagato sull’archiviazione di documenti riservati da parte di Biden. Hur ha affermato di non ritenere che Biden debba essere perseguito per i documenti segreti scoperti nel suo garage, ma ha messo in rilievo “limitazioni significative nella sua memoria”.

    Di fatto siccome si tratta di una documentazione legale questa vicenda diventa un atto ufficiale contro la possibilità che Biden possa continuare a mantenere la massima carica degli Stati Uniti. Negli interrogatori con l’ufficio di Hur, Biden “non ricordava quando era stato vicepresidente”, ha chiesto in due casi separati e allarmanti “era il 2013, quando ho smesso di essere vicepresidente?” e “nel 2009 ero ancora vicepresidente?” Non ricordava, nemmeno dopo diversi anni, quando morì suo figlio Beau. E la sua memoria appariva confusa nel descrivere il dibattito sull’Afghanistan che un tempo era così importante per lui. Hur ha concluso che Biden è troppo anziano e smemorato per affrontare un processo, cosa che lo rende inidoneo a diventare presidente, ora o in futuro.

    Questa verità nuda e cruda è stata enunciata da un arbitro neutrale, non da qualcuno politicamente partigiano, eppure il tentativo di insabbiamento continua ancora. Ora Hur è stato accusato di aver “denigrato” l’oggetto dell’indagine “con commenti critici estranei, infondati e irrilevanti”. Chiaramente il potere che sta dietro le spalle e soprattutto dietro la testa di Biden, non voleva che queste informazioni fossero rese pubbliche. Ma così come è stato irresponsabile mettere Biden al potere, altrettanto è irresponsabile mantenerlo lì. Non solo irresponsabile, ma irrazionale. Giovedì scorso quando gli è stato chiesto perché si candidasse di nuovo, Biden ha risposto con arroganza: “Sono la persona più qualificata in questo paese per diventare presidente degli Stati Uniti e finire il lavoro che ho iniziato”. Ma subito dopo nella stessa conferenza stampa si è riferito al leader egiziano Abdel Fattah el-Sisi come al “presidente del Messico”, poi ha dimenticato il nome di Hamas e confuso il presidente francese Emmanuel Macron e l’ex cancelliere tedesco Angela Merkel con i loro lontani predecessori ora morti. Tutto questo ovviamente fa sembrare Trump che pure ha un’idea molto vaga di quel che c’è fuori degli States e probabilmente anche di quello che c’è dentro come una persona estremamente competente.

    Non c’è dubbio che in questo contesto l’intervista a Putin è arrivata come una sorta di tsunami per il milieu politico occidentale, tanto da diventare tema di censura. Però visti gli ascolti altissimi si può dire che sia stato indirettamente il colpo di grazia per lo smemorato di Washington.

  • agbiuso

    Febbraio 8, 2024

    Rasenta l’impossibile ma di tanto in tanto accade che dal circo spettacolare vengano fuori parole vere, come quelle che ci definiscono una colonia degli Stati Uniti d’America, che fanno su di noi e con noi ciò che vogliono “e noi dobbiamo stare zitti”.

    Teresa Mannino sull’Italia colonizzata dagli USA

  • agbiuso

    Febbraio 3, 2024

    The USA is just miserable tyrants, whose fate is now sealed.

  • agbiuso

    Gennaio 27, 2024

    Da: USA, prove di secessione
    il Simplicissimus, 27.1.2024

    Così mentre una petroliera britannica brucia al largo dello Yemen colpita da razzi che la flottiglia occidentale non è riuscita a fermare a conferma della natura puramente dimostrativa dell’azione di bombardamento, gli Usa vanno verso una possibile guerra civile. Non sarà domani, ma si scorgono tutti i sintomi di qualcosa che va montando e che dividerà gli Usa oceanici, da quelli continentali a meno di un radicale cambiamento di politica che rinunci alla pretesa di dominio planetario che è invece così vitale per il potere finanziario globalista.
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    Ciò che anche il trailer del film Civil War descrive sarebbe auspicabile per la salvaguardia del pianeta e della pace mondiale: CIVIL WAR

  • agbiuso

    Gennaio 26, 2024

    La disfatta dell’Occidente
    Franco Cardini, 14.1.2024

  • agbiuso

    Gennaio 22, 2024

    “Rimane sullo sfondo una terribile realtà per chi si ritiene “eccezionale” e padrone del mondo: i successi sono stati ottenuti non certo sul nemico russo, cinese o iraniano, ma sui propri alleati il che è un segno di estrema debolezza”.

    Da: Amleto al comando della Nato
    il Simplicissimus, 22.1.2024

  • agbiuso

    Gennaio 16, 2024

    Una vignetta che è anche un editoriale sui rapporti di forza tra lo Stato dominante e le sue colonie culturali, politiche, economiche.

  • agbiuso

    Gennaio 14, 2024

    Gonzalo Lira vittima del fascismo ucraino e Usa
    il Simplicissimus, 14.1.2024

    L’America crea il caos in tutto il mondo e lo chiama ordine basato sulle regole. Più capisci, meno perdoni” Così scriveva su twiter Gonzalo Lira il giornalista americano che seguiva la guerra e i cui reportage non piacevano affatto all’illuminato regime di Kiev che tanto piace alla feccia europea. A un certo punto i suoi reportage così diversi da quelli con l’imprimatur dei servizi segreti occidentali non arrivarono più e si suppose che fosse stato catturato o addirittura che fosse morto. In realtà è finito in un carcere ucraino dove è stato torturato e non curato così che è morto ufficialmente per polmonite e non per mano dei suoi aguzzini. Come Assange, sia pure in modi diversi, Lira è stato un martire della verità la cui morte non è stata determinata solo dalla follia nazista in Ucraina, ma anche dagli Usa che di fatto sono i veri padroni del Paese e che con un solo cenno del capo avrebbe potuto farlo liberare e poi magari farlo arrivare al confine con qualche Paese non del complice, come l’Ungheria per esempio.

    Purtroppo però Gonzalo Lira oltre a scrivere cose che non dovevano essere lette, era anche un critico feroce di Joe Biden e dei pazzi neo-conservatori che popolano la sua squadra di sicurezza nazionale e dunque non è stato fatto nulla, anzi si è contribuito ad ucciderlo. La cosa scandalosa che unisce un Paese nazificato come l’Ucraina ai suoi burattinai di morte è il silenzio della stampa occidentale che praticamente non ha mai dato notizia su tutto questo, quella che del resto è rimasta muta e silenziosa anche su Assange. Sono proprio questi punti sensibili a rivelare il livello di libertà o di asservimento dell’informazione. che è zero quanto alla prima e cento quanto alla seconda tanto per riprendere la scala Celsius. Se ci fosse stata una forte campagna per la liberazione dell’uno o dell’altro probabilmente essi si sarebbero salvati dalla morte e dalla detenzione. In realtà però Lira era un giornalista mentre coloro che tacciono sono soltanto dei portavoce a cui il potere dà la mancia come ai posteggiatori. Gente da nulla.

  • agbiuso

    Gennaio 13, 2024

    Per la libertà, per la pace, per la Costituzione, per un mondo plurale.

  • agbiuso

    Gennaio 11, 2024

    “L’Europa ha scelto -a scapito delle istituzioni democratiche, di trasformarsi in una sorta di America Latina 2.0. pronta a ricevere i surplus commerciali degli Stati Uniti, la sua energia ad alto coso e i suoi fondi avvoltoio”.

    Da: Europa, il partito della sottomissione
    il Simplicissimus, 11.1.2024

  • agbiuso

    Gennaio 5, 2024

    Un’intervista molto interessante della rivista Le Point a Emmanuel Todd, storico e demografo, a proposito del suo nuovo libro La défaite de l’Occidente, 4.1.2024

  • agbiuso

    Gennaio 4, 2024

    Da: Occidente convertito al terrorismo
    il Simplicissimus, 4.1.2024

    L’Occidente, anzi l’estremo occidente rappresentato dagli Usa e dal suo sottocoda britannico, ha creato il terrorismo e oggi è diventato esso stesso terrorista.

  • agbiuso

    Gennaio 3, 2024

    Da: La guerra. Esperimento Terra
    di Giovanna Cracco, Paginauno, dicembre 2023-gennaio 2024

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    L’impatto ambientale degli esperimenti nucleari. Documenti desecretati rivelano che tra il 1945 e il 1992 gli Stati Uniti hanno effettuato 1.051 test atomici esplodendo in totale 180 megatoni, pari a 11.250 bombe di Hiroshima; 12 test hanno contemplato il lancio di razzi fino a 700 km di quota, nella magnetosfera, con l’obiettivo di verificare se la struttura stessa del sistema Terra potesse essere utilizzata come arma. Quali sono state le conseguenze a lungo termine sull’equilibrio terrestre e sul clima?

    Quando si imputa alle attività umane la responsabilità del cambiamento climatico, una di esse gode di un unanime e trasversale occultamento: l’attività militare. L’economia, la politica, i principali think tank, le grandi agenzie sovranazionali… nessuno ne fa citazione nei dettagliati e accalorati documenti che auspicano, o impongono, innovazioni green e transizioni ecologiche. L’industria della guerra, dalla produzione alle esercitazioni ai conflitti in giro per il pianeta, è esclusa sia dall’elenco delle cause che da quello delle soluzioni. La sua incidenza sull’ambiente è innegabile, ma la difficile quantificazione per mancanza di dati, come mostra il Report di Scientists for Global Responsibility e Conflict and Environment Observatory qui pubblicato a pag. 34, la porta, per restare nel campo semantico, ‘fuori dai radar’ della discussione.

  • agbiuso

    Dicembre 25, 2023

    Ovunque nel mondo l’imperialismo degli Stati Uniti d’America ha capovolto governi democraticamente eletti, con l’azione dei suoi servizi segreti, del dollaro, della convinzione di essere gli eletti (una tesi razzista).
    Adesso tenta con la Serbia, che spero respingerà queste trame neocolonialiste.

    Mosca: “L’occidente cerca di infiammare la Serbia con il manuale Maidan”
    l’AntiDiplomatico, 25.12.2023

  • agbiuso

    Dicembre 19, 2023

    Da: Mar Rosso, lo stretto di Hormuz: si avvicina il colpo finale per l’occidente?
    di Pasquale Cicalese, l’AntiDiplomatico, 19.12.2023

    “Dunque, i ribelli yemeniti Houthi bloccano il commercio mondiale Eu-Asia nel Mar Rosso alle navi occidentali, che sono costrette a circumnavigare il Capo di Buona Speranza, con notevolissime perdite. Gli yemeniti vengono da una decennale guerra con i sauditi, sono stati oggetti di genocidio nel silenzio di tutti, sono alleati di palestinesi, hezbolllah e iraniani.

    Quanta rabbia in corpo hanno ve la lascio immaginare. In solidarietà dei palestinesi, oggetto di genocidio da parte degli israeliani, i ribelli yemeniti hanno lanciato droni e missili contro Israele e ora bloccano il Mar Rosso. Gli Usa stanno organizzando una “coalizione militare occidentale” nel Mar Rosso contro di loro, parte che il nostro Paese vi parteciperà.

    I ribelli non si sono lasciati intimidire e hanno detto che tutti loro saranno oggetto di attacco. Le armi che circolano per il mondo clandestinamente a seguito dell’invio di essi in Ucraina, con la corruzione ai massimi del pianeta in quel paese, sembra che abbiano dotato anche gli yemeniti di armi occidentali di ultima generazione. La protervia “culturale” occidentale, che pensava che il mondo arabo fosse costituito tutto da “imbecilli” si scontra ormai con gli yemeniti.

    Se dovesse raggiungere l’Iran, e dunque lo stretto di Hormuz, sarebbe il colpo finale per l’occidente. Per l’intanto il blocco commerciale agli occidentali in Occidente sta provocando:

    1) aumento prezzo petrolio;

    2) probabile blocco della catena di offerta logistica in Ue;

    3) probabile aumento dei prezzi alla produzione in Ue;

    4) conseguente aumento di inflazione e tenuta dei tassi di interessi a livelli alti, se non piu’ alti, per fronteggiare l’inflazione, che già sta provocando da sé la recessione in Ue. Il doppio fronte russo e yemenita, che l’Europa, formata da imbecilli, non sembra aver ancora analizzato nelle conseguenze economiche, provocherà un cortocircuito economico, tutto per andare dietro al “Toro ferito” Usa che, debolissimo sul fronte dei debiti, di qualsiasi natura essi siano, pare che ormai gli sia rimasta solo la guerra per fronteggiare i Brics, specie la Cina.

    Da qui Ucraina, Gaza, Mar Rosso e, probabile, Stretto di Hormuz. L’assenza di autonomia diplomatica europea, segno del fatto che ormai al mondo non la considera nessuno, tra l’altro divisa sul Patto di Stabilità, sull’immigrazione e su altri temi, è drammatica e rileva la facuità del piano Werner, che nulla può contro colossi mondiali. Potranno continuare con la deflazione salariale, con il tartassamento del proletariato e della classe media, con l’asset inflation, con piu’ Stato per il Mercato, ma qualsiasi persona che abbia “senso storico” ormai sa che è spacciata, fuori dalla Storia del XXI secolo. E’ bastato che ribelli yemeniti, che vengono da un genocidio, con poche armi, bloccassero il Mar Rosso, che tutta la catena logistica mondiale andasse in tilt, segno della fragilità del sistema capitalistico occidentale”

  • agbiuso

    Dicembre 18, 2023

    “Quasi che l’accanimento e il cinismo con cui Washington costella di caos e di orrori il mondo, venga poi scontato all’interno con una vera e propria tempesta di impoverimento. […]
    Il neoliberismo che dagli ’70 ha cominciato a provocare questa sorta di impoverimento del lavoro e dei redditi individuali sta raggiungendo i suoi obiettivi e sta mostrando le sue contraddizioni, ovviamente non solo in Usa, ma in tutto l’Occidente, come fosse un contrappasso delle sofferenze imposte agli altri”.

    Da: America, il naufragio del sogno e dei suoi passeggeri
    il Simplicissimus, 18.12.2023

  • agbiuso

    Dicembre 16, 2023

    Per il governo degli Stati Uniti d’America “E’ straziante, è tragico” che sia avvenuta “l’uccisione di tre ostaggi” israeliani da parte dell’esercito di Israele.
    Quando tale esercito fa strage di decine di migliaia di palestinesi, la più parte donne e bambini, non c’è invece nulla di “straziante e tragico”.
    Gli USA sono il maggior pericolo per la vita e per la pace sul pianeta.

  • agbiuso

    Dicembre 13, 2023

    La rivista Gramsci oggi descrive gli eventi con il loro nome.

  • agbiuso

    Dicembre 12, 2023

    Guerre per procura e potenziale guerra civile nel declino degli Stati Uniti d’America:
    Gli USA vogliono ancora guerra per evitare la rivolta interna?
    Il Simplicissimus, 12.12.2023

  • agbiuso

    Novembre 27, 2023

    Da Orrore: oltre un milione di morti fra le truppe ucraine
    il Simplicissimus, 27.11.2023

    “La Nato è una maledizione per tutti e che lo sarà soprattutto per gli stupidi che ancora inviano armi come se queste potessero servire a qualcosa.
    […]
    Si prospetta un inverno molto buio per Kiev. Ma il senso di colpa sta crescendo tanto che ora Washington attribuisce al Regno Unito la responsabilità del sabotaggio dei negoziati di Istanbul. Si tratta di una ignobile bugia per se è vero che fu Boris Johnson ad imporre a Zelensky la guerra egli non era altro che il burattino di Washington. Naturalmente, quando si ha un cretino come Johnson non è difficile coinvolgerlo nelle missioni eticamente peggiori visto che il personaggio è troppo primitivo per avere scrupoli, ma Washington non capisce che la vera politica si fa nel mondo reale, non nell’universo delle pubbliche relazioni. La Russia conosce i nomi dei burattinai. L’ operazione speciale continua e Avdeevka viene rastrellato, comprese le forze russe che catturano la stazione Yasinovataya-2, un ascesso che esisteva dal 2014 ed è stato utilizzato dalle forze NATO per bombardare le aree civili di Donetsk. Era anche la zona più fortificata di tutto il fronte. Il tritacarne ad Avdeevka – dove per la prima volta sono scesi in campo truppe ucraine passate dalla parte dei russi – continua e probabilmente un altro paio di brigate moriranno nei prossimi giorni”

  • agbiuso

    Novembre 23, 2023

    Una interessante lettura del caso Kennedy e di ciò che ne è seguito:
    Sessant’anni dopo Dallas
    il Simplicissimus, 22.11.2023

  • agbiuso

    Novembre 6, 2023

    “Un Paese che stato in pace solo 7 anni su oltre due secoli non può smentire il suo cervello rettile, ben custodito da fondazioni, istituti, enti, organizzazioni che fanno riferimento al capitalismo totale e globale”.

    Da Soldati Nato uccisi dagli Ucraini: tutto si va sfasciando
    il Simplicissimus, 6.11.2023

  • agbiuso

    Novembre 1, 2023

    Occidente fuori controllo e fuori di testa
    il Simplicissimus, 1.11.2023

    La guerra tra Israele e i palestinesi o sarebbe meglio dire tra i sionisti e i bambini palestinesi, ha in realtà poco a che vedere con una situazione che si trascina da 75 anni e che è come una carica di dinamite sempre pronta ad esplodere quando questo fa comodo agli Usa e ai suoi valletti. In questo caso l’idea di incendiare il Medioriente e di creare un nuovo bagno di sangue, deriva dalla volontà di colpire la raffinata diplomazia cinese che sta cercando di mediare la pace in tutta l’Asia occidentale, diventando così protagonista planetario della ragionevolezza e la coppia Russia – Cina nel sostenere i Brics: l’obiettivo immediato degli psicopatici neoconservatori è puntare sulla Siria, sul Libano e infine sull’Iran. Questo è ciò che spiega la presenza nel Mediterraneo centrale e orientale di una flotta di almeno 73 navi da guerra Usa/Nato coinvolte nelle esercitazioni di guerra Dynamic Mariner in corso al largo delle coste italiane che naturalmente sono sempre a disposizione visto che l’Italia è tornata ad essere una mera espressione geografica. E peraltro anche una pessima espressione.

    Chiunque creda che questa flotta venga assemblata per “assistere” Israele nel suo progetto di Soluzione Finale volto a imporre la pulizia etnica di Gaza, deve abitare oltre lo specchio di Alice: la guerra ombra già in corso mira a distruggere tutti i nodi dell’Asse della Resistenza in Siria, Libano e Iraq – con l’Iran mantenuto come culmine. Però qualsiasi analista militare con un QI superiore alla temperatura ambiente come dice con una geniale espressione Pepe Escobar, sa che tutte quelle costose navi potrebbero essere visitate da un momento all’altro da missili ipersonici se del caso, missili che i valorosi uomini della Us Navy farebbero appena in tempo ad avvistare sui radar prima dell’esplosione. Il che non è cosa da poco perché questo vuol dire che lo spettacolo di proiezione del potere Usa non sta affatto impressionando Iran e Russia anche perché, l’egemone avrebbe bisogno di fare affidamento su una seria rete di basi sul terreno se mai prendesse in considerazione l’idea di lanciare una guerra contro l’Iran. Nessun attore dell’Asia occidentale permetterebbe agli Stati Uniti di utilizzare basi in Qatar, Kuwait, Iraq o addirittura in Giordania. Baghdad dal canto suo è già impegnata, da tempo, a eliminare tutte le basi americane.

    Il vero problema è che ormai la situazione è del tutto fuori controllo e il dispiegamento di bagnarole in un mare interno, ovvero in una trappola, non ha grande senso se non dal punto di vista spettacolare: ma non ci si può fidare di Hollywood anche se essa ha costruito gran parte della reputazione dell’America, soprattutto non ci si può fidare dopo il fallimento in Siria, in Afghanistan e in Ucraina dove tutta la tronfia Nato è stata letteralmente ridicolizzata . E quindi adesso non si sa davvero cosa fare, non esiste un piano B esattamente come è accaduto in Ucraina, anche perché l’Opec potrebbe dimezzare la produzione di petrolio e innescare una crisi senza precedenti dell’economia occidentale o l’Iran potrebbe facilmente bloccare il golfo persico ottenendo lo stesso risultato. Gli Usa hanno dovuto smettere di appoggiare il piano segreto israeliano di pulizia etnica dopo il rifiuto dell’Egitto di accogliere nel Sinai tutta la popolazione palestinese e dunque adesso o si convince Netanyahu ad evitare un’immensa strage oppure l’occidente e Israele saranno considerati come il cancro di questo pianeta e avranno molti meno spazi di manovra, compresi quelli monetari, Quelle 74 navi nella vasca da bagno del mediterraneo se le dovranno vendere a meno che non vogliano rischiare la guerra totale.

  • salvatore giarrusso

    Ottobre 28, 2023

    La geografia ci aiuta a comprendere quello che sta accadendo. La cartina degli anni 60 nel medio oriente ci da un’immagine molto diversa della cartina attuale. La Palestina è ridotta ad una piccola striscia che viene utilizzata strumentalmente da Israele per dividere e disperdere il residuo del popolo Palestinese. Siamo all’ultimo atto? Stanotte è scattato l’attacco di terra. L’esercito più moderno del mondo che intraprende la “notte della rabbia e della vendetta” dice un generale israeliano. L’occidente dopo avere sfilato davanti a Netanyahu , parla ancora ipocritamente di due stati dopo avere partecipato nel tempo all’occupazione della Palestina. Non c’è giustificazione all’azione di Hamas dei giorni scorsi come non c’è giustificazione al genocidio in atto. Hamas infine è il prodotto dell’atteggiamento dell’occidente e dell’America nel tempo e l’incursione è stata l’alibi per Israele per completare il disegno che aveva nel cassetto, l’estinzione del popolo palestinese. Siamo all’ultimo atto oppure dobbiamo aspettarci un finale che assomigli alla fine della seconda guerra mondiale? Condivido Professore il suo punto di vista e mi creda, sono indignato dalle dichiarazioni servili da parte della politica e del nostro governo. Siamo complici.

    • agbiuso

      Ottobre 29, 2023

      Siamo complici, sì. Lo è tutto l’Occidente. Lo è l’Europa ridotta a serva dell’Occidente, vale a dire dell’imperialismo USA.
      Ma sino a che ci saranno degli europei liberi la storia e l’onore del nostro Continente saranno ancora salvaguardati.

  • agbiuso

    Ottobre 27, 2023

    “La guerra è persa e lo sanno tutti, in Ucraina e nel mondo, ma gli schiavi ucraini devono continuare a immolarsi a maggior gloria dell’Impero d’Occidente”

    da“Fino all’ultimo ucraino”. La guerra è persa… ma negli Usa non si può dire
    L’AntiDiplomatico, 26.10.2023

  • Pietro Spalla

    Ottobre 25, 2023

    Grazie Alberto, se non è un genocidio quello a cui mira Israele poco ci manca. Quello che mi smarrisce è constatare la mancanza di onestà intellettuale di tanti giornalisti e politici, anche di quelli che stimo, che faticano a riconoscere che le ritorsioni di Israele sono spietatamente indiscriminate e nazistoidi, sicuramente più terroristiche delle azioni di Hamas. Mi consolano le recenti critiche di Unicef ed ONU ad Israele

    • agbiuso

      Ottobre 25, 2023

      Grazie a te, Pietro, della condivisione e del commento.
      Sì, persino il segretario generale dell’ONU ha denunciato l’insostenibilità della vita dei palestinesi sotto il tallone di Israele.

      Lo ha fatto anche Erdogan e forse in questo caso era più prevedibile ma, come ho scritto, basta avere occhi e correttezza di analisi per capire che si tratta di un genocidio.

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