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Sottsass

Sottsass

Ettore Sottsass
Catania mia!
Museo Civico Castello Ursino – Catania
A cura di Barbara Radice, con Iskra Grisogono – Direzione artistica Christoph Radl
Promossa dalla Fondazione OELLE Mediterraneo Antico
Sino al 21 maggio 2023

Catania – Particolare della Porta Ferdinandea – Porta Garibaldi (‘u Furtinu)

Gli eclettici sono la ricchezza del mondo umano. Coloro che non si fermano a una iperspecializzazione esperta di un particolare e ignorante su tutto il resto. Coloro che sanno che la vita e il sapere sono la stessa cosa e che il sapere è unitario, è un’unica, fragile e magnifica onda nell’oceano dell’ignoranza. Praticare tutti i saperi era possibile quando i ‘libri’ (in ogni loro forma e argomento) si contavano a qualche migliaio. E forse era ancora possibile al tempo di Leonardo da Vinci e di Leibniz. Da quando la progressiva autonomia di molti saperi dal tronco della filosofia e l’ampliarsi delle università e delle scuole hanno prodotto, tra gli altri effetti, una sempre più marcata specializzazione, nessun singolo può più aspirare a una conoscenza totale. E tuttavia coloro che studiano, che pensano, che creano concetti, ipotesi, tesi e manufatti dovrebbero aspirare a una unitarietà del sapere che non riguarda la somma delle conoscenze ma una forma coerente con la quale guardare la pluralità sconfinata degli enti e degli eventi a partire da una prospettiva fondante.
L’architetto, designer, fotografo Ettore Sottsass (1917-2007) ha tentato questo sguardo, almeno nell’ambito che va sotto il nome di arte, di ποίησις, di plasmazione della densità materica nella leggerezza degli oggetti, nell’invenzione di architetture, nello sguardo fotografico. Viaggiatore appassionato, Sottsass visitava spesso anche Catania. Con la consueta curiosità ha fotografato la città nel passaggio dal XX al XXI secolo, con i suoi luoghi ed eventi tradizionali, con gli umani sempre uguali e disincantati, con il culto di Agata, con le rovine ben annidate dentro il tessuto urbano, con lo Ionio cha va da Catania a Cassibile, con il Monastero dei Benedettini e Piazza Dante che si avviavano a diventare la più bella sede universitaria d’Italia e una delle più suggestive d’Europa.
Il bianco e nero di quasi tutte le 111 fotografie esposte al Castello Ursino contrasta singolarmente con l’esperienza del colore che intride tutta l’opera di questo artista, con la sua concezione ontologica del colore come sostanza delle cose che sono. Ma forse il colore è la potenza degli oggetti inventati, il bianco e nero è il limite degli enti e degli eventi umani.
Un coinvolgente video con una lunga, vivace e disvelatrice intervista a Sottsass e ad alcuni suoi collaboratori, – intervista con interessanti risvolti politici sulla «capacità del potere di assorbire anche le novità più ribelli» –  completa la presenza a Catania di quest’uomo abile, saggio e malinconico.

Catania – Il mercato del pesce

2 commenti

  • diego

    Aprile 28, 2023

    bellissima presentazione di un genio italiano

    fra le tante importanti ideazione voglio ricordare la veste dello splendido Olivetti Elea 9003, un design capolavoro di bellezza e funzionalità, che era superiore (oltre che molto più bello grazie a Sottsass) ai supercomputer americani e che nel 1959 era davvero avanti ad ogni macchina di calcolo; purtroppo per miopia della classe industriale di allora e soprattutto per interessi statunitensi anche brutali, fu abbandonato; una storia appassionante, che consiglio di investigare

  • Michele Del Vecchio

    Aprile 28, 2023

    Caro Alberto, molto opportuna questa bella, vigorosa e complessa presentazione, omaggio ad una delle migliori intelligenze creative,innovative e poetiche del design e della progettazione spaziale del Novecento italiano. Si è appena concluso a Milano un trionfale Salone del mobile che ha riconfermato la presenza nella nostra tradizione artistico-artiganale e industriale di quella vena, di quella dimensione creativa ed inventiva di cui Sottsass è stato un esponente di spicco. Ricchissimo di intuizioni sapientemente alimentate da un ampio giro di relazioni internazionali con le culture di avanguardia, sensibilissimo nel cogliere motivi,forme, oggetti, segni del passato e tracce di storie locali, Sottsass era davvero uno eccezionale “genius loci”. Ne sono una bellissima e suggestiva prova gli interventi, culminati con il Museo dedicato alle popolazioni ladine e alpine realizzato a Vigo di Fassa.Ovunque egli sia intervenuto, dall’Alto Adige al prorompente barocco siciliano, ha lasciato un segno forte di eleganza e di razionalità.

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