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Una luce inquieta

Una luce inquieta

Recensione a:
Eugenio Mazzarella
Nietzsche e la storia
Storicità e ontologia della vita
Carocci Editore, 2022
Pagine 212
in Discipline Filosofiche, 20 maggio 2022

Cercare di comprendere l’inquieta luce che il pensiero di Nietzsche è per tutti noi implica la forza metodologica di applicare anche a lui l’energia decostruttiva con la quale questo filosofo legge il mondo e ogni sua manifestazione. E dunque «prendere posizione con Nietzsche contro Nietzsche» (p. 22), come fa Eugenio Mazzarella. Posta tale condizione sarà possibile intendere «la costellazione Nietzsche» come «compimento zarathustriano del pessimismo della forza prospettico» (p. 133), che ritorna all’originaria matrice del pessimismo romantico dal quale era partito dopo aver però attraversato con lucidità la finitudine umana e averne inteso l’inoltrepassabilità. Dal Dioniso greco al Dioniso zarathustriano attraverso una decostruzione dell’umano – e del vivente in genere – che ne mostra il limite costitutivo sia ontologico sia gnoseologico. La parola nietzscheana per questo limite è «prospettivismo».

[Sulla stessa rivista sono state pubblicate nel 2022 alcune interessanti recensioni di due miei allievi.
Enrico Palma: Andrea Pace Giannotta, Fenomenologia enattiva. Mente, coscienza e natura
Enrico Palma: Marco Maggi (a cura di), Walter Benjamin e la cultura italiana
Stefano Piazzese: Ágnes Heller, Tragedia e Filosofia. Una storia parallela ]

2 commenti

  • agbiuso

    Giugno 4, 2023

    Segnalo una chiara e articolata recensione di Sarah Dierna al volume di Eugenio Mazzarella, uscita su Il Pensiero Storico. Rivista internazionale di storia delle idee:
    Nietzsche e il diverso ritorno al suo punto di partenza

  • Michele Del Vecchio

    Giugno 16, 2022

    Ho letto “Una luce inquieta”,recensione del libro del professor Mazzarella su Nietzsche e la storia.
    L’intervento mette al centro della riflessione il “trofismo storia/vita”, snodo fondamentale del pensiero filosofico di Nietzsche. E lo discute in modo pertinente e argomentato,declinandolo secondo una logica aderente al “prospettivismo” del filosofo tedesco. Ho ritrovato nel testo della accuratissima recensione alcune formulazioni che da sempre condivido come quella sul “dolore di essere venuti al mondo e l’energia con cui il mondo va affrontato” e quelle immediatamente successive sulla “tragicità del mondo e la piena assunzione della finitudine costitutiva della zoe” e quella sulla “sacerta’ dello spazio umano”.

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