«Studenti dell’Università di Catania contro la deriva autoritaria»
L’iniziativa e il testo che segnalo testimoniano ciò che constato ogni giorno: se ci sono studenti chiusi nel proprio «particulare» o interamente rintronati dalla Società dello Spettacolo, ne esistono altri -e sono numerosi- il cui studio non si limita alla raccolta di CFU e al nozionismo ma diventa parte delle loro vite, come è del tutto ovvio e necessario che sia se lo studiare ha un senso.
Non importa quanto questa di Catania e le altre analoghe iniziative che si stanno svolgendo in tutta Italia incideranno sul decisore politico e amministrativo, che sembra tetragono a ogni critica e proposta. L’importante è che la libertà scenda ancora in piazza, con motivazioni articolate e razionali quali sono quelle che emergono dal documento degli «Studenti dell’Università di Catania contro la Deriva Autoritaria» che presenta una manifestazione organizzata per oggi, sabato 21 agosto 2021, alle 18.00 in Piazza Stesicoro a Catania.
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Care studentesse e cari studenti universitari,
oramai un intervallo temporale dalla già inaspettata dimensione di 528 giorni ci separa da quel fatidico 9 Marzo 2020, data che ha sconvolto inesorabilmente le nostre vite, introducendoci a nuove terminologie, concetti, abitudini, paure ma che, soprattutto, ha operato una cesura nello svolgimento del nostro percorso universitario, il quale si configura come un percorso formativo globale dai connotati universali, coinvolgendo tanto la sfera formativa professionale quanto quella individuale nell’ambito delle tante sfide, confronti, emozioni ma anche sane difficoltà cui ogni studente si sottopone.
Altresì, la data del 6 Agosto 2021 rappresenta non solo una cesura della vita democratica che ogni Paese civile dovrebbe garantire, ma anche una lacerazione del Patto di Lealtà alla base del rapporto tra i Cittadini e le Istituzioni, culminata nella pubblicazione in Gazzetta del d.l n°105/2021, il quale estende l’uso del dispositivo denominato “Green Pass” alla vita universitaria e scolastica.
In un quadro epidemiologico in fase di stabilizzazione e decrescita costante dal Marzo 2021, salvo una lieve tendenza al rialzo dell’ultimo periodo per via della maggiore mobilità, caratterizzato da sempre da un impatto clinico moderato nella nostra fascia di età, secondo i rilievi dell’Istituto Superiore di Sanità, si è introdotta una misura fuori da ogni ragionevole principio di proporzionalità, travalicando l’aspetto scientifico dal quale vorrebbe trarre spunto per migrare verso lidi di natura esclusivamente politica.
In particolare, pur recependo il Regolamento UE 2021/953 e 2021/954, come testimonia l’articolo 4, comma 2 del suddetto decreto, e la Risoluzione del Consiglio Europeo del 14 Giugno 2021, che assicurano la tutela dei cittadini sprovvisti di Green Pass da ogni forma di discriminazione, tale dispositivo introduce l’obbligo surrettizio alla vaccinazione, venendo meno a quanto stabilito dagli articoli 16, 32 e 77 della nostra Costituzione.
Nondimeno, l’introduzione del Green Pass rappresenta un precedente giuridico e burocratico dai risvolti e dalle prospettive del tutto ignote, ponendo in serio pericolo l’equità democratica salvaguardata dalla Carta Costituente, in ottica di medio e lungo termine.
In tale contesto, la comunità degli studenti universitari è chiamata a individuare e neutralizzare tutti i fenomeni che pongono una grave ipoteca verso un futuro libero e virtuoso, foriero di prospettive per il nostro Paese.
D’altronde, la vita universitaria è sempre stata una roccaforte del confronto democratico ed un laboratorio di idee capace di porre le basi per la proiezione della società nel futuro.
La nostra è una Voce forte, compatta e coerente e si incarica di ripudiare la pericolosa deriva autoritaria in atto, attraverso tutti gli strumenti che la Cultura ci fornisce.
14 commenti
agbiuso
Questo documento del Coordinamento Nazionale dei docenti delle scuole contro il Green Pass afferma giustamente che il lasciapassare sanitario è “un brutale mezzo di disciplinamento sociale”, il quale “trasforma la società in una caserma” nella quale dominano “delazione, controllo e castigo”.
È un documento che coglie i punti chiave della questione.
agbiuso
È successo oggi al Dipartimento di Scienze della Formazione di Catania. Gravissimo e inaudito.
Nessuna istituzione civile può calpestare in questo modo i diritti di un cittadino, in questo caso di una studentessa.
agbiuso
Evidentemente il dissenso è più diffuso e capillare di quanto sembri.
Solo che i grandi media lo ignorano per ripetere stancamente e servilmente le parole d’ordine del Governo Draghi.
È proprio una infodemia.
agbiuso
Un documento dei Cobas su scuola, università. lasciapassare sanitario (Green Pass):
Green Pass: non è prevenzione, ma strumento di persecuzione dei lavoratori!
agbiuso
Il movimento italiano contro il lasciapassare verde cresce in qualità e quantità, pur non potendo certo competere con quello francese.
Ma è sufficiente per far sorgere velocemente gruppuscoli sedicenti «novax» che utilizzano truci linguaggi contro questo o quell’esponente politico.
La violenza dell’autorità contro i cittadini discriminati può così essere sostituita dalla ‘violenza’ di costoro. Il tutto, naturalmente, con la pronta e pervasiva propaganda dei giornali e delle televisioni finanziati dallo Stato.
È sempre lo stesso dispositivo del potere, che già Esopo aveva ben descritto.
agbiuso
Studenti di Unict in piazza a Catania il 3.9.2021.
Marina Bertino
Di seguito il testo di un VOLANTINO per un presidio che avrà luogo lunedì 30 agosto alle ore 17:00 presso la prefettura di Catania (Contemporaneamente a Palermo e Siracusa):
Per la sicurezza a scuola
Contro ogni discriminazione
Immediato utilizzo gratuito dei Test Salivari
Per il terzo anno scolastico consecutivo a scuola non è cambiato nulla, nonostante uno stato di emergenza sanitaria che doveva e deve essere affrontato anche con azioni di sistema e di prevenzione:
Oltre 100.000 cattedre vacanti e organici insufficienti per il personale ATA
Classi pollaio
Strutture inadeguate (anche prima della pandemia)
Organico covid ridotto del 70%
Trasporti non pervenuti
Deroga alla distanza di un metro fra gli alunni in classe
Non pretendevamo, certo, in quasi due anni la soluzione di problemi “atavici”, però non si è fatto ciò che si poteva fare:
Sfruttare il patrimonio edilizio pubblico non utilizzato
Assumere docenti (con 3 anni di servizio) e ATA (due anni)
Formare le classi con un massimo di 20 alunni, 15 in presenza di allievi diversabili
Garantire il giusto distanziamento, secondo quanto previsto dalle norme di sicurezza pre-Covid
Dotare le aule di sanificatori dell’aria
Ampliare il trasporto pubblico usando, per esempio, anche mezzi delle forze militari
Il governo, consapevole di tali inadempienze, sta tentando, riuscendoci, di spostare l’attenzione. Per il governo, infatti, sembra che tutto ciò che non funziona dipenda esclusivamente dal personale scolastico non ancora vaccinato, che rappresenta circa l’1,5% di quanti ogni giorno si recano a scuola.
Si può essere d’accordo o meno con la scelta di questi colleghi, ma tutti loro stanno esercitando un diritto, visto che. sino ad oggi, non c’è nessun obbligo di vaccinazione, e non si può essere penalizzati perché si esercita un diritto, che, invece, è quello che sta avvenendo, con l’introduzione del green pass e ciò dovrebbe preoccupare tutti noi.
Per garantire la sicurezza a scuola, tenendo conto che la possibilità di contagiare, seppure in misura diversa, riguarda vaccinati e non e che gli studenti in maggioranza, dato il limite dei 12 anni, non sono vaccinati è decisivo prevenire il contagio. In questo senso la misura migliore (come dice lo stesso ministero della salute) è quella di utilizzare i test salivari, gratuiti e per tutti. Gratuiti perché tocca al datore di lavoro garantire le condizioni di sicurezza, per tutti perché come ha detto il dott. Crisanti “È una bufala pazzesca dire che col Green pass creiamo ambienti sicuri”.
Lunedì 30 agosto alle ore 17,00
Presìdi sotto le Prefetture di Catania e Palermo e in piazza Archimede a Siracusa
Coordinamento regionale siciliano Cobas Scuola
agbiuso
Ancora una lettera al Rettore dell’Università di Padova.
Il quale dovrebbe riflettere un po’ meglio e in modo più rigoroso su quanto sta accadendo, come dovrebbero fare altri rettori.
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Collega Rettore,
(non uso superlativi per ciò che segue),
io sottoscritto prof Andrea Camperio Ciani, professore ordinario di codesta libera Università degli studi di Padova, avendo appreso dal decreto rettorale dell’obbligatorietà della tessera green pass per svolgere lezioni , dichiaro formalmente, a lei , e per conoscenza al ministro della università Messa ed al ministro della Sanità Speranza, che avrò l’onore e la dignità di rimettere davanti a lei in mio green pass, accettando la sua dimissione dall’insegnamento dei miei corsi di evolutionary psycology, genes mind and social behavior e animal and human behavior, e la radiazione della mia cattedra di insegnamento quale professore ordinario, e sospensione dell’intero stipendio.
Io mi prendo la responsabilità di ciò che affermo, e aspetto il suo decreto di radiazione da codesta Universita’ di Padova.
Sottolineo che in una università libera quale credevo fosse, l’appartenenza a tessere di partito, fasciste o di green pass fossero avulse, dato lo spirito libertario e democratico che credevo ci appartenesse.
Sono fiero pronipote del prof. Costanzo Zenoni, che rinunciò alla cattedra di Anatomia all’Universita’ di Milano per non aderire al partito fascista. Antenati patrioti, eroi e pensatori, mi avevano illuso che l’Università avesse appreso principi di libertà e democrazia, vedo che così non è e me ne assumo le responsabilità.
Mi rifaccio al patto sociale di Hobbes, che più di trecento anni fa, sanciva quanta libertà il cittadino dovesse abdicare allo stato e quanta tenersela, dichiaro che in nome della libertà, individuale, per tutti i no vax che non condivido, ma tollero, insieme a testimoni di Geova ed ai timorosi, o male informati, ritengo che discriminarli sia opera liberticida ed oscurantista.
Sono quindi fiero di rimetterle il mio mandato ed attendo il suo decreto di licenziamento.
Viva la libertà qualunque essa sia.
In fede,
@prof.Andrea Camperio Ciani
agbiuso
Riporto un’altra lettera inviata il 23.8.2021 al Rettore dell’Università di Padova Rosario Rizzuto.
L’autrice è stavolta una studentessa laureatasi nel luglio 2021, Sara Collauto
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Magnifico Rettor Rizzuto,
mi chiamo Sara Collauto e sono una ex studentessa dell’Università di Padova, che ha conseguito la laurea magistrale in Scienze e Tecnologie Agrarie il giorno 20 luglio 2021.
Le scrivo in merito alla e-mail che ho ricevuto il giorno 26 luglio e che porta la Sua firma. Lei afferma che gli ultimi due anni sono stati “stravolti” dalla pandemia. Rispetto la Sua personale opinione, tuttavia ritengo che, ben più della “pandemia” sia stata la gestione della stessa ad aver stravolto la vita delle persone.
Sarebbe molto interessante far luce sull’effettiva validità di misure come lockdown, mascherine obbligatorie, restrizioni varie oltre che sulle loro devastanti conseguenze economiche e psicologiche sulle persone.
Interessante sarebbe anche capire il motivo per cui sono state vietate le autopsie sui morti per Covid a febbraio nel corso della prima ondata. Bisognerebbe anche chiarire il motivo per cui in seguito sia stato impedito ai medici di curare i loro pazienti in scienza e coscienza, obbligandoli a sottostare al protocollo “Tachipirina e vigile attesa”, imposto dal Governo.
Perché, infine, tutte le possibili cure che sono emerse fin dall’inizio con buoni, e talvolta ottimi risultati, sono state boicottate nel nome di un approccio prudenziale (utilizzato anche per quei farmaci, come l’idrossiclorochina, che hanno decenni di storia alle spalle), mentre con l’arrivo dei vaccini si è dimenticata ogni cautela?
Tuttavia, in questa sede mi limito a discutere alcune Sue affermazioni riportanti informazioni parziali e difficilmente verificabili. Personalmente, non comprendo la Sua scelta di non giustificare da un punto di vista scientifico le sue affermazioni e la ritengo una mossa particolarmente azzardata in un ambiente universitario dove lo studio e l’analisi dei dati oggettivi dovrebbe costituire l’essenza stessa di un discorso razionale, lucido, che indaghi la verità e privo di influenze esterne. Se ciò non si verifica nell’ambiente universitario dove si potrebbe verificare? Quale altra speranza rimarrebbe alla Scienza, alla Cultura, alla Politica per potersi evolvere?
Per quanto riguarda le sue dichiarazioni sulla campagna vaccinale non ho potuto verificare che “nonostante la presenza di queste varianti, la vaccinazione sta drasticamente riducendo l’impatto della malattia. Anche dove la diffusione delle varianti e la ripresa della socialità stanno incrementando il contagio, l’impatto clinico (…) è drasticamente inferiore rispetto alle precedenti fasi di espansione epidemica e interessa quasi esclusivamente soggetti che non hanno completato il ciclo vaccinale”. A tal proposito, ho consultato il sito dell’ISS dove con tutta chiarezza si riscontra che, rispetto all’anno 2020, non c’è stato alcun calo dei casi.
Anzi, come potrà riscontrare il confronto tra i vari mesi lascia intendere che, dopo l’inizio della campagna vaccinale, c’è stato un incremento dei contagi e dei morti attribuiti a Covid-19. Le riporto quanto ho trovato, con i riferimenti in allegato:
“Durante il periodo 18-31 maggio 2020 sono stati diagnosticati e segnalati complessivamente 6.350 nuovi casi, di cui 81 deceduti” (1)
“Durante il periodo 17-30 maggio 2021 sono stati diagnosticati e segnalati 52.191 nuovi casi, di cui 99 deceduti” (2)
“Durante il periodo 1 – 14 giugno 2020, sono stati diagnosticati e segnalati complessivamente 3.640 casi, di cui 42 deceduti” (3)
“Durante il periodo 31 maggio – 13 giugno 2021 sono stati diagnosticati e segnalati 26.960 nuovi casi, di cui 87 deceduti” (4)
“Durante il periodo 15-28 giugno 2020, sono stati diagnosticati e segnalati 2.837 casi, di cui 27 deceduti” (5)
“Durante il periodo 14 – 27 giugno 2021 sono stati diagnosticati e segnalati 12.427 nuovi casi, di cui 22 deceduti” (6)
“Durante il periodo 6 – 19 luglio 2020, sono stati diagnosticati e segnalati 2.746 casi, di cui 13 deceduti” (7)
“Durante il periodo 5 – 18 luglio 2021 sono stati diagnosticati e segnalati 26.805 nuovi casi, di cui 21 deceduti” (8)
“Durante il periodo 13 – 26 luglio 2020, sono stati diagnosticati e segnalati 3.057 casi, di cui 21 deceduti”(9)
“Durante il periodo 12 – 25 luglio 2021 sono stati diagnosticati e segnalati 48.498 nuovi casi, di cui 40 deceduti” (10)
La lettura di questi dati non rassicura molto riguardo all’efficacia della vaccinazione massiva.
Inoltre, alcuni medici e scienziati, tra i quali il premio Nobel per la medicina Luc Montagnier (11), affermano che vaccinare in massa in tempo di epidemia non è prudente in quanto favorirebbe l’insorgenza di mutazioni nel patogeno.
Pur senza aver studiato medicina, ma analizzando semplicemente i dati di cui sopra e la situazione che si sta creando in Gran Bretagna (12) ed Israele (13) (14), nazioni con un’altissima copertura vaccinale e che da mesi assistono ad una crescita di casi attribuiti alla variante delta, si potrebbe concludere che la tesi del dott. Montagnier risulti la più vicina alla realtà.
Uno studio israeliano riportato dal Gazzettino (15) e da Il Messaggero (16) afferma che gli anticorpi naturali sono più efficaci del vaccino nel contrastare la malattia.
Numerosi studi scientifici dimostrano che la malattia da Covid può svilupparsi (17) tra persone giovani e sane dopo essere state vaccinate, e che dopo il vaccino, ci si può ammalare anche gravemente (18), si può essere portatori di contagio e si possono sviluppare malattie (19).
In alcuni casi è proprio dopo la vaccinazione che si sono registrati gravi focolai di infezione da Covid-19: le segnalo solo a titolo di esempio il caso dell’Ontario (20) e anche quello, forse più noto, della nave da guerra HMS Queen Elisabeth (21) dove, come forse sa, sono risultati positivi 100 membri del personale dell’equipaggio, tutti vaccinati con doppia dose. Molti altri dati sono inoltre facilmente reperibili online a supporto di questa tesi.
Un altro lampante esempio è quello dell’Olanda (22), dove quasi 1000 persone, in prevalenza giovani, sono risultate positive al Covid-19 dopo aver partecipato al festival Veknipt a Utrecht il 3 e 4 luglio, evento riservato a persone vaccinate o negative al tampone.
Quindi anche la “ripresa in sicurezza” che Lei, come tutti, auspica non è affatto garantita da una vaccinazione massiccia, in quanto ci sono già stati casi di persone che, pur vaccinate con doppia dose, hanno infettato, magari senza rendersene conto, altre persone, oppure si sono infettate e ammalate.
In Israele, addirittura, ad inizio agosto 2021 sono stati segnalati casi di contagi e persino di ricoveri dopo la terza dose (35).
Perché dunque, esimio Rettore, concludere che la vaccinazione “sta drasticamente diminuendo l’effetto della malattia” se i paesi ove la campagna di vaccinazione è stata più massiccia, sono stati i primi ad aver assistito ad un processo di selezionamento e potenziamento del virus? Se esiste qualche studio e qualche dato che può supportare tali affermazioni perché cortesemente non ce ne mette al corrente? Ovviamente di tutto ciò che le sto scrivendo troverà riportati tra le note e tra i link, notizie, analisi e dati scientifici che ne provino la veridicità. Ove ve ne fosse bisogno non indugerò a inviargliene altri.
Inoltre, moltissimi sono gli eventi avversi e persino i morti dovuti alla vaccinazione. Nei link in allegato le sarà possibile trovare, soltanto a titolo di esempio, notizie relative a ben 199 casi (23) di misteriosi decessi a seguito della vaccinazione, riportate da quotidiani locali e regionali. Si tratta, tuttavia, solo di una piccolissima parte di tutte le reazioni avverse e di tutti i decessi che, per vari motivi, sono state taciute o non riportate da fonti ufficiali.
Senza contare che gli studenti, la maggior parte dei quali sono giovani, hanno statisticamente pochissime probabilità di contrarre questa malattia in forma severa.
Benché lo stesso ISS non sia in grado, per mancanza di dati, di rassicurare circa i possibili effetti collaterali nell’ambito della fertilità (24), risalgono a pochi giorni fa le dichiarazioni della Federazione SIGO-AOGOI-AGUI-AGITE (che riunisce tutte le società e associazioni della ginecologia italiana) insieme alle società di Pediatria e Neonatologia (SIN-SIMP), che si sprecano nel decantare la sicurezza e la necessità di vaccinare persino le donne in gravidanza (25) (26) (27), nonostante i diversi squilibri verificatesi nel ciclo femminile e gli aborti a seguito del vaccino (28). Del resto, gli stessi allegati ai moduli di consenso informato di Astrazeneca (29), Pfizer (30), Moderna (31) e Johnson & Johnson (32) non garantiscono la sicurezza dei loro prodotti, in quanto dispongono di dati, studi ed esperienze limitati.
Mi domando se, caldeggiando il vaccino, Lei sarebbe in grado di garantire che questo non possa compromettere per sempre la fertilità dei giovani.
E potrebbe garantire che nessuno dei suoi studenti avrà la stessa sorte della diciottenne di Sestri Levante, Camilla Canepa, o del sottufficiale della MM Stefano Paternò, per le cui morti è stato riconosciuto un nesso causa-effetto con il vaccino? Potrebbe assicurare che a nessuno dei suoi studenti il vaccino provocherà un’ischemia, un infarto, una trombosi, una malattia autoimmune, una paralisi, un tumore, una miocardite, un evento di tossicità da ossido di grafene (33) e quant’altro?
Nemmeno i medici vaccinatori, del resto, sembrano essere così sicuri di non poter nuocere al paziente con la somministrazione di questo farmaco sottoposto a monitoraggio addizionale, dal momento che sono protetti dallo scudo penale per lesioni colpose e per omicidio colposo.
Ultimo aspetto, ma non in termini di importanza, di questa mia missiva è quello di evidenziare, con la mia più totale disistima, la folle e gravissima discriminazione che il Governo sta tentando di mettere in atto nei confronti delle persone non vaccinate (oppure che non vogliono o non possono farsi un tampone ogni due giorni) e che non mi sembra affatto in linea né con la nostra Costituzione, la quale ripudia ogni forma di discriminazione, né con le normative europee (per esempio il Reg CE 953/2021). Inoltre, anche il famoso dott. Andrea Crisanti non ha potuto nascondere come il Green Pass non sia uno strumento di sanità pubblica, bensì un incentivo alla vaccinazione (34).
Auspico, pertanto, che l’Università italiana, e in particolar modo l’Università di Padova (il cui motto, ricordiamolo è “Universa Universis Patavina Libertas”), non accetti in alcun modo di discriminare una certa categoria di persone, vietando loro l’ingresso nelle sue strutture e la fruizione dei suoi servizi, e ritorni ad essere quel luogo in cui si formano le coscienze e lo spirito critico dei giovani.
Nella certezza che Lei, quale importante promotore della cultura nella nostra amatissima città, vorrà considerare anche le istanze di chi, come me, ha idee politiche differenti, e nella consapevolezza che la ricchezza culturale si fonda soprattutto sulla molteplicità di contributi culturali, Le porgo i miei più cordiali saluti.
Dott.ssa Collauto Sara
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L’apparato di note e i riferimenti bibliografici utilizzati dall’autrice si possono leggere qui:
https://www.byoblu.com/2021/08/23/studentessa-risponde-alla-lettera-del-rettore-che-invita-alla-vaccinazione-gli-studenti-e-sicuro-di-assumersi-questa-responsabilita/
agbiuso
Riporto qui una lettera inviata al Rettore di Padova a proposito di quanto dichiarato da un docente di quella Università.
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“Chiarissimo Professor Rizzuto,
mi rivolgo a Lei, nella sua qualità di Magnifico Rettore ma anche alla Chiarissima Professoressa Mapelli che a breve le succederà nell’incarico che Lei si appresta a portare a termine.
Ho appreso dai media su Internet che il Professor Andrea Camperio Ciani, ordinario presso il nostro amato Ateneo e che ci legge in copia, Le ha scritto ufficialmente palesando fermamente il suo rifiuto nei confronti del cosìdetto “Green Pass”.
Ho letto la lettera che Le è stata inviata dal Professor Ciani e, personalmente, non posso che ringraziarlo per il coraggio che la sua scelta denota. Non so se rimarrà in servizio presso l’Ateneo Patavino (spero di sì) ma voglio testimoniare pubblicamente la mia gratitudine per l’esempio di amore per la libertà che il professor Ciani mi ha permesso di sperimentare in un momento che io ed altri riteniamo così buio per la Repubblica.
Magnifico Rettore, mi permetto rispettosamente di ricordare, a Lei e alla Chiarissima Professoressa Mapelli, che nel secolo scorso l’Università di Padova ha sperimentato l’infamia per ben due volte.
Che io sappia (e mi scuso in anticipo se sto per commettere un errore), nessun docente di questa nostra Università si è rifiutato di giurare fedeltà al Fascismo. Nessun docente di questa nostra Università si è poi speso in difesa del grande scienziato Bruno Rossi che, da ebreo, dovette lasciare il suo incarico nell’allora Istituto di Fisica, come conseguenza delle scellerate leggi razziali che il nostro Paese si era date.
Il giorno in cui Bruno Rossi lasciò il suo ufficio, come ci ricorda la figlia nelle sue memorie, nessun collega si presentò a salutarlo ma solo il portinaio in lacrime.
Amara ironia della sorte, anche Bruno Rossi aveva giurato fedeltà a quel Regime che lo identificò in seguito come un nemico, un parassita insalubre da eliminare. Un Regime che si sarebbe di sicuro impegnato con zelo per accoppare lui e la sua famiglia se non fossero riusciti a fuggire in America.
Il Regime di allora applicava leggi che nessun tribunale italiano avrebbe avuto il coraggio di contestare e che molti, ahimè, ritenevano “giuste e ragionevoli”. E’ lo scenario che si sta concretizzando adesso e coloro che urlano di più per imporre provvedimenti illiberali sono semplicemente le stesse persone che all’inizio hanno preso sotto gamba il problema.
Possiamo trarre delle lezioni da tutto questo.
Nessuno è mai al sicuro dal Potere se il Potere, per qualsiasi motivo, lo prende a bersaglio. Molti di coloro che credevano di essere “in regola” hanno dovuto ricredersi quando il Leviatano ha mostrato il suo vero volto e li ha braccati a causa di un commento ritenuto improprio, di una critica detta a mezza voce pensando di non essere sentiti, di non essere scattati abbastanza velocemente quando gli era stato detto di farlo.
Già adesso si legge di infermieri e medici che aspettano il ricovero di un paziente “no-vax” per prendersi la soddisfazione di “sbagliare vena dieci volte”. Se passasse questo orrido principio, cioè che i pazienti in ospedale possono essere seviziati perchè sgraditi per qualche motivo al personale medico e infermieristico, allora nessuno sarebbe più al sicuro perchè poi sarebbe la volta di un poveretto che da ricoverato si ritrova odiato per quei problemi di obesità che non ha mai avuto la voglia di affrontare, o perchè non ha mai smesso di fumare o di bere e così via.
Si parla anche di “zone di contenimento” per i non vaccinati ma una volta erano gli ammalati a finire nei lazzareti, non il contrario. Le chiamano oggi “zone di contenimento” perchè “campri di prigionia” sarebbe troppo da nazisti: quale limite si ritiene di non poter superare? Quale è la linea sulla sabbia che non può essere attraversata?
Per quanto mi riguarda, considero il Green Pass ributtante e mi sono associato ad un ricorso collettivo per cercare di fermarlo.
E’ molto probabile che non si ottenga nulla, perchè la magistratura italiana è in una misura preoccupante composta anche da vigliacchi, corrotti e delinquenti, come ha dimostrato il caso Palamara.
Sarebbe bello poter sapere a priori dove sta il torto e dove la ragione ma questa è prerogativa solo di Dio. Non ci è dato scegliere i tempi in cui vivere ma io preferisco morire piuttosto che vivere strisciando. Per questo motivo e in virtù degli insegnamenti di mia madre e di mia nonna, mi rifiuto nel modo più assoluto di discriminare la carne e il sangue dei miei simili e degli Italiani in “noi e loro”. Non sono un kapò nazista e non intendo diventarlo.
Chiarissimi Professori, temo che le cose peggioreranno e che gli scellerati che ora ci governano mostreranno presto il loro vero volto dopo aver completato la loro personale discesa all’inferno. Allora avrà un’amara sorpresa chi adesso si sfrega le mani perchè pensa di essere al sicuro dietro un verde certificato, una terza iniezione o chissà che altro.
Mi è evidente che per il professor Ciani la Tradizione esiste e la memoria del coraggio del suo avo gli impone una scelta altrettanto di principio. E mi è evidente anche che il suo esempio diventerà esso stesso esempio per i suoi discendenti e quindi Tradizione anche per loro.
Ringrazio quindi una volta ancora il professor Ciani per il suo coraggio e la sua dedizione all’Ateneo Patavino, costituendo entrambi per me esempi preziosi.
Ringrazio Lei, Magnifico Rettore, e la Chiarissima Professoressa Mapelli per l’attenzione e auguro a tutti buona fortuna per il futuro. Ne avremo, purtroppo, tutti bisogno.
Cordiali saluti
Costantino Ceoldo”
agbiuso
L’Italia si sta rivelando il Paese più autoritario d’Europa. Forse anche perché ha affidato la questione a un militare. Decisione sintomatica e grave.
Green pass, Anief: in Francia scuola e università sono accessibili a tutti, in Italia si attua la discriminazione
orizzontescuola.it, 24.8.2021
[Qui sotto una parte dell’articolo]
Anief- Quanto sta accadendo in altri Paesi, sulla gestione non imposta della certificazione ‘verde’ sul Covid19, conferma che nei nostri confini nazionali ci si muove andando contro regolamenti e raccomandazioni europee: “Se si tratta di entrare in una scuola – ha detto il ministro dell’Istruzione francese Jean-Michel Blanquer – non ci sarà alcun pass, né per gli alunni, né per i genitori, né per gli insegnanti. La scuola deve rimanere accessibile a tutti, ecco perché non ci sarà il lasciapassare sanitario. Questa è stata la nostra filosofia dall’inizio della crisi”.
Un motivo in più per ribadire che l’obbligo del Green Pass per entrare a scuola e studiare all’Università si rifà ad una norma illegittima, che Anief ha deciso di contrastare a più livelli. La notizia fa il paio con quella di alcuni giorni fa sulla direttiva inviata ai capi degli istituti israeliani di permettere al team del ministero della Sanità di entrare nelle ore di lezione e somministrare vaccini allo staff che lo vuole e agli studenti oltre i 12 anni di età che hanno avuto il permesso scritto delle loro famiglie.
Marcello Pacifico, presidente Anief: “Siamo sempre più convinti di avere fatto bene a portare avanti i ricorsi, per ottenere un provvedimento urgente già prima dell’inizio dell’anno scolastico. E siamo pronti a ricorrere anche nei giorni successivi, con i provvedimenti che saranno assunti ad anno scolastico avviato. Per avere una scuola in sicurezza non si può imporre il vaccino. Le soluzioni sono altre: prevedere di estendere i tamponi salivari gratuiti a tutto i docenti e Ata, sdoppiare le classi con massimo 15 alunni per classe, raddoppiare gli organici del personale così da consentire anche di elevare i livelli di apprendimento e ridurre il gap territoriale di competenze”.
Sul Green pass, la vicina Francia ha deciso di non sovvertire le indicazioni provenienti da Bruxelles: ai docenti e al personale amministrativo delle scuole transalpine non servirà alcun lasciapassare. L’annuncio è arrivato dal ministro dell’Istruzione francese Jean-Michel Blanquer, a due settimane dall’inizio della scuola, giovedì 2 settembre: in un’intervista al “Journal du Dimanche”, il ministro ha ribadito: la scuola in Francia deve rimanere accessibile a tutti, senza lasciapassare sanitario, come riporta oggi Il Manifesto.
agbiuso
La rete Università di Catania contro il Green Pass è in continua via di espansione e, al fine di raggiungere in maniera capillare tutti i suoi potenziali utenti, ha deciso di avvalersi dei principali canali di comunicazione a disposizione.
Di seguito, i nostri riferimenti social:
– Facebook: https://www.facebook.com/unictcontroilgreenpass/?ref=page_internal
– Instagram: https://www.instagram.com/unictcontroilgreenpass/
– Telegram: https://t.me/unicataniacontroilgp
Luca Ruaro
Ho pubblicato questo post nella pagina Facebook dell’Università di Padova: vedremo le reazioni ed i commenti. Metteremo così alla prova addirittura San Tommaso: “Bonum esse diffusivum sui” (Summa contra Gentiles, lib. 1 cap. 37 n. 5). L’impressione, per ora, è che il male si sia diffuso molto più rapidamente.
agbiuso
La ringrazio, Luca.
Se vuole, e se ce ne saranno, ci tenga informati sulle reazioni.
È chiaro che, come sempre nei fenomeni sociali, l’omologazione e il conformismo si diffondono assai più velocemente ed estesamente rispetto alle posizioni critiche. Ma spesso accade che queste ultime a poco a poco riescano a far valere le proprie ragioni e la storia cambia. In caso contrario la vicenda umana, che di per sé è piuttosto triste, sarebbe anche assai noiosa 🙂