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La fede

La fede

Il Cristianesimo è stato sin dalle origini dilaniato da lotte tra fazioni, alcune chiamate ortodosse e altre definite eretiche. Attualmente esso è diviso in tre grandi correnti -cattolicesimo, protestantesimo, ortodossia- e una miriade di chiese e teorie. L’Islam è diviso tra sunniti e sciiti in feroce guerra tra di loro e all’interno dei quali operano gruppi religiosi e pratiche teologico-politiche assai diverse. E tuttavia la fede in Dio del bravo cristiano e la fede in Allah del bravo musulmano non vengono scalfite in nulla da tali divergenze.
Lo stesso vale per i fedeli nei vaccini e -in generale- nella narrazione dei governi e dei media più potenti sull’epidemia SARS-CoV-2.
Le profonde divergenze tra medici, biologi, ricercatori; le strategie assai diverse degli stessi governi; i gravi e numerosi punti oscuri della vicenda sin dal suo originarsi e nei suoi sviluppi; una concezione assolutamente riduttiva e volgarmente positivistica della salute, come se la solitudine, l’allontanamento dai propri cari, la distruzione dei legami sociali, la perdita del lavoro, la catastrofe economica, l’angoscia, non fossero cause scatenanti di gravi malattie che non vengono più diagnosticate, non sono curate o lo sono in ritardo, vengono lasciate alla loro opera di morte; la realizzazione di enormi profitti da parte delle multinazionali del farmaco; la miriade di fatti che smentiscono la teoria o la pongono in dubbio (fatti per discutere la cui rilevanza devo rimandare alle ormai centinaia di pagine che ho scritto sull’argomento, alcune delle quali si leggono sia in questo sito [sezione Brachilogie] sia in Corpi e politica e Girodivite); gli altrettanto numerosi elementi che dovrebbero suggerire almeno prudenza, tutto questo non può scalfire quella che è diventata ormai una fede, che per di più pretende di presentarsi come una scienza e che in nome di questo scientismo fideistico disprezza gli infedeli, li discrimina giuridicamente e civilmente, li condanna al silenzio o -se non può- cerca di demolirne le figure, invece di rispondere seriamente e nel merito delle riflessioni critiche.
I mezzi utilizzati sono infatti per lo più il principio di auctoritas, l’argomento ad personam, il terrore. E tutto questo immerso in una dimensione di vera e propria superstizione che vede pericoli e criminali dappertutto, testimoniata dall’utilizzo e dalla diffusione di aggettivi come «sorci» e «irresponsabili», di etichette sbrigative, mediatiche e cumulative quali «negazionisti», «complottisti», «novax». Etichettare il nemico in una formula che annulla differenze e complessità è un’antica strategia che è l’esatto contrario di ogni esercizio di razionalità.
Mentre si moltiplicano i video di persone che fanno mostra di grande «pentimento» (lessico ancora una volta religioso) per non essersi inoculate il vaccino, non vedremo mai piangere in televisione o sulla Rete le centinaia di migliaia di cittadini affetti da tutte le possibili malattie (compresi i tumori) che in questo anno e mezzo non sono stati curati e molti dei quali hanno perso la vita. La miseria delle televisioni e dei giornali è una conferma di ciò che scrisse Guy Debord a proposito dei «mediatiques», i quali hanno «toujours un maître, parfois plusieurs», giornalisti che hanno sempre un padrone e a volte più di uno (Commentaires sur la société du spectacle, Gallimard, 1992, § VII, p. 31).
Il terrore, la menzogna e l’odio dilaganti descrivono una dinamica identica a quella che ha sempre guidato ogni tendenza oscurantista, nemica delle scienze, della filosofia e delle libertà. Una dinamica fideistica basata su e rivolta a un disperato bisogno di salvezza. Possono mutare le forme sacerdotali e i contenuti dei dogmi ma la fede è immortale ed è probabilmente un dato antropologico.

[Questo articolo è stato pubblicato in Girodivite e Corpi e politica]

8 commenti

  • agbiuso

    Settembre 5, 2021

    Follie del tutto plausibili nel clima collettivo di esaltazione e fanatismo dentro cui siamo immersi.

  • agbiuso

    Agosto 13, 2021

    Australia: per 1 (uno) positivo si segregano 400.000 persone.
    Nuova Zelanda: per 26 morti su 5 milioni di abitanti si isola un’intera nazione.
    In questa vicenda ci dev’essere qualcosa di più e di diverso da un’ondata di follia politica e di delirio collettivo.

  • agbiuso

    Agosto 11, 2021

    Il collega Giuseppe Grasso –professore di Chimica generale e inorganica a Unict– ha ripreso i temi di questo mio intervento con una una testimonianza appassionata, dolente e razionale, che abbiamo pubblicato in Corpi e politica:

    Impossibilitati a vivere

  • agbiuso

    Agosto 8, 2021

    Un articolo di Davide Miccione illustra con vivace intelligenza (e ironia) alcuni elementi antropologici e mediatici dell’epidemia SARS-CoV-2. Con un esempio da ricordare per futuri sviluppi.

    UFFICIO VIDIMAZIONE EMERGENZE
    Aldous, 8.8.2021

  • agbiuso

    Agosto 7, 2021

    Un video assai fresco e ironico mostra (in tre minuti) una strategia di sopravvivenza a ogni riduzione dell’umano all’obbedienza, alla passività, al terrore: la conoscenza. Siamo nel 2023. tredicesimo lockdown.

    «La mancanza della cultura nuoce gravemente alla salute»

  • agbiuso

    Agosto 7, 2021

    Una lucida analisi di Andrea Zhok sulla coercizione liberale. Il dispositivo in atto mi sembra proprio quello descritto in questa pagina:

    Sulla coercizione liberale (pdf)

  • Luca Ruaro

    Agosto 5, 2021

    Credo che ogni uomo abbia fede in qualcosa: come si potrebbe agire e vivere, altrimenti? Anche se baso la mia vita sulla ragione, devo avere fiducia nei risultati ai quali sono raggiunto.
    La cosa intollerabile è voler imporre la propria fede o le proprie certezze a tutti gli altri, anche con l’uso della forza.
    In questo, secondo me, consiste il principio fondamentale del “rispetto della persona umana”, citato anche dalla Costituzione come limite invalicabile per il potere dello Stato.
    Ora invece siamo ripiombati nella barbarie…

  • Tina Messineo

    Agosto 5, 2021

    Che coincidenza , Alberto!
    Stavo riflettendo e documentandomi proprio su questa analogia della “fede” in questi due campi…
    Sempre di esperienza personale parlo: no, non vedremo piangere tutta la gente che si è ammalata non di covid ma anche grazie a questa dissennata gestione del covid.
    Non li vedremo piangere per la rovina cui ci hanno portato le chiusure, le mascherine…alcuni, fra i più sensibili, hanno anche perso la loro identità di uomo.
    Sì, io scenderei in piazza certamente ma non per gridare slogan.
    Ma per piangere spudoratamente pubblicamente…’dal vivo’.
    Naturalmente finché ce lo lasceranno fare e prima di perdere completamente la lucidità .
    Ti abbraccio

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