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Un mondo demente

Un mondo demente

Wrong
di Quentin Dupieux
USA, 2012
Con: Jack Plotnick (Dolph Springer), William Fichtner (Master Chang), Eric Judor (Victor), Alexis Dziena (Emma), Mark Burnham (Cop), Steve Little (Il detective Ronnie)
Trailer del film

Dolph si sveglia alle 7.60 (sì, alle 7.60, non alle 8.00), chiama come ogni mattina il suo cane Paul che però non risponde. La ricerca nei paraggi risulta vana. Un misterioso Master Chang si mette in contatto con lui, rivelandogli di avergli rapito il cane in modo da poterglielo restituire dopo qualche giorno, allo scopo di fargli capire quanto importante sia per Dolph il suo compagno. Ma Paul è scappato dalla gabbia -per fortuna, perché il furgoncino si è incendiato durante un incidente- e Chang gli promette che il cane tornerà scendendo da un autobus. Il misterioso Maestro ha comunque assunto un detective specializzato in ricerca di cani che fotografa ogni angolo della casa di Dolph e preleva dal giardino un escremento dal quale riesce a ricostruire gli ultimi momenti di Paul prima d’essere rapito (tale detective si dimostrerà assai collerico). Intanto, un poliziotto tratta male Dolph, al quale il giardiniere fa vedere che una grande palma si è trasformata in abete; giardiniere che approfitta del biglietto trovato in una pizza che Dolph ha ricevuto come omaggio ma che ha buttato via. Il biglietto è della ragazza della pizzeria, che Dolph aveva chiamato non per ordinare una pizza ma per ricevere un poco di conforto. La ragazza si è innamorata della sua voce, ora si innamora del giardiniere -che crede essere Dolph- al quale promette che lascerà subito il marito per andare ad abitare da lui. E in effetti va a casa di Dolph, lo vede assai diverso ma non importa, lo ama lo stesso. Amore che disturba totalmente Dolph, impegnato in sedute di concentrazione telepatica tramite le quali spera di rivedere il suo cane. Quando Emma, la ragazza, vede in casa il giardiniere, gli dice che lo preferisce in questa versione, si fa portare in spiaggia dove desidera partorire il figlio che ha avuto da Dolph-giardiniere, un bambino che ha già una decina d’anni e chiede al papà che cosa sia un oggetto -il pezzo rotto di una bottiglia- ritrovato sulla spiaggia. Mentre accade tutto questo, Dolph si reca ogni giorno per qualche ora nell’agenzia viaggi dalla quale è stato licenziato tre mesi prima. Vi si mette al lavoro sotto una pioggia torrenziale che cade dentro l’ufficio. La pioggia appare normale a tutti i suoi colleghi, che vedono invece con molto fastidio il quotidiano ritorno del licenziato. Ormai solo, smarrito, invaso, picchiato, con i suoi capelli sempre ben ritti in testa e gli occhi perennemente stupiti, Dolph telefona al suo amico Mike, il quale è angosciato dal fatto che nega continuamente di praticare jogging -anzi dice di odiarlo- mentre fa jogging ogni mattina. Per liberarsi da tale angoscia Mike parte con la sua auto gialla, senza più fermarsi, verso l’infinito. E il cane? Un finale c’è.
Un mondo demente, certo. Ma non molto dissimile da questo.

3 commenti

  • Tina Messineo

    Giugno 18, 2021

    Oggi, il green pass è legge, e l’ha beccato mio figlio: o ce l’hai, o sei stato positivo con ancora anticorpi, o ti fai il tampone o al matrimonio dei tuoi amici non entri!
    Ottimo, decide Gabriele che ‘positivo’ è, ho fatto tanta strada e allora me ne vado in spiaggia con la mia ragazza e voi e il governo fot…….vi!
    P. S.
    Ha aggiunto: questi sono folli!

    • agbiuso

      Giugno 18, 2021

      Ecco una prova fresca fresca di demenza. Grazie, Tina.
      In tali casi, situazioni ed eventi ha ragione Shakespeare: “c’è del metodo in questa follia”.
      Un metodo che in questo sito cerco di descrivere, nei miei limiti ma costantemente.
      Perché senza intelligenza e senza libertà si vive, sì, ma da topi nelle fogne e non da umani sotto il cielo.

      • Tina Messineo

        Giugno 18, 2021

        Grazie Alberto, il fatto è che noi, compreso Gabriele, non seguiamo più alcun tipo di isterica informazione. Gabriele quindi ancora vive da giovane libero e cosciente!
        Tu scrivi costantemente, noi cerchiamo di vivere quotidianamente in questo mondo che, se prima era “una valle di lacrime”, adesso è una camera a gas!
        Noi non ci stiamo!

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