«Die Wüste wächst: weh Dem, der Wüsten birgt!»
‘Il deserto cresce: guai a chi nasconde in sé deserti!’
Nietzsche, Also sprach Zarathustra IV (Unter Töchtern der Wüste / Tra le figlie del deserto)
Il Covid19, ciò che scatena nel corpo collettivo, è una forma sempre più evidente di nichilismo, di nascondimento dei volti, di dissoluzione della socialità, di timore diffuso e contagioso, di ignoranza dei corpi, di tramonto del senso, di declino della razionalità, di ubbidienza fanatica, di rifiuto del limite, di negazione della insecuritas, di terrore.
È questa la follia del presente, è questo il cuore nero della desacralizzazione del mondo, lo sgomento per la sua misura mortale e finita.
Uno spettacolo tragico e mirabile per chi conosce la pochezza della nostra specie.
- Tags:
- Also sprach Zarathustra,
- antropologia,
- corpi,
- covid19,
- deserto,
- epidemia,
- mascherine,
- misura,
- nichilismo,
- Nietzsche,
- Olivier de Sagazan,
- paura,
- potere,
- razionalità,
- Sars2,
- senso,
- socialità,
- terrore,
- ubbidienza,
- virus,
- volti
4 commenti
agbiuso
Il video, l’intervista, il volto e le espressioni di questo medico, di nome Pregliasco, dicono molto più di tante analisi sociologiche e politiche a quale livello di idiozia collettiva, di miserabili fantasie, di contrazione dell’intelligenza e della vita abbiano condotto la gestione politica del Covid19 e soprattutto i media al suo servizio.
ANSA: Covid, Pregliasco: “Baciarsi rischioso, abbracci con una tecnica speciale”
agbiuso
Ecco un esempio di distruzione della ragione, di desertificazione irrazionalistica della comunità politica: anziani e ‘fragili’ ammassati per ore (a Padova ma gli stessi fenomeni ho visto a Catania e accadono presumibilmente ovunque), anche a sera tardi e al gelo, creando ’assembramenti’ per l’inoculazione dei vaccini.
E contemporaneamente si persiste nel chiudere i luoghi della socialità sana, della socialità necessaria: scuole, teatri, cinema, ristoranti, piazze.
«Il deserto cresce: guai a chi nasconde in sé deserti!»
Federico
Sembra, caro Professore, che tutto si stia dirigendo verso una dissoluzione della «Differenza» in favore di un totale squilibrio verso una «Identità» amorfa e priva di senso. Tutti devono sottoporsi al vaccino; esiste solo il COVID-19 e si muore solo per quello; tutti non possono rientrare oltre l’orario del coprifuoco; la libertà viene affogata nell’Uno della vita spoglia di qualsiasi tessuto semantico e ridotta a mero processo biologico; tutti abbiamo ormai un unico volto, quello di una testa coperta da una mascherina; stiamo perdendo il senso del contatto fisico e del piacere della materia viva e pulsante che siamo. Per dirla con una metafora musicale: di questi tempi non si fa altro che ascoltare una monodia priva di qualsiasi tensione armonica e dinamica. Spero che tutto questo possa presto finire, voglio avere la libertà di pensarlo…
agbiuso
La ringrazio, caro Federico, delle sue dolenti e splendide parole.
La realtà è diventata ciò che lei descrive con chiarezza: “una monodia priva di qualsiasi tensione armonica e dinamica”, dove a prevalere è -implacabile- il tamburo della paura, la dissonanza del terrore.
Un trionfo della morte già da vivi.