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Enrico Palma su <em>Animalia</em>

Enrico Palma su Animalia

Enrico Palma
Animalia
in il Pequod, n. 2
novembre 2020
pagine 58-62

Con il suo consueto respiro critico Enrico Palma conduce un itinerario dentro Animalia, facendone emergere «tre fondamentali prospettive teoriche: destituire l’antropocentrismo di ogni validità epistemologica e ontologica come concezione di fondo per cui l’umano deterrebbe una supremazia di ogni genere e a tutti i livelli sul resto dell’ente e dei viventi; affermare la ricchezza e la pluralità del mondo animale nella differenza delle specie; istituire un nuovo paradigma, quello etoantropologico, in cui il confronto tra il comportamento umano e quello animale possa condurre a una riformulazione della cultura dominante in favore di una visione ecologica, egualitaria e rispettosa dell’intero sistema-mondo nel quale la pluralità delle specie prolifera».
La radice unitaria di tali prospettive sta nel fatto che «l’animalità è una delle strutture attraverso le quali la materia esplica tutta la sua potenza e creatività. Questo libro rappresenta infatti l’applicazione di una prospettiva teoretica profondamente materialistica, che rinviene nella differenza in divenire della materia e del tempo la scaturigine del reale. L’animalità è materia differenziata nel divenire di diverse strutture».

2 commenti

  • Marco Christian Santonocito

    Dicembre 15, 2020

    Gentile professore,
    ho letto Animalia soprattutto da una angolazione etica. Se, come lei afferma, Animalia costituisce, rispetto a Tempo e materia. Una metafisica, “una verifica empirica dedicata alla materia viva”, credo si possa dire che ne costituisca anche una verifica etica.
    Il saggio Esistenza e colpa. Sul fondamento metafisico del mondo morale aveva già dato indicazioni precise e illuminanti sul tema, un fondamento reale all’etica. Etica naturalistica e incarnata, il cui insegnamento primo è che “ciò che si può davvero raggiungere è la sostituzione del dominio di mere passioni personali con quell’istinto di universalità, di comprensione, di inesausta curiosità intellettuale che propriamente è la cultura” (p. 61). Una cultura da costruire sulle fondamenta della struttura biologica, innata e animale.
    La sua etoantropologia, riunendo in un solo sapere teoresi e scienze naturali, “costituisce una delle condizioni essenziali per comprendere fin dove e come sia possibile agire” (p.105). La filosofia, nella sua veste di riflessione etica e politica, “ha il compito di individuare la struttura storica del potere come potestas separandola dalla inevitabilità biologica, e quindi naturale e non volontaristica, del potere come potentia” (p.101). Questa separazione rappresenta, credo, il nucleo di una etoantropologia che si declina immediatamente come una etica incarnata. La potentia per Spinoza è infatti la virtù di ogni ente, corporea e mentale insieme, preservarla dall’errore morale e metafisico (valori assoluti, validi per tutti, disincarnati e perciò illusori, teleologia e gerarchia dell’Essere) è il passo indispensabile per l’edificazione di un agire non violento verso tutti gli enti, “piante minerali e rocce” comprese. “Nell’Essere e nel mondo non si danno superiorità assolute, esistono soltanto differenze”. Ho scritto Essere con l’iniziale maiuscola per indicare che solo una visione ontologica e metafisica compiuta, come è la sua, può contribuire al riconoscimento che “è necessario il superamento della dimensione puramente morale attraverso lo studio delle strutture genetiche, e dunque innate, dei comportamenti” (p.106).
    Da questa preziosa opera si impara molto, non ultimo l’interesse per le scienze naturali. Una grande lezione.
    Grazie.

    • agbiuso

      Dicembre 15, 2020

      Caro Marco, grazie a lei per la cura e l’empatia con le quali legge i miei testi e per il modo così elogiativo con cui li riassume.
      Come sa, diffido dell’etica e anche per questo mi fa molto piacere che abbia trovato in Animalia elementi di “un’etica incarnata”. Che un effetto della lettura dei miei libri consista nel rivolgere il proprio interesse anche alle scienze naturali mi riempie poi di soddisfazione. Questo è infatti uno dei loro principali obiettivi.
      Grazie dunque per tutto.

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