Sine Die
Palazzo della Cultura – Catania
A cura di Carmelo Nicosia
Sino al 4 ottobre 2020
La Fondazione Oelle Mediterraneo Antico anima la vita artistica di Catania con una mostra fotografica imponente e varia. 122 immagini che parlano sì dell’epidemia ma attraverso essa e al di là di essa parlano del tempo, del suo andare, del suo stare, del suo tornare, del suo enigma, del suo gioco.
Il tempo, la morte, la vita, la malattia, la solitudine. Le città al confino, gli umani al confino. Che osservano dalle finestre dei loro cortili il silenzio dei cortili. Che aspettano nella solitudine di strade improvvisamente smisurate che arrivi un qualche mezzo che li riporti alla solitudine delle case. Cuscini con la sveglia che dorme. Corpi di ragazze su cuscini mentre sognano un qualche amore perduto, l’amore della vita, una qualche presenza desiderata, il desiderio di un corpo vivo. E non un corpo virtuale, non una struttura fantasmatica, non un viso coperto da pezzi di stoffa e da scafandri psichici. Stoffa e scafandri che qua e là affiorano nella rassegnazione passiva e complice di qualcuno dei fotografi.
Ma quasi ovunque il degrado materico dell’esistere e degli oggetti è riscattato dalla pura forma, dal trasformarsi geometrico della ruggine in trapezio, del cielo cupo nell’uccello e nella luna che dicono ancora una volta che la materia animale e la materia astrale neppure si accorgono del tormento infinito degli umani, del loro dolore sine die.
[L’immagine, dal titolo Rondine, è di Giuseppe Condorelli]