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Brooklyn

Brooklyn

Motherless Brooklyn
di Edward Norton
Con: Edward Norton (Lionel Essrog), Gugu Mbatha-Raw (Laura Rose), Alec Baldwin (Moses Randolph), Bruce Willis (Frank Minna), Willem Dafoe (Paul)
USA, 2019
Trailer del film

Brooklyn senza madre è il nome che il suo capo ha dato a Lionel ma è anche la trasparente denominazione di un luogo nel quale l’individualismo proprietario che sta alla base della cultura statunitense (e oggi fatto proprio dalla ‘sinistra’ europea) diventa spazio e pratica della sopraffazione, del crimine, dell’impunità di amministratori e costruttori che abbattono interi quartieri, ricostruiscono, vendono, si arricchiscono. Chi abita questi quartieri viene spazzato via, sparisce. Il capo di Lionel gestisce un’agenzia di investigazioni che prima collabora e poi si scontra con questi poteri ma nonostante la bizzarria dei suoi componenti –compreso lo stesso Lionel, afflitto dalla sindrome di Tourette ma dotato di una formidabile memoria– questo gruppo comincia a costituire il tipico granello dentro l’ingranaggio.
Il ponte di Brooklyn attraversa il film come le acque percorrono la città. Dentro il ponte le nebbie dell’ambizione, dell’avidità, degli equivoci. Dalle nebbie emergono a poco a poco i segreti individuali e collettivi di una comunità hobbesiana, lussuosa, miserabile, triste, malinconica, sporca.
Raffinate note jazz accompagnano gli spasmi di Lionel in costante lotta con i gesti e le parole del suo corpomente ribelle –«è come abitare con un anarchico»– e acuto, anche se soltanto verso la fine intuisce dove si trova ciò che per tutta la storia ha cercato. Un dove che avevo scorto sin dall’inizio -ho visto troppi film e ho letto la Lettera rubata di Poe– e che attraversa con la sua discreta presenza tutta la vicenda.
Davanti a un mare lontano da New York e nella solitudine di una casa azzurra si chiudono gli abbracci dolci e inevitabili di chi ha regalato ad altri la propria scoperta e si accontenta della pura pace. 

[Photo by Antoine Meillet on Unsplash]

1 commento

  • Pasquale

    Aprile 10, 2020

    Eh sì, visto, carino; ma come fai intendere, gli americani hanno in mente un solo film con mille variazioni. Tuttavia ben fatto. Abbracci Psq.

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