Sul numero 74 di Gente di Fotografia. Rivista di cultura fotografica e immagini (Anno XXV – Dicembre 2019) i miei allievi Enrico Moncado ed Enrico Palma leggono con raffinata profondità l’opera di due importanti fotografi.
Moncado scrive che «Elkaim sembra conoscere questa saggezza fotografica, questo limite che si rivela essere il senso e il significato più profondo del portare in atto la scrittura della luce, la foto-grafia. La luce di cui si sono nutriti i greci conosce la tenebra, il volto negativo di ciò che appare».
Palma afferma che «tentando di prelevare l’invisibile che vi si annida, Berger provoca il negativo della quiete, il divenire che sempre accade, che non è solo mare, né cielo, ma anche i corpi che vi dimorano. Il mare, una lamina di pause equilibrate, ospita i riflessi di questi placidi naufragi, di cui la macchina mostra il trasmutare».
Invito a leggere queste analisi teoretiche della τέχνη fotografica e a osservare alcune delle immagini alle quali si riferiscono.
- Enrico Moncado: L’occhio e la tecnica: uno sguardo su Aaron Vincent Elkaim (pp. 82-89)
- Enrico Palma: Vibrazioni invisibili (pp. 42-49)
[La foto in alto è di Elkaim, tratta dalla serie Sleeping with the Devil. L’immagine, splendida, non compare sulla rivista ma ha contribuito all’analisi svolta da Moncado]