La verità, gli astri e lo statuto dell’umano
il manifesto
12 dicembre 2019
pagina 11
[Dall’articolo]
«Filosofia e fede cristiana appaiono inconciliabili per tre ragioni fondamentali.
La prima concerne lo statuto della verità, che per la filosofia è una ricerca sempre aperta, svolta a partire dalla convergenza tra ciò che si osserva del mondo e la riflessione razionale che viene condotta su di esso. Per i cristiani, invece, la verità è un dato della rivelazione al quale si accede con la fede e che rimane sempre identico, incontestabile, fuori da ogni discussione e argomentazione.
La seconda ragione riguarda lo statuto del divino, che per la filosofia greca è plurale e molteplice, mentre per il cristianesimo e le altre religioni del libro è un’identità monoteistica che respinge da sé ogni differenza.
La terza ragione si riferisce allo statuto dell’umano, il quale per i filosofi antichi ha nel mondo una specificità che non diventa mai una differenza assoluta e di valore. Il cristianesimo dà invece all’essere umano un privilegio e una superiorità assoluti, come immagine di dio».
[La fotografia (della NASA) raffigura la formazione stellare NGC 604 nella galassia Messier 33]
4 commenti
Luca
Ma l’affermazione “Filosofia e fede cristiana appaiono inconciliabili” (o anche: non ci sono verità assolute) si può contestare, oppure è sua volta una verità assoluta?
agbiuso
Certo, come ogni umano raggiungimento.
Pasquale
Uno dei tuoi più bei pezzi caro mio. Perfetto.
agbiuso
Grazie, Pasquale. Ho tentato di dire l’essenziale su una delle più tendenziose interpretazioni che mai i vincitori abbiano dato di una guerra: quella che ha trasformato i cristiani persecutori in perseguitati.
Il tramonto delle chiese dei nazareni -gli ortodossi sono al servizio dei poteri slavi, il protestantesimo è praticamente morto, i cattolici con questo eccellente pontefice sono sulla buona strada per trasformarsi in uno dei tanti movimenti filantropici- sta rendendo possibile il riemergere di frammenti di una verità terribile: quella che ha cancellato la misura a favore dei fanatismi.