Martedì 10.12.2019 alle 17,00 nell’aula Minutoli della Scuola Superiore di Catania svolgerò una lezione dal titolo Natura Cultura Ibridazione.
L’incontro fa parte di un ciclo dedicato al Post-Human Enhancement, organizzato dalla ‘Rete Italiana degli allievi delle Scuole e degli Istituti di studi superiori universitari’ (RIASISSU).
Le lezioni svolte in altre Scuole Superiori hanno affrontato il postumano da prospettive neurobiologiche, giuridiche, sociologiche. A Catania tenteremo di indicare le radici teoretiche di una tematica che è e sarà sempre più al centro del divenire collettivo e individuale.
Cercherò di argomentare l’unità di natura/cultura nell’Animal symbolicum che è Homo sapiens. Discuterò tre definizioni sociologiche e due teoretiche del concetto di cultura. Evidenzierò come l’antropologia sia in realtà sempre una antropobiologia: γνῶθι σεαυτόν indica la necessità di comprendere le strutture naturali dell’essere umano, con i suoi limiti biologici e con le sue possibilità di trasformazione. L’antroposfera esiste infatti soltanto perché coniugata alla zoosfera, alla tecnosfera e alla teosfera. Definirò poi i concetti di Natura, Tecnologia e Artificio, che confermano la struttura intrinsecamente protesica dell’umano. Distinguerò ulteriormente robot, androidi e cyborg. Anche a partire dai legami e dalle differenze tra postumano, iperumano e transumano proporrò alcune riflessioni sulla tecnica, il cybercorpo e le strutture ibridative. Concluderò ribadendo la finitudine come orizzonte di ogni oltre dell’umano.
L’immagine della locandina è un particolare dell’Apollo e Dafne di Bernini (1622-1625), che trasferisce nel marmo i versi di Ovidio: «Ha appena finito questa preghiera, che un pesante torpore le pervade le membra, il tenero petto si fascia di una fibra sottile, i capelli si allungano in fronde, le braccia in rami; il piede, poco prima così veloce, resta inchiodato da pigre radici, il volto svanisce in una cima. Conserva solo la lucentezza» (Metamorfosi, I, vv. 548-552; trad. di Piero Bernardini Marzolla). Mentre si trasforma in alloro, Dafne remanet nitor unus in illa, conserva solo la lucentezza. L’ibridazione è anche la luce della materia che diviene.
Sul sito della SSC si può leggere una sintetica scheda dedicata all’evento.
5 commenti
diego
Mi sono permesso di rilanciare il video dal mio piccolo blog
corpo e ibridazione [conferenza]
diego
sto ascoltando / guardando il video
un’esperienza importantissima per me, anzi per il corpomente che porta il mio nome
agbiuso
Grazie di cuore, Diego. Le tue parole mi confortano sulla plausibilità delle tesi che ho cercato di argomentare alla Scuola Superiore di Catania.
diego
Parola profondissima e nitida.
La centralità del corpo è il concetto chiave. Crocevia dell’accadimento biologico, dell’accadimento culturale, dell’accadimento tecnologico che vi si innesta. Ma la mente non è altro rispetto al corpo, ma è un accadimento che in esso si innesta e, inevitabilmente, comprende anche quelle componenti tecniche che la tecnologia propone. Quindi il tema di fondo è «cosa è un uomo». Un confine che non è mai definito, ma continuamente ricollocato.
Bellissima conferenza, grazie caro amico, grazie.
Rilancio il video sul mio piccolo blog.
agbiuso
Grazie a te, caro Diego, ancora una volta. Aver seguito con tale ‘passione’ un discorso di due ore è segno non soltanto di amicizia nei miei confronti ma -ed è ciò che conta- di amicizia verso la conoscenza, di filosofia dunque.
Le tue poche righe sono una sintesi di quanto ho cercato di argomentare. Grazie anche per questo.