Quel che accade tra Einstein e la meccanica quantistica
il manifesto
17 agosto 2019
pagina 11
Ne Il concetto di spazio / The concept of Space. Il destino dell’uomo alla fine della metafisica (Loghìa, 2018) Gianluca Giannini conduce una densa riflessione sullo spaziotempo. Ho cercato di dialogare con le sue tesi dalla mia prospettiva temporale ed è stata anche un’occasione per sintetizzare alcuni concetti che i lettori di questo sito (e dei miei libri) conoscono bene.
Non c’è un tempo che precede gli eventi e nel quale gli eventi accadono ma l’accadere degli eventi è il tempo. Il quale non è soltanto un dato mentale come non è soltanto un’esperienza fisica. Il tempo è la differenza della materia nei diversi istanti del suo divenire ed è l’identità di questo divenire anche in una coscienza che lo comprende. La realtà consiste nell’accadere degli eventi nei diversi strati e strutture che compongono la materia. Strati che vanno dal puro sussistere fisico-chimico all’esistere come coscienza consapevole.
6 commenti
Cinzia
Preg.mo Prof. E’ sempre un piacere leggere i suoi lavori. Mi è venuto in mente Wittgenstein dove nel Tractatus sostiene che “Il mondo è la totalità dei fatti e non delle cose”.
agbiuso
Cara Cinzia, la ringrazio.
Il suo riferimento a Wittgenstein e alla prima proposizione del Tractatus è del tutto corretto ed è coerente con quanto ho cercato di dire in questo articolo.
diego
è un buon articolo che, oltre a recensire quel testo, riesce a rendere la tua riflessione sul problema tempo; tutta la tua filosofia è uno scardinamento di dualismi per afferrare l’unicità (con eleganza e potenza lo hai reso nella questione corpomente), e questo, con fecondo argomentare, fai col tempo, non più astratto nastro su cui scorrono le cose, ma potente essenza stessa degli eventi; un po’ come la musica che non è le singole note, ma è essa stessa solo nel suo accadimento temporale; in fondo al tuo pensiero c’è un’epica, unitaria, poesia del tuttodivenire (ho scritto attaccato apposta, scusami la licenza); grazie del tuo pensiero Alberto
agbiuso
Parole come: “tempo, non più astratto nastro su cui scorrono le cose, ma potente essenza stessa degli eventi; un po’ come la musica che non è le singole note, ma è essa stessa solo nel suo accadimento temporale; in fondo al tuo pensiero c’è un’epica, unitaria, poesia del tuttodivenire” mi fanno capire che il tentativo di pensare il mondo e di comunicare ciò che del mondo ho compreso non è vano ma anzi trova eco, conferma e svolgimento nei miei amici e lettori.
Grazie anche per questo, Diego.
Pasquale D'Ascola
Caro Alberto,
ho letto con voluttà, la mia ignoranza matematica non mi preclude al volo fantastico di onde e particule, ho letto il bell’articolo e ti chiederei di aggiungerlo come corollario al mio ultimo blog, Accà niscuno è fisso. Sempre che non si a troppo chiedere. Sta’ bene caro mio. Psq.
diego
la mia ignoranza matematica è probabilmente peggio della tua; ma forse meglio così