Dialettica dell’umanesimo
in Liberazioni. Rivista di critica antispecista
Anno IX / n. 34 / Autunno 2018
Pagine 26-37
Affrancarci dal paradigma umanistico significa fare della sua dialettica una forma della consapevolezza del limite che inerisce a ogni ente, evento e processo, compreso l’evento umano; significa riconoscere la comune struttura di finitudine che ogni mortale condivide. Il processo di emancipazione non può fermarsi al genere, all’etnia, alla classe. Esso avrà qualche possibilità di compiersi soltanto quando diventerà un processo condiviso con l’animalità della quale siamo parte e manifestazione.
2 commenti
Roberta
Complimenti per l’articolo, Professore.
E’ un piacere leggere i suoi testi, soprattutto sui temi dell’animalità e dell’antropocentrismo che mi interessano particolarmente.
Contributo, come sempre, denso e prezioso.
La saluto con affetto,
Roberta
agbiuso
Grazie, cara Roberta.
A breve darò notizia (e pubblicherò il pdf) di un nuovo saggio dedicato all’animalità che tutti ci accomuna.
La questione animale è una questione filosofica per eccellenza. Come ormai è chiaro, infatti, comprendere il mondo per quello che è, al di là di punti di vista parziali e antropocentrici, ha come presupposto intendere ogni identità come parte di un tutto e ogni differenza come elemento di un flusso. In tale dinamica l’umano non è una freddezza che osserva il mondo, è invece un bisogno che lo desidera. Siamo cura verso noi stessi e verso gli altri, siamo reciproche coniugazioni di necessità e di doni. Siamo, in una parola, Mit-sein, essere-con.
Ricambio con affetto il suo saluto.