Baglieri su «Temporalità e Differenza», Vita pensata – 17
Sul numero 17 – Aprile 2018 di Vita pensata è stata pubblicata (alle pagine 74-77) una recensione di Daria Baglieri a Temporalità e Differenza.
«Dire che è l’occhio umano a donare senso all’accadere degli eventi non può e non deve essere l’unica chiave di interpretazione del tempo, come se qualcosa legittimasse a pensare che la sua complessità si risolva in quella della vita umana. Il θεωρεῖν originario è curioso, timoroso dei fenomeni naturali e rispettoso di ogni forma di vita, per cui una riflessione sul tempo davvero ricca non può escludere nessun ambito. Per questo la tradizione filosofica e il progresso tecnico e scientifico, l’antropologia e la teologia, la psicologia e la sociologia, vanno integrate e ricondotte sotto un cielo più esteso, onnicomprensivo e anti-riduzionistico.
Il tempo non è un oggetto, un utilizzabile, non è una sostanza conoscibile, non è un insieme discreto di entità misurabili né la loro fusione indistinta. È saputo cognitivo e vissuto fenomenico» (p. 77).
Ringrazio l’autrice per una sintesi così chiara ed esatta.
1 commento
Tina Messineo
“Insegnare cioè è segnalare la strada a chi la chiede e lasciare che ci vada”.
Sì, insegnare è questo. Ed è una delle ragioni della sua magia.
Così scrivevi appena due mesi fa a proposito di altre recensioni pubblicate da due tuoi allievi!
Caro Alberto,anche questa volta hai segnalato la strada a chi sa percorrerla. Insegnare e ‘arte’ di giustizia , apprendere è ‘parte di giustizia’.
Complimenti alla giovanissima autrice!