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Cannata e Ingallina su «Libertaria 2018»

Cannata e Ingallina su «Libertaria 2018»

Uno degli aspetti più belli del mestiere che svolgo consiste nell’avere lettori competenti e appassionati dei miei libri: gli studenti 🙂
Lo provano anche le due recensioni che Katia Serena Cannata e Pietro Ingallina -entrambi miei laureati al corso triennale di Filosofia al Disum di Catania- hanno pubblicato sul numero 2018 della rivista Libertaria, edita da Mimesis. Li ringrazio e pubblico qui i due testi.

Pietro Ingallina, Anarchisme et Anthropologie Pour une politique matérialiste de la limite (pp. 201-202)

Katia Serena Cannata, Aión. Teoria generale del tempo (pp. 209-211)

4 commenti

  • agbiuso

    Marzo 27, 2018

    Grazie davvero, cari amici, per le vostre parole. Anche a nome di Katia e di Pietro.
    La definizione che Pasquale ci regala dell’insegnamento è vera e profonda, è socratica ed è nietzscheana: “Insegnare cioè è segnalare la strada a chi la chiede e lasciare che ci vada”.
    Sì, insegnare è questo. Ed è una delle ragioni della sua magia.

  • Pasquale

    Marzo 27, 2018

    Certo il tuo è l’atteggiamento che deriva dall”attitudine ad en-señar, dall’esatta consapevolezza che insegnare cioè è segnalare la strada a chi la chiede e lasciare che ci vada. Niente a che vedere con il docere. Per non dire di quanti si tengono stretto un loro sapere e non lo dicono a nessuno. Insegnare è di sicuro sperperarsi per guadagnare. Gli studenti se ne accorgono subito. E da tali, nel tuo caso, divengono studiosi. Una vita ben investita.

  • Tina Messineo

    Marzo 26, 2018

    Caro Alberto,
    sono felice che il tuo mestiere ti dia tante soddisfazioni!
    È certo che una mente come la tua non può che generare grandi idee che vengono colte da uomini che studiano e lavorano con la tua stessa passione! Uomini che, per fortuna, “ne nascono” ancora!
    Grazie dunque anche a Katia e a Pietro!

  • Dario Generali

    Marzo 26, 2018

    Caro Alberto,

    complimenti per i tuoi allievi. Le due recensioni sono ben scritte e mi pare colgano molto bene il senso dei tuoi libri e delle tue argomentazioni.
    Un caro saluto.
    Dario

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