Teatro Machiavelli – Catania – 31 agosto 2017
Il salotto musicale barocco
Mattia Scandurra, flauto
Alessandro Zerilli, pianoforte
Rassegna Magie barocche, 2017
Musiche di J.S.Bach e J.J. Quantz
Diciannove anni il flautista, venti anni il pianista. Laureati da poco al Conservatorio di Catania e pronti a partire, Scandurra per Siena, Zerilli per Vienna. Il loro talento è emerso nella tranquilla maturità dell’esecuzione di brani conosciuti e complessi.
Vista la loro giovane età, non hanno ancora inciso nulla. E dunque propongo l’ascolto di uno dei brani eseguiti da Zerilli, il Preludio in do maggiore n.1 – BWV 846 da Das Wohltemperierte Klavier di Bach, nell’interpretazione del più grande tra i pianisti, Glenn Gould.
La geometria ascensionale di questa musica e il suo rigore matematico si aprono in ogni istante all’enigma della bellezza. I sussurri che si sentono sullo sfondo delle note sono quelli dell’esecutore, che era solito accompagnare la musica con la voce. Soltanto a lui è stato concesso. Disumano Bach, ironico e perfetto Gould.
7 commenti
Federico
Caro professore, sono davvero magnifiche le parole con le quali ha descritto Bach e Gould.
Bach è l’estremo esempio di cosa sia la musica. Bach è la musica. Nella sua sterminata produzione non c’è brano che non dimostri la sua magnificenza. Nessun compositore, nessuno studioso di ogni strumento non può non confrontarsi con le sue opere. Persino la musica Jazz deve molto a lui. Chopin si esercitava eseguendo a memoria i due volumi del Clavicembalo ben Temperato. Disumano è il suo tradurre le proporzioni, i numeri, le armonie, in musica. Quando si ascolta e si analizza una Fuga, si rimane allibiti dai rapporti e dalle proporzioni che essa nasconde. La perfezione nell’uomo non è possibile, ma in Bach questa perfezione è onnipresente. Ecco perché egli non è umano, egli è oltre l’umano. Le lettere che compongono il suo cognome sono delle note musicali esse stesse (B=Sib, A=La, C=Do, H=Si). Il suo stile grafico è simile al fluire di un torrente ed il termine “Bach” ha proprio questo significato.
Gould è stato l’esecutore-interprete che si è spinto più in là di tutti. Non è possibile confondere il suo tocco con qualsiasi altro pianista. Egli ha assorbito dentro di sé il demone bachiano e lo ha portato alle sue estreme vette. In molti non hanno gradito il suo pianismo, ma rimane il fatto che egli sia indiscutibilmente uno dei suoi migliori interpreti. Gould soleva eseguire i suoi brani su una sedia che aveva sin da piccolo. Non se ne separava mai, essa era Gould stesso, una sua estensione. Gli incisori avevano molta difficoltà nel cercare di nascondere la sua voce durante le esecuzioni, esse erano come un rapporto assolutamente intimo con lo strumento, quasi carnale. Mi viene spesso da pensare che ogni esecuzione era un partorire, un soffrire, perché ogni nota doveva dare forma al tutto che la conteneva.
C’è un disco d’oro che da qualche decennio viaggia nello spazio infinito. Esso raccoglie alcuni esempi del produrre umano con la speranza che qualche altra forma di vita (se c’è) possa venirne a conoscenza. Dentro quel disco c’è proprio un preludio di Bach, lo stesso che Lei, professore, ha condiviso con noi, eseguito proprio da Gould. Un Preludio che non è altro che un accompagnamento, una serie di accordi distesi nel tempo, eppure da essi trascende melodia viva. Questo è disumano…
agbiuso
Caro Federico, la ringrazio molto per queste sue parole, colme di competenza musicale e di passione verso due nomi -Bach e Gould- che ci fanno dono di un’armonia inebriante e che insieme ci rasserena.
Condivido interamente quanto da lei detto e la ringrazio per aver ricordato che parte del messaggio che ormai da molti decenni gli umani hanno inviato nello spazio consiste anche nella musica di Bach. Questo lo sapevo ma non sapevo che l’esecuzione fosse proprio quella di Gould e il brano fosse quello che ho proposto.
Grazie per aver ampliato le mie conoscenze e aver condiviso l’amore, sì amore, per questa musica perfetta.
Salvatore
Detto così mi piace. Ma il disumano mi ricorda il basso, purtroppo. Suggerisco sommessamente elevato, ma forse non saresti d’accordo. Dopotutto Bach, Platone, Proust e pure tu siete umani, letteralmente!
agbiuso
Come vedi, Salvatore, disumano è per me una parola bella, un aggettivo colmo di pienezza, è il contrario di ogni bassezza, perché l’ignobile è soltanto umano.
Disumano è il cielo che sta sulle nostre vite per l’intera loro durata.
Disumana è la perfezione della matematica, che -con Platone- ritengo essere una scoperta e non un’invenzione.
Disumana è l’energia che scaturisce dalla luce, che è la luce.
Disumano è il tempo, coglibile da noi solo asintoticamente.
Nella colonna di destra del sito si può leggere in questi giorni una citazione dal Parmenide di Heidegger : «L’essere e la verità dell’essere oltrepassano essenzialmente tutti gli uomini e tutte le umanità».
Ecco, questo è disumano.
Disumana è la metafisica.
Salvatore
Chiarissimo, come sempre!!
SALVATORE FRICANO
Eh no, caro Alberto, Bach disumano proprio no! So che scherzi 🙂 Che l’enigma della bellezza trascenda l’umano, questo sì!!
agbiuso
Disumano alla lettera, caro Salvatore. Johan Sebastian Bach non è stato un essere umano, Johan Sebastian Bach è la musica stessa, è la forma che in sé raccoglie l’antica armonia delle sfere e la nuova rivoluzione matematica galileiana, è l’intelligenza sonora capace di una creazione sterminata di opere, tutte di una qualità totale e costante.
Bach è uno dei modi nei quali si è manifestata la forma platonica della Bellezza, καλὸς.
Bach è venuto da altri mondi, da quelle dimensioni nelle quali l’armonia è senza limiti e tuttavia rimane armonia.
È in lui che la musica è davvero, come crede Proust, la forma della comunicazione tra creature fatte solo di pensieri.
Non ti sembra, tutto questo, disumano?