Strade, palazzi, chiese, conventi, distribuiti su un territorio immerso nel verde e rivolto al mare. Struttura e nucleo medioevali. Questo è Savoca, in provincia di Messina. Vi si trova un suggestivo Museo etnoantropologico che documenta la cultura materiale dei contadini di Sicilia ed è arricchito da una straordinaria raccolta di proverbi. Come questo: «A ccu è distinato di moriri o scuru, ammatula cci menti l’ogghiu lantirnatu» (Per chi è destinato a morire al buio, è vano aggiungere olio alla lanterna).
Ammatula, ‘vanamente’, è bellissima parola siciliana. Potente, tragica, dal suono intraducibile. E vera. La contingenza è un’illusione della mente. Nel tutto domina la necessità. «I nostri massimi sforzi e precauzioni appartengono intimamente al fato di tutte le cose; e così pure ogni stoltezza. Chi si smarrisce per questa idea è, con ciò stesso, egli pure fato. Contro il pensiero della necessità non vi è scampo» (Nietzsche, Frammenti postumi 1884, 26[82]). Amor fati.
Sparsa tra colline e dirupi, Savoca è un luogo fedele alla memoria di ciò che è stato, è uno spazio immerso in un presente che esprime la bellezza dell’Isola senza umiliarla con dubbie invenzioni urbanistiche. Da questa altezza tra il vulcano e l’acqua, la vita luccica nella sua ferocia.
5 commenti
agbiuso
Dario Sammartino mi ha segnalato un articolo di Tony Zermo uscito su La Sicilia del 30.12.2018 dal titolo Quelle strane usanze dell’800 dietro l’espressione ‘a matula’.
Paolina Campo
“In tutto domina la Necessita’”
Tanti auguri di un sereno anno nuovo da una siciliana malata di “sicilitudine”, come qualcuno ha definito l’amore per questa terra bellissima eppure tanto difficile da capire. Una terra dove la saggezza della gente sembra scaturire direttamente dal paesaggio aspro eppure magico dove danzano mare, sole, fuoco, storia. La lascio con un’ altro proverbio che, a me sembra, sottolinea la forza, la potenza della Necessita’: “cchiu scuru di mezzanotti non po fari”, piu’ buio di mezzanotte, non puo’ fare.
Tanti auguri, Paolina Campo
agbiuso
Gentile Paolina,
le sue parole sono sempre colme di bellezza e di passione per la nostra Isola.
La ringrazio per avermi ricordato quest’altro proverbio, che conferma -sì- la Necessità ma apre anche una saggia e prudente strada. “Cchiu scuru di mezzanotti non po fari” significa infatti che da alcune situazioni non si può che risalire verso la luce.
Pasquale
Caro Alberto, colpisce al cuore questa tua densa osservazione. Ti ha toccato non saprei dire che dèa, fìmmina di certo, vaga di nome. E si avverte forte nel vuoto l’eco della perdita. Buon anno frate. P.
agbiuso
Essere sentiti in questo modo è un privilegio. Ed è segno di una intelligenza, anche emotiva, sconfinata come la tua. Sì, gli dèi toccano, feriscono e guariscono quando vogliono. L’ «eco della perdita» è oltre il suono. Grazie, fratello, e buon anno pure a te.