Sempre affascinante il tema della differenza; senza la differenza non potremmo pensare che qualcosa esiste, ma senza l’identità fra una cosa e l’altra non potremmo percepire la differenza, quindi è evidente che la nostra struttura mentale è fortemente adattata al cogliere, nello stesso processo, somiglianza e differenza; del resto da bambini cominciamo a pensare di esistere quando ci rendiamo conto di non essere tutt’uno con il seno di nostra madre, ma nel contempo avvertiamo come l’essere altro da lei è pericoloso, cresce il timore della lontananza. Cerchiamo l’unità, nel profondo di noi stessi, ma siamo condannati a percepirla solo grazie alla lama tagliente della differenza; così come la stessa vita ci appare nella sua potenza proprio in correlazione, differerenza rispetto alla morte. Scusami Alberto, niente a che vedere col rigore tuo e del silenzioso gigante tuo maestro.
Grazie, Pasquale. Da Heidegger si impara sempre l’essenziale, si impara a pensare. Spero che le analisi che dedico alla sua opera non tradiscano troppo la sua ricchezza.
Anche per questo sono molto contento delle tue parole.
4 commenti
agbiuso
“Lama tagliente della differenza” è un’espressione bella ed efficace, caro Diego.
Grazie per come arricchisci questo spazio.
diego
Sempre affascinante il tema della differenza; senza la differenza non potremmo pensare che qualcosa esiste, ma senza l’identità fra una cosa e l’altra non potremmo percepire la differenza, quindi è evidente che la nostra struttura mentale è fortemente adattata al cogliere, nello stesso processo, somiglianza e differenza; del resto da bambini cominciamo a pensare di esistere quando ci rendiamo conto di non essere tutt’uno con il seno di nostra madre, ma nel contempo avvertiamo come l’essere altro da lei è pericoloso, cresce il timore della lontananza. Cerchiamo l’unità, nel profondo di noi stessi, ma siamo condannati a percepirla solo grazie alla lama tagliente della differenza; così come la stessa vita ci appare nella sua potenza proprio in correlazione, differerenza rispetto alla morte. Scusami Alberto, niente a che vedere col rigore tuo e del silenzioso gigante tuo maestro.
agbiuso
Grazie, Pasquale. Da Heidegger si impara sempre l’essenziale, si impara a pensare. Spero che le analisi che dedico alla sua opera non tradiscano troppo la sua ricchezza.
Anche per questo sono molto contento delle tue parole.
Pasquale
Magnifico pezzo Alberto, copiato qualcosa per me. P.