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Polvere di stelle

Polvere di stelle

Interstellar
di Christopher Nolan
Usa, 2014
Con: Matthew McConaughey (Cooper), Mackenzie Foy (Murph da bambina), Jessica Chastain (Murph), Anne Hathaway (Brand), Michael Caine (Dottor Brand), John Lithgow (Donald)
Trailer del film

Polvere. Dappertutto. Sporca le case e distrugge i raccolti. Tempeste si susseguono e rendono sterile la Terra. La questione fondamentale è tornata a essere il cibo. Per tutti i popoli e non soltanto per gli africani. La tecnologia è regredita e gli investimenti superflui sono stati abbandonati, compresi i voli spaziali. Cooper è uno dei tanti umani costretti a tornare a fare i contadini, da ingegnere astronauta qual era. Alla figlia Murph lo lega un affetto totale. La ragazzina è molto intelligente; insieme cercano di interpretare gli eventi un po’ insoliti che accadono nella stanza di lei. È come se qualcosa volesse comunicare le coordinate di un certo luogo. Quando arrivano in quel luogo scoprono che la Nasa continua a lavorare in assoluto segreto a un progetto –Lazarus– capace di restituire vita all’umanità trasferendola altrove. Nel nostro sistema solare non ci sono pianeti abitabili, e forse neppure nella galassia. Esplorare altre galassie è impossibile a causa delle immense distanze. A meno che non si riesca a utilizzare un wormhole, una sorta di scorciatoia spaziotemporale prevista da alcune teorie fisiche e anche dalle equazioni della relatività. Cooper viene convinto (dal consueto scienziato) a tentare questo viaggio, nonostante la struggente richiesta della figlia di non andarsene, di non abbandonarla. Comincia quindi un itinerario nello spazio e nel tempo che porterà il protagonista e altri astronauti a visitare nuovi pianeti in galassie imprecisate, a rallentare il loro tempo rispetto a quello della Terra (dato che viaggiano a velocità altissime), a entrare in un buco nero, con esiti imprevedibili.
Della possibilità fisica e non soltanto matematica dei viaggi nel tempo ho discusso recensendo I viaggi nel tempo. Una guida filosofica di Giuliano Torrengo. Tali viaggi sono materialmente impossibili e logicamente contraddittori e invece questo film fa transitare in pochissimi anni terrestri i suoi personaggi in una varietà di luoghi, tempi e dimensioni per le quali -accettando che qualcosa del genere possa accadere- sulla Terra passerebbero milioni di anni. Basterebbe questo a inficiare le ambizioni scientifiche dell’opera. Ma Interstellar è un film, non un trattato di fisica quantistica. Ed è come film che risulta retorico e melenso nella sceneggiatura, inutilmente prolisso  nella durata (tre ore), fonte di confusione concettuale per lo spettatore che volesse anche apprendere qualcosa da esso. Più che un film di fantascienza è una storia d’amore tra un padre e una figlia. Vi si ripete spesso, infatti, che l’amore vince tutto. Ma c’era bisogno di scomodare la gravità quantistica per sostenere questo antico assunto?
Il tentativo di rendere visibile  lo spaziotempo relativistico era ovviamente disperato in partenza e molte delle immagini -pur suggestive- non possono restituire in alcun modo la complessità del concetto. Non mancano però una decina di minuti nei quali la grafica sembra cogliere davvero qualcosa di dimensioni che vadano oltre le tre consuete e che includano fisicamente il tempo. Quei pochi minuti non valgono tuttavia un film tanto ambizioso nelle intenzioni quanto modesto nei risultati.

p.s.
Il 28 giugno del 2009 il fisico Stephen Hawking organizzò a Cambridge una grande festa, diramando molti inviti. Ahimè non si presentò nessuno. Ma Hawking non si stupì della cosa, in quanto aveva spedito gli inviti il giorno successivo a quello della festa. Sua intenzione era infatti organizzare tale serata per futuri viaggiatori del tempo. Li sta ancora aspettando.
[Fonte: Scientific American, 2.9.2014]

2 commenti

  • agbiuso

    Novembre 9, 2024

    Paolo Musso è un filosofo italiano assai esperto sulla questione dei possibili contatti con civiltà non terrestri. Ha da poco pubblicato un libro di grande interesse, dal titolo Ascoltando l’infinito silenzio. L’Italia e la ricerca delle civiltà extraterrestri (Mimesis). Nel § 5 del primo capitolo Musso fornisce un elenco pressoché completo delle ragioni per le quali «la spiegazione di gran lunga più probabile per il fatto che il nostro pianeta non sembra essere stato visitato nemmeno in tempi remoti è che i viaggi interstellari siano impossibili, cosicché tutti devono restare a casa propria» (p. 60).
    In una nota (la 21 di p. 59) parla di Interstellar e giustamente scrive che si tratta di un film nel quale «entrando in un buco nero anziché essere fatti a pezzi dalle forze di marea si acquistano poteri quasi soprannaturali. Purtroppo, Interstellar viene sempre presentato come un film di fantascienza basato sulla scienza reale, cosa che assolutamente non è: la maggior parte delle teorie ivi esposte non sono mai state verificate e molte non sono nemmeno verificabili in linea di principio, senza contare il gran numero di veri e propri errori di fisica che contiene».

  • agbiuso

    Giugno 25, 2022

    In un aggiornamento della voce Fantascienza dell’Enciclopedia Treccani (X Appendice. vol. 1, pp. 578-584; 2020) curato da Paolo Musso leggo questo giudizio sul film, del tutto condivisibile:
    «A parte l’inconsistenza della trama e la scarsa credibilità dei personaggi, la maggior parte della fisica di Interstellar è puramente congetturale e in diversi punti addirittura sbagliata (Musso 2014), finendo per comunicare un’immagine distorta e ideologica della scienza, vista come una sorta di sostituto materialista della religione, che sarebbe in grado di rendere l’uomo virtualmente onnipotente, spingendo al contempo chi non è disposto ad accettarla nelle braccia della pseudoscienza, sempre più diffusa, soprattutto in Internet».

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