Qualche giorno fa ho partecipato al programma di Radio Zammù -la radio degli studenti dell’Università di Catania- Sotto a chi prof.
Programma che consiste nell’intervistare un docente dell’Ateneo su disparati argomenti. Dialogando con la bravissima e ironica Fabiola Munda mi sono divertito molto. Spero che sia stato piacevole anche per chi ci ha ascoltato.
Questo è il link all’intervista: Sotto a chi prof – Puntata 46
8 commenti
agbiuso
Sotto a chi prof di Radio Zammù ha ottenuto il premio come miglior programma al Festival delle radio universitarie che si è tenuto a Novara.
Complimenti di cuore ai nostri giornalisti/studenti, davvero molto bravi.
Federico
“Considerazioni filosofiche sulla radio e sulla televisione
Il re non vedeva di buon occhio che suo figlio,
abbandonando le strade controllate,
si aggirasse per le campagne per formarsi un giudizio
personale sul mondo;
perciò gli regalò carrozza e cavalli.
-Ora non hai più bisogno di andare a piedi-
furono le sue parole.
-Ora non ti è più consentito di farlo-
era il loro significato.
-Ora non puoi più farlo- fu il loro effetto”
(G.Anders, L’uomo è antiquato)
“[…] Ma la famiglia viene disgregata: perché quel che domina ora in casa per opera della TV è il mondo esterno che viene trasmesso, reale o fittizio che sia; e il suo dominio è tanto assoluto che la realtà della casa – non solo quella delle quattro mura e della mobilia, ma appunto anche quella della vita in comune – perde ogni validità e diventa una pallida larva. Quando il lontano si avvicina troppo, la realtà si allontana e impallidisce. Quando il fantasma diventa reale, la realtà diventa fantasma”
(G.Anders, L’uomo è antiquato)
agbiuso
Gentile Valentina,
la ringrazio per questo video molto efficace e soprattutto realistico.
Qualche sera fa sono entrato in un ristorante e al primo tavolo ho visto sedute cinque ragazze, delle quali quattro erano intente a guardare il display e nessuna parlava.
Forse siamo arrivati a un punto irreversibile, di non ritorno.
Valentina
Gentile Professore, ecco qui il video che da giorni gira su Facebook e che sembra racchiudere “l’apocalittica realtà di solitudine” verso cui ci stiamo sempre più volontariamente proiettando. http://youtu.be/s0PZnmv3ptQ
diegod56
caro Alberto, parole sante, io i talk show non li sopporto ormai da tempo, proprio per l’umiliazione che subisce chiunque cerchi di ragionare pacatamente, a prescindere dalle opinioni espresse
agbiuso
Durante questa conversazione abbiamo parlato di vari temi e tra questi la televisione, il nulla di cui è fatta. A proposito di talk show Bruno Tinti dice qualcosa di simile:
“Il risultato è una rissa permanente, fatta di persone che si interrompono, si parlano addosso, qualche volta si insultano, sempre si deridono. […] Tra questa gente, l’intellettuale, la persona colta, colui che sa e ha informazioni da condividere, è messo nell’impossibilità di intervenire. Non solo perché tutti gli altri lo soverchiano con il loro schiamazzo; ma anche perché lo stesso conduttore mal tollera un’argomentazione che superi i 2, 3 minuti. Sicché quando non sono gli altri a interrompere, è lui stesso a sollecitare un intervento pur che sia”.
Il breve articolo è interessante. Ne consiglio la lettura:
Talk show e l’insopportabile truffa: chi li segue ne esce convinto di sapere
Il Fatto Quotidiano, 16.5.2014
agbiuso
Grazie, Federico.
Lei sa bene che cosa significa per me l’accostamento alla madeleine 🙂
Federico
Bellissimo documento professore!
È stato molto bello poter risentire la sua voce. Era dal tempo delle sue lezioni di filosofia della mente alla triennale che non la sentivo: è stato un po’ come la “madeleine” nella “Recherche”!