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Inafabeto

Terramatta;
di Costanza Quatriglia
Con: Roberto Nobile
Italia, 2012
Trailer del film

Avevo visto e gustato la versione teatrale di Terra matta . Questo film ne scandisce le parole, i suoni, il tragico e il comico sullo sfondo delle immagini di un Novecento feroce e progressivo, nel quale dalla miseria profonda di un paesino di Sicilia Vincenzo Rabito viene catapultato dentro la storia, le guerre, i totalitarismi, le rinascite, i consumismi. «Ebiche» che si susseguono incessanti e che a questo «inafabeto» appaiono in tutta la loro incomprensibile necessità.
Ormai anziano e gratificato dal successo ottenuto dai tre figli, Rabito si chiudeva in una stanza per interi pomeriggi e lì batteva e batteva per ore sulla macchina da scrivere, riempiendo migliaia di fogli di una scrittura fitta, straripante di punteggiatura, inventata e arcaica.
Se la parola è tutto per gli umani -animali linguistici-, per uomini come Rabito diventa la forma più clamorosa e raggiante di riscatto, quella che dal subire gli eventi e le arroganze «perché ero senza scuola» conduce all’essere e al diventare padroni della propria memoria, signori della vita, gemelli del tempo.

3 commenti

  • Alberto G. Biuso » «Un’entrata di felicità»

    Aprile 18, 2014

    […] nella punteggiatura, a dipingere il dolore e l’insensatezza del mondo. È come se il Rabito di Terramatta fosse riuscito a prendere lui la laurea e non i suoi figli. Dire dello zio che «quando arrivava […]

  • Pasquale D'Ascola

    Agosto 8, 2013

    Ho il libro da leggere qui sul tavolo; la punteggiatura, sì

  • Cateno Tempio

    Agosto 7, 2013

    Qualche tempo fa ho letto il libro e – a parte tutto il resto – mi sono sorpreso e divertito tanto nel vedere che Rabito abitò per tanti anni a Regalbuto e nei dintorni.

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