Prima hanno preteso tre giorni di blocco, poi due, infine si sono accontentati di un pomeriggio. Ma ciò che importa è il gesto simbolico, fosse anche di un’ora soltanto. Ciò che conta è interrompere i lavori del parlamento perché lo chiede un deputato insieme al suo partito. E lo chiede per protestare non contro una sentenza ma contro il fatto che la Cassazione voglia e debba -per legge- arrivare a una sentenza. Un’enormità costituzionale e logica che segna il punto più basso di questo infinito precipitare al quale è ridotta la vita politica italiana. Il punto più basso di una collettività in mano al padrone delle televisioni, all’amico dei mafiosi, al priapo della Brianza.
Costui è evidentemente anche il vero padrone del Partito Democratico, al quale impone e detta le sue condizioni come se i deputati e i dirigenti di quel fantasma di partito fossero degli alfano qualsiasi. E i militanti, gli iscritti, gli elettori del PD non hanno nulla da dire? Lo voteranno di nuovo? Vergognatevi, amici, se farete ancora una cosa simile. Perché vorrà dire che siete anche voi, soprattutto voi, i sostenitori dell’entità malefica e nauseabonda che domina l’Italia da vent’anni con l’attiva complicità dei violante, d’alema, veltroni, napolitano.
Micromega continua a lanciare appelli alla giunta del senato -che dovrebbe riunirsi domani- affinché dichiari ineleggibile Silvio Berlusconi in base alle leggi della Repubblica. Ma non c’è Repubblica, non c’è legge. C’è solamente l’interesse di un soggetto che se anche fosse soltanto il proprietario di Mediaset sarebbe un’entità putrescente, finta, volgare e inguardabile, «d’un viscidume crasso e melenso» (Carlo Emilio Gadda, La cognizione del dolore, Garzanti 1994, p. 118).
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14 commenti
Alberto G. Biuso » Gli amici del giaguaro
[…] assurda e criminale; del vecchio PCI è rimasto soltanto questo, vale a dire il peggio. Come scrive Adriana Bolfo, Ideologia significa anche che “gli ideali” diventano copertura, maschera, alibi, truffa per […]
agbiuso
Cara Adriana, lei ha espresso meglio di me quanto ho inteso dire.
Due punti fondamentali della vicenda sono appunto quelli da lei indicati:
– Gli iscritti, i militanti, gli elettori attivi del Partito Democratico possono anche mugugnare e protestare ma poi rimangono fedeli alla linea, tanto che i loro dirigenti si possono permettere di prendere qualunque decisione, anche quella evidentemente più assurda e criminale; del vecchio PCI è rimasto soltanto questo, vale a dire il peggio.
– Ideologia significa anche quello che lei ha espresso con tanta chiarezza: vale a dire “gli ideali” che diventano la copertura, la maschera, l’alibi, la truffa per “i reali“. Anche questo è un delitto contro l’intelligenza degli elettori del Partito Democratico, chiaramente presi per sciocchi da abbindolare. Esattamente lo stesso giudizio che Berlusconi dà dei propri elettori.
Anche per tali motivazioni “sono tutti uguali”.
Adriana Bolfo
Solo una obiezione: non parlerei tanto di “vero padrone del PD” quanto di collusione istituzionale del PD con costui, da tempo. Istituzionale nel senso che, se a qualcuno dentro quel partito la collusione non piace, non è dato saperlo e comunque non ha generato né cambiamenti di rotta né abbandoni del partito da parte del qualcuno (ipotetico, voglio ancora sperare che esista) del partito stesso.
Tra l’altro, è così che si dà ragione a quelli che sostengono che “sono tutti uguali” e che un tempo sembravano qualunquisti – definizione per altro assai comoda e sbrigativa – e ora, dunque, molto meno.
Gli ideali sono diversi? Appunto, gli ideali, ma non “i reali”, come grupppi di persone ora anche visibilmente, programmaticamente e orgogliosamente dalla medesima parte.
Erika Di Bennardo
Caro prof,
condivido appieno la sua “fotografia oggettiva” della situazione.
Con stima,
Erika
Pasquale D'Ascola
ALl’amico Biuso e allo studente buono dedico l’affermazione che purtroppo la ghigliottina ha funzionatoa poco e male e di Bresci pochi, troppo pochi perchè l’intesa sul potere e l’intendersi del potere nel modo perverso cui è arrivato a intendersi, potesse mutarsi in paura e quindi in pavida temperanza. Lo studente non capisce che i
tu-mi-ami, versione milanese delll’uomo de panza, solo le mazzate capiscono perchè, Darwin conta pure qualcosa, i primati inferiori, saranno primati, ma più che inferiori deteriori sono; le differenze esistono e vanno ribaltate prima che i diversi ci ribaltino. Nessuno sognerebbe di affidare a un orango una repubblica nemmeno venisse il primate da Arcore o si chiamasse Don Napolitano o Donna da Letto. Anzi di cataletto.
agbiuso
Ti ringrazio, caro Diego, di questa spiegazione così elogiativa nei miei confronti e nella quale mi riconosco al di là dei miei limiti.
La breve analisi che Antonio Padellaro dedica a quanto di gravissimo sta accadendo credo che aggiunga altre specifiche ragioni a quelle già numerose che dovrebbero indurre chiunque a odiare l’entità s.b.
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La domanda è: possibile che Giorgio Napolitano non sapesse che il governo delle larghe intese, da lui fortemente voluto e imposto, contenesse in sé, come un verme nella mela, i problemi giudiziari di Silvio Berlusconi? Escludiamo che abbia potuto minimamente fidarsi della promessa del Caimano di tenere il governo Letta al riparo dalle conseguenze dei suoi molteplici reati. Chi può credere infatti che un personaggio navigato come il capo dello Stato, magistrale artefice della propria rielezione al Quirinale, abbia potuto dare retta all’uomo più bugiardo del pianeta? Resta la seconda risposta: che cioè Napolitano, purché si desse vita a quel mostro politico che è la maggioranza Pd-Pdl, non ha badato a spese, non prevedendo forse un prezzo così salato.
Dopo aver tradito il mandato elettorale con gli elettori (“Mai con Berlusconi”), ora il Pd è costretto a vergognarsi di se stesso. Aver votato quell’indegna sospensione dei lavori parlamentari non solo equivale a una sottomissione ai voleri del Pdl, ma acquista un valore simbolico incancellabile nel momento in cui quella pausa istituzionale diventa omaggio penitenziale al miliardario plurinquisito, oltreché pressione inaudita sulla Corte di Cassazione.
Il fatto è che il gruppo dirigente democratico, a furia di compromessi con la propria storia, ha perso completamente identità e orientamento, tanto che oggi, per dire, tra uno Speranza e un Alfano non si nota nessuna differenza. Ma forse era proprio questo che si voleva.
Il verme nella mela sta producendo un altro inevitabile effetto. I guai penali dell’affettuoso protettore di Ruby Rubacuori, da ossessione privata dell’imputato e problema esclusivo del Pdl, grazie alle improvvide intese allargate si è trasformato in un gigantesco affare di governo e di Stato. Addirittura una bomba termonucleare sul futuro dell’Italia, come vanno preconizzando i terrorizzati giornaloni. Poiché, se la Cassazione dovesse confermare la condanna di Berlusconi con le annesse pene accessorie, costui risulterebbe interdetto dai pubblici uffici. Compresi quelli che non esercita come senatore della Repubblica, visto che è risultato assente dall’aula nel 99,7 per cento delle sedute. Un’onta che, secondo i profeti di sventura, comporterebbe con la crisi di governo una serie di catastrofi a catena, comprese la peste bubbonica e le cavallette.
Un trucco da imbroglioni che ha l’unico scopo di far ricadere sui giudici della sezione feriale della Cassazione una responsabilità enorme. Insomma, visto che il governo non decide un fico secco e che l’economia va di male in peggio, retrocessa dalle agenzie di rating, che fosse questo il vero scopo delle larghe intese, salvare il Cavaliere?
il Fatto Quotidiano, 11 Luglio 2013
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Fonte: Caso Mediaset, il presidente Napolitano e il verme della mela
diegob
Forse, buon Luca R., non è condivisibile l’aggettivo «viscerale» perchè sottende che sia un odio cieco, istintivo, mentre è un odio da intendersi come totale alterità, inimicizia profonda e ineluttabile;
diciamo un odio «lucido»; va anche compresa la «grecità» dell’amico prof. Biuso, che, nietzschianamente, non ama le forme di perdono cristiano, ma invece le profondamente oneste forme di avversione tipiche della tragedia attica, totali e drammatiche;
è uomo totale Alberto, così onesto da non voler neppur sembrare «buono»
scusami Alberto, ho tentato di spiegare
Grazia Lucia Greco
Prof. Biuso, condivido pienamente il suo pensiero e il suo stato d’animo.
Cordiali saluti.
agbiuso
Questo rifiuto della volgarità assoluta che si incarna in un soggetto -che si chiami Berlusconi o in altro modo, poco importa- è fondato sulla storia dell’Italia, che già una volta fu rovinata da un personaggio analogo, Benito Mussolini; è fondato sulla conoscenza degli effetti che la mentalità e la pratica mafiosa hanno sulla mia Isola e sull’intera Italia; è fondato sulla consapevolezza di quanto possa essere potente lo strumento televisivo e quindi chi lo controlla; è fondato sul disprezzo verso chi crede si possa ingannare e cancellare la struttura temporale del proprio corpo; è fondato sulla difesa della libertà, bene supremo. È fondato su questo e su altro, è fondato su ciò che si legge nelle “decine e decine di altre pagine” alle quali lei fa riferimento.
Sì, io penso che anche “l’odio possa illuminarci nel presente e verso il futuro”. Come furono illuminanti, ad esempio, l’odio verso Luigi XVI da parte dei rivoluzionari francesi, l’odio verso Umberto I da parte dell’anarchico Bresci, l’odio verso Stalin e Hitler da parte di chi li combatté e se ne liberò o almeno agì a questo scopo, con ciò stesso rimanendo libero.
Il “politicamente corretto” del buonismo non è altro che l’ennesimo strumento del dominio.
Luca R.
Mi scusi Professore ma questo odio viscerale verso una persona (anche se non fosse un uomo politico, tiene a sottolineare), che prescinde da ogni filosofico dubbio, su cosa è fondato di preciso?
Mi dispiace leggere insulti del genere in mezzo a decine e decine di altre pagine, ricche di ragionamenti preziosi, che trovo veramente illuminanti.
Pensa davvero che l’odio possa illuminarci nel presente e verso il futuro?…
Cordialmente
aurora
Non voglio parlare della situazione politica attuale dato che è talmente degradante da sembrare senza speranza per cui :” Lasciate ogni speranza o voi ch’entrate”,Dante ,inferno,canto III. Radio3 Scienza 08/07/2013,informa che dopo alcune decine di casi,di infezione da epatite A, la causa è da addebitare ai frutti di bosco surgelati,pertanto è meglio rinunciare alla consolazione di un gelato ai frutti di bosco
diegob
in effetti siamo messi piuttosto male, ahinoi
Pasquale D'Ascola
Ebbene caro Biuso, commento per solidarietà; non per il gusto di aggiungere postille o precisazioni che, nel caso in atto, potrebbero essere solo peggiorative del quadro che delinei con tanta passione. Eh sì la Repubblica non c’è, direbbe un senatore romano per mano di Shakespeare. Già.
Una domanda alla Catalano: è peggio Brunetta che chiede la sospensione dei lavori o chi gliela concede? Capisco che a Roma e al Corriere che la Serve la quaestio sia piuttosto vexata
Un caro saluto
agbiuso
La sintesi di Andrea Scanzi: “Berlusconi comanda, loro sopravvivono”.
Fonte: Le parole di Grillo, la pavidità (arrogante) del Pd