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Spazio / Colore

Emilio Tadini 1985-1997. I profughi, i filosofi, la città, la notte
Fondazione Marconi – Milano
Sino al 31 ottobre 2012

Palazzi e intere città, animali, oggetti pullulanti nello spazio, un mare turchese scuro e densissimo (Oltremare, 1990), umani di ogni storia, di ogni età, condizione, aspetto. Tutto questo si interseca su piani temporali differenti ma sulla tela contemporanei, uniti dalla sapienza del colore e della forma. La stessa sapienza della grande pittura italiana dal Rinascimento alla Metafisica, il cui richiamo si fa evidente nella splendida serie delle Città italiane. Una pittura geometrica e onirica, pulita e monumentale. Nella quale l’essenza comica e triste, clownesca e tragica, degli umani si fa figura in continua lotta con lo spazio, in un moto costante, circolare e sprofondato.
La densità cromatica e plastica dell’arte di Emilio Tadini (1927-2002) descrive un mondo pieno sino alla bulimia (emblematico il Pasto del grande metafisico, 1989) ma anche ascetico nei silenzi, colorato come un’infanzia e simbolico come il pensiero. 

 

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