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I barbari

Il governo della Goldman Sachs guidato da Monti-Napolitano sta compiendo delle scelte ben precise. Tra le più importanti c’è la detassazione delle cosiddette “Grandi Opere” -grandi per i profitti che producono a favore delle «voraci grandi imprese che assediano il governo»- come il TAV, il Ponte di Messina (se mai si farà) e altre strutture distruttive del territorio e dell’ambiente. Si conferma, inoltre, la folle spesa di 20 miliardi di euro per i cacciabombardieri F-35.
“Detassazione” significa che tali opere graveranno ancora di più sulle casse pubbliche a danno della sanità, dei trasporti, della scuola, dell’università, della ricerca. Si premiano i palazzinari, le imprese di proprietà della malavita, le aziende che avvelenano scientemente pur di moltiplicare i profitti, e si impongono tasse più alte agli studenti universitari, si accentua il peso fiscale sui lavoratori dipendenti, si costringe alla chiusura l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici. Invito a guardare il breve filmato nel quale il fondatore dell’Istituto -Gerardo Marotta- parla con amara commozione di quanto sta accadendo. Marotta somiglia a Céline negli ultimi suoi anni, e come Céline denuncia la guerra che il potere finanziario muove al sapere, alla cultura, alla filosofia. Perché sapere, cultura e filosofia sono espressioni di quella libertà e gratuità che “i servi di Mammona” (per dirla con i Vangeli) giudicano giustamente un pericolo gravissimo per la loro egemonia.
Non basta: si propone anche di “dismettere”, vale a dire svendere, il patrimonio pubblico costituito da palazzi, terreni, beni culturali.
Angelo Mastrandrea scrive che «È l’Italia alla rovescia di come la vorremmo, quella che ancora oggi -con Monti e Passera e non con Berlusconi- prepara un regalo inaspettato ai cementificatori e lascia chiudere le biblioteche. Un tempo l’Iva più bassa riguardava i libri e la cultura, beni di cui incoraggiare il consumo, e non la Salerno-Reggio Calabria. L’Istituto italiano di studi filosofici deve smobilitare perché, tra Tremonti e Monti, in pochi anni i contributi statali sono stati praticamente azzerati. I lanzichenecchi insediati alla Regione Campania hanno provveduto al resto, lasciando cadere nel dimenticatoio una vecchia delibera che prevedeva l’istituzione di una biblioteca per accogliere le migliaia di libri dell’Istituto e consentire a studenti e ricercatori di poterli consultare».
Chiudere le biblioteche, affamare i cittadini, distruggere il territorio, arricchire i predoni. Dietro la loro apparenza robotica i ministri dell’attuale governo italiano sono degli autentici barbari, i quali stanno realizzando i sogni del governo Berlusconi. Di peggio c’è che Berlusconi doveva almeno fronteggiare un’opposizione mentre il governo dei banchieri ha il sostegno della grande stampa e di quasi l’intero parlamento, compreso il Partito Democratico.
I senatori romani hanno aperto le porte ai barbari per spartirsi insieme il bottino.

27 commenti

  • agbiuso

    Dicembre 18, 2014

    “Altrove, in Germania ad esempio, i direttori delle biblioteche di conservazione non sono burocrati ma docenti universitari in quanto la tutela, la conservazione e la valorizzazione dei patrimoni librari conservati nelle biblioteche storiche necessita di elevati livelli di specializzazione, la conoscenza delle lingue classiche, della paleografia greca e latina, della codicologia, della storia ed archeologia del libro, della filologia. Inoltre le scelte compiute in campo biblioteconomico e digitale hanno ripercussioni sulla ricerca e non soltanto nell’area delle discipline umanistiche”.

    In Italia invece i governi -compreso l’attuale, soprattutto l’attuale- “risparmiano” sulle biblioteche, compresa la Medicea Laurenziana di Firenze, un gioiello unico al mondo.
    Renzi e i suoi complici odiano i libri.

    Da Così muore una biblioteca!
    di Giovanna Murano, Roars 18 dicembre 2014

  • agbiuso

    Maggio 29, 2013

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    A Bologna domenica scorsa si è svolto un referendum sulla scuola pubblica. Si è chiesto ai cittadini se i soldi pubblici dovessero finanziare solo la scuola pubblica (opzione A) o anche gli istituti privati paritari (opzione B). Da una parte si sono schierati la Chiesa, il pd (menoelle, ndr), il pdl, la lega e scelta civica. Insomma tutti i partiti contro un comitato di semplici cittaddini, senza soldi, con cuore, energia e l’appoggio del MoVimento 5 Stelle e di sel. Il risultato è stato inequivocabile. Ha vinto nettamente la A: il Comune deve usare tutti i soldi pubblici per la scuola pubblica. Un segnale politico importanissimo: i cittadini credono nella scuola pubblica e tengono ad essa.
    Il referendum era senza quorum, il pd (menoelle, ndr) affermò che sarebbe stato preso in considerazione se avessero votato 80.000 persone. Hanno votato in 86.000, ma curiosamente ora il pd (menoelle, ndr) sostiene che con un affluenza così bassa (cira il 30%) il referendum non è indicativo. Il dato è uno: chi si è informato e ha votato ha deciso di salvaguardare la scuola pubblica. L’amministrazione tenga conto del volere dei cittadini informati e non di quello dei partiti che scompaiono.

    Max Bugani e Marco Piazza, consiglieri comunali M5S a Bologna.
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    Fonte: I cittadini vogliono la scuola pubblica, i partiti no

  • agbiuso

    Novembre 28, 2012

    Non sono soltanto barbari e pessimi.
    Sono anche menzogneri sino al midollo. Il primo bugiardo è Mario Monti, come si evince benissimo da ciò che ha detto sulla scuola.

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    Caro Fabio Fazio, non basta prevedere che le dichiarazioni di Monti avrebbero provocato un bel po’ di polemiche. Quando qualcuno mente spudoratamente, in modo plateale, come Monti ha fatto, non si può sorridere immaginando il putiferio che seguirà. Si controbatte, si chiede un chiarimento. Questo ci saremmo aspettati, almeno da Lei. Non le risulta che la proposta del ministro Profumo era di aumentare le ore di lavoro frontale dei docenti da 18 a 24? Non 2 ore come sostenuto da Monti. Fino a prova contraria i ministri dovrebbero conoscere le percentuali.
    1) 6 ore in più rappresentano il 33% di 18 ore.
    2) Di fatto, le ore in più richieste non erano 6, ma almeno il doppio perché ad ogni ora di lavoro frontale corrisponde un lavoro sommerso che è almeno pari se non maggiore.
    3) Senza essere dei tecnici della scuola, è facile capire che se con un orario di 18 ore un docente ha, in media, 4 classi, con 24 ore ne avrebbe 6, il che rappresenta non un incremento del 33% ma del 50%.
    4) Si continua impunemente a misurare il lavoro dei docenti in termini di presenza a scuola, come se si misurasse il lavoro degli avvocati solo con la loro presenza in tribunale oppure degli ingegneri soltanto con la loro presenza in cantiere, oppure il suo lavoro, caro Fabio Fazio, con la sua presenza in studio.
    5) Chi può credere che un incremento di ore, classi e studenti, potrebbe migliorare la qualità della formazione? Non avendo il coraggio di risparmiare apertamente su una conquista fondamentale dello stato sociale si cerca di far passare come un miglioramento un evidente taglio delle risorse disponibili. Tant’è vero che il problema è stato risolto facendo tagli su altri capitoli di spesa della scuola statale (ma non di quella delle scuole paritarie).
    6) Strumentale è stato Monti nel ridurre l’opposizione sociale che cresce nel mondo della scuola soltanto alla questione delle ore.
    7) Monti, quello che straparla sempre di crescita, ha avuto anche il coraggio di presentare come conservatore il rifiuto dei docenti di incrementare l’orario di lavoro. Un incremento che produrrebbe un importante taglio di posti di lavoro (ai precari). Certo che c’è stata una indisponibilità dei docenti a questa stupidaggine economica. Non diciamo le percentuali, ma l’abc dell’economia? Ci aspettiamo diritto di replica. Cordiali saluti

    Angela Trovato (docente di Latino e Greco, Liceo Classico Statale Aristofane, Rm),Cristina Fantoni (Docente di scuola secondaria di primo grado), Edmondo Febbrari, Rossella Ghirlanda, Riccardo Poglio, Gemma Patscot, Marco Cipriani, Giovanna Chiesi,Luca Pischedda, Bruna Coppelli, Franca Ida Rossi, Paola Pietrandrea, Alessandro Santi (Docente Educazione fisica I.C. Rosmini, Rm), Irene Carducci, Andrea Sansò, Mariella Rossitto (docente scuola secondaria prima grado. Ist.Pirandelli, Patti), Eleonora Citracca (docente di lettere Liceo Machiavelli, Rm), Paola Mastrantonio (Liceo Scientifico Talete, Roma), Maria Grazia Palombi (Liceo Ginnasio Buratti,Vt),Fabrizia Piccolo (docente in pensione, Palestrina Rm), Stefania de Stefani, Lucrezia Tanzi, Clauda Urzì, Titti Laviola, Rossella Cerra, Carola Catenacci, Fabio Tassoni (docente di Matematica e Fisica Liceo Scientifico Talete, Rm), Federico Burani, Marco Micalizzi, Stefania Ferretti, Ida Nigro, Consolata Lapati, Francesca Frascaroli, Gabriella Assante, Marika Kassimatis, Aurora Marini e Guido De amrco (Docenti Itc L.Radice, Rm), Francesco Fantuzzi (Liceo Laura Bassi, Bo), Susanna Giansanti, Marcello Nobili (Liceo Primo Levi, Rm), Edmondo Febbrari, Paola Porcelli (Insegnante di scuola media,Rm), Flaviana Montesi, Mario Lentano, Mariacristina Colombo, Lara Muccioli, Rina Cittadini, Eulalia Grillo (Bo), Flavio Coppola, Norina Ciafarone, Tilde Centracchio, Grazia Arzillo, Annalisa Bigazzi, Mirella Berardocco, Laura Casella, Patrizia Sommi, Maria Rosaria Gonzales, Micaela Fattorini, Anna di Zio, Eleonora Serale (docente precaria IC Guido Milanesi,Rm), Lucia De Faveri (Liceo Giuseppe Bertoò. Mogliano Veneto, Tv), Paola Tommaseo (docente Liceo Vico Corsico, MI)…. seguono tantissime altre firme.
    ==========

    Fonte: il manifesto, 27.11.2012

  • agbiuso

    Novembre 17, 2012

    Da Televideo:

    Governo: con rigore salvata Eurozona
    17/11/2012 11:39

    11.39 “Forse oggi, senza le politiche di rigore messe in atto dall’esecutivo non ci sarebbe più l’Eurozona”. E’ quanto si legge in un documento di Palazzo Chigi dopo un anno di governo Monti. “In un anno l’Italia ha intrapreso profonde trasformazioni – è scritto ancora nel documento -. Questo governo è nato sull’onda dell’emergenza, trovandosi di fronte ad un bivio drammatico: lasciare affondare il Paese o sforzarsi di uscire dalla palude. Tra questi due estremi il primo passo è stato compiuto ed è quello del risanamento”.
    =============

    Si incensa da solo questo robot, come il suo predecessore, mentre persino la Repubblica -il maggiore tra i suoi complici mediatici- ammette che il gradimento degli italiani è “in picchiata”.

    Nessuna parola su:
    CACCIABOMBARDIERI F35
    TAV
    PONTE DI MESSINA
    SPESE MILITARI IN AFGHANISTAN
    tutti ambiti che permetterebbero grandi risparmi di spesa.

    Semplici chiacchiere su:
    SANITÀ
    SCUOLA
    UNIVERSITÀ
    OCCUPAZIONE
    massacrate.

    L’importante -anzi l’essenziale- è continuare a pagare i debiti contratti con le borse, con la speculazione, con i pescecani della finanza mondiale.
    È questo che Monti definisce “Risanamento“.

  • diegob

    Novembre 15, 2012

    ci son quelli che stanno sempre a galla, caro Alberto

    e tralascio il resto della metafora

  • agbiuso

    Novembre 15, 2012

    Da Televideo:

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    Cacciari a Monti: si candidi con lista
    15/11/2012 14:30

    14.30 “Presidente, ancora uno sforzo. Dia ascolto alla sua vocazione politica. E se non la possiede, la finga. Si candidi”. Lo ha chiesto Massimo Cacciari al presidente del Consiglio, Mario Monti, con una lettera aperta su l’Espresso di domani, alla vigilia della kermesse di sabato dell’associazione Italia Futura di Luca di Montezemolo. “Solo la sua candidatura a capo di un suo movimento può prosciugare molta astensione,e ancora più consensi attrarre da altre aree politiche in crisi”, scrive Cacciari.
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    Che malinconia vedere una mente acuta ed erudita finire in questo modo, con il chiedere a Monti di continuare la sua macelleria sociale.
    Cacciari è stato per tanti anni un intellettuale operaista, del quale lessi con piacere i testi critici verso l’esistente.
    Mi si perdonerà una notazione personale: io ho scritto un libro Contro il Sessantotto e mi pronuncio per la giustizia sociale e contro l’infamia del capitalismo trionfante. Cacciari fu a favore del Sessantotto e ora assume queste posizioni.
    Chi è il vero reazionario?

  • agbiuso

    Novembre 12, 2012

    Questi sedicenti tecnici sono dei robot ultraliberisti e anche clericali.
    Stanno infatti cercando in tutti i modi di privilegiare le proprietà della Chiesa papista evitando che esse paghino la tassa che tutti noi comuni cittadini dobbiamo invece versare, l’IMU.
    Monti e i suoi complici parlano di “Europa” soltanto quando conviene a loro stessi e ai propri amici.
    Le multe che l’Europa comminerà per questo privilegio accordato ai cattolici le dovremo pagare noi.
    Speriamo che questo governo di banditi in doppiopetto se ne vada il prima possibile.

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    Una modifica ad hoc sulla definizione di no profit. Obiettivo? Permettere alla Chiesa di non pagare la tassa sugli immobili relativa alle ‘attività ad uso misto’, ovvero quelle che producono utili (cliniche, alberghi, ostelli, mense, ecc). Se non è un colpo di mano poco ci manca. Il governo tecnico di Mario Monti ci sta riprovando: cambiare in corsa le regole del gioco al fine di far risparmiare il Vaticano sull’Imu. Una mossa che non piace né al Consiglio di Stato (che il 4 ottobre scorso ha bocciato il regolamento per l’Imu prodotto dal ministero dell’Economia), né probabilmente all’Europa tanto cara ai professori, che potrebbe sanzionare l’Italia per aiuti di stato illegali. Il favore alla Chiesa, inoltre, non farà bene alle casse del Paese; sia per l’immediato (il governo contava di incassare dai 300 ai 500 milioni di euro all’anno), sia nel lungo periodo, visto che se la Commissione di Bruxelles dovesse davvero multare l’Italia si tratterebbe di un danno assai vicino ai tre miliardi di euro – come riportato oggi da Repubblica – perché l’Ue punterebbe a recuperare le somme condonate sin dal 2006.
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    Così comincia un articolo del Fatto quotidiano dal titolo
    Imu, il governo di Mario Monti tenta il colpo di mano per favorire la Chiesa.

  • agbiuso

    Settembre 8, 2012

    Stamattina ho ascoltato il gr3 delle 8.45 e ho pensato alle cronache dell’Istituto Luce. Stessi contenuti a favore di chi comanda -allora Mussolini, oggi Monti/Napolitano- con le bugie propagandistiche di Monti sull’uscita dal tunnel spacciate per verità, con la quotidiana lode di Napolitano ormai diventato capo politico ossessionato dal Movimento 5stelle invece che garante di tutti i cittadini italiani, con la reiterata lode al liberismo come unica prospettiva di vita individuale e collettiva.
    Se così parla il gr3 immagino le televisioni…

    Sul numero di ieri del Manifesto Guido Viale offre un’analisi più realistica della situazione, scrivendo che

    “Oggi abbiamo un governo di «tecnici» in gran parte prelevati da quella Università che ha usato la cooptazione senza verifiche (leggi parentopoli) per soffocare le spinte innovatrici del ’68. Così abbiamo un ministro del lavoro che non sa quel che dice e quel che fa, emulo, per competenza, della Prestigiacomo; un ministro dell’istruzione che si trova a suo agio sula scia della Gelmini; un ministro della salute che si occupa delle bollicine invece che dei tumori provocati dall’Ilva. E un primo ministro che non sa che cos’è l’ambiente e che si autonomina «garante» del disastro europeo, dopo aver «garantito» mesi fa i risultati dei suoi provvedimenti (ricordiamo i “numeri” che aveva dato: Pil +11%; salari +12; consumi +8; occupazione +8; investimenti + 18…); e dopo aver confermato – tra i tanti bluff – il Tav Torino-Lione contro il parere di 360 tecnici, loro sì autentici. Per non parlare di quelli che non sono neppure professori, come Passera, che nell’ignoranza dei problemi del contesto in cui opera non è secondo a nessuno. Più tutti quelli assurti a un Ministero o a un Sottosegretariato – e non sono pochi – per ragioni di famiglia o di conoscenze (alcuni dei quali sono già stati presi con le mani nel sacco). Eccoli i veri «bamboccioni» di cui tanto si parla (altro che quelli costretti a vivere «in famiglia» perché senza lavoro e senza soldi per pagare un affitto): uomini e donne in carriera grazie alla loro adesione al liberismo. Che poi, alla prova dei fatti, fanno solo disastri: tra gli applausi della stampa e dei media di regime, trasformati in altrettante Pravde“.

    Qui si può leggere l’intero articolo.

  • agbiuso

    Agosto 31, 2012

    Grazie ancora a lei e a Diego, caro Biagio.
    Buona vita a Parigi e buona scrittura sul suo blog francese 🙂

  • diegob

    Agosto 31, 2012

    intanto riagganciamoci con la ville lumière, dove abbiamo un informatore…
    http://scrittiparigini.myblog.it/

  • biagio guastella

    Agosto 31, 2012

    Ecco il blog messo su dall’input di Diegod56. Grazie e complimenti per il tuo blog! A presto!
    scrittiparigini.myblog.it

  • agbiuso

    Agosto 27, 2012

    Caro Diego,
    ringrazio te per la proposta e Biagio per averla accolta.
    Questo non è uno spazio soltanto mio ma di tutti voi -amici, allievi e chiunque lo frequenti- che lo visitate, lo arricchite e gli date senso.

  • Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, sfrattato dal governo | Agenda Italia

    Agosto 27, 2012

    […] cultura che tanti frutti ha dato non solo in Italia, ma anche in Europa. Scrive a tale proposito Angelo Mastrandrea:«È l’Italia alla rovescia di come la vorremmo, quella che ancora oggi -con Monti e Passera e […]

  • diegob

    Agosto 27, 2012

    ok ottimo biagio, lascia (diamoci del tu) un link qui, che poi così lo riporto, in elenco stabile, anche sul mio molto meno autorevole blog

    caro alberto, perdona la digressione, ma il tuo discepolo mi pare una voce da seguire

  • aurora

    Agosto 27, 2012

    con tutti gli argomenti che s’incrocino oggi scelgo una frase di Socrate, che non condivido: «è meglio subire ingiustizia piuttosto che farla»,e resto convinta che è la fortuna individuale che risolve, poiché è impossibile arginare l’imprevisto

  • Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, sfrattato dal governo

    Agosto 27, 2012

    […] cultura che tanti frutti ha dato non solo in Italia, ma anche in Europa. Scrive a tale proposito Angelo Mastrandrea:«È l’Italia alla rovescia di come la vorremmo, quella che ancora oggi -con Monti e Passera e […]

  • biagio guastella

    Agosto 27, 2012

    Carissimo diegod56, mi piace molto la sua proposta! Cercherò di mettere in piedi qualcosa del genere e darvi una mia visione ssocio-umano-culturale di questa magnifica città. A presto.

  • BLOGTAORMINA » Napoli, chiude l’Istituto studi filosofici

    Agosto 26, 2012

    […] cultura che tanti frutti ha dato non solo in Italia, ma anche in Europa. Scrive a tale proposito Angelo Mastrandrea:«È l’Italia alla rovescia di come la vorremmo, quella che ancora oggi -con Monti e Passera e […]

  • Cinzia

    Agosto 26, 2012

    “Pessimismo dell’intelligenza e ottimismo della volontà”. Lo ricorderò professore, calata nella “radura” in attesa dell’ ereignis.

  • agbiuso

    Agosto 26, 2012

    Cara Cinzia,
    la ringrazio molto delle sue parole.
    Credo, comunque, che ci sia ben poco di coraggioso nelle mie parole. Una delle caratteristiche del potere democratico contemporaneo consiste nel lasciar parlare le persone quanto vogliono, sino a che il loro uditorio è ristretto o privato. Altra questione è concedere i grandi mezzi di comunicazione a un pensiero veramente alternativo rispetto all’esistente. A quel punto, le porte e i microfoni si chiudono in modo pressoché inesorabile. Guy Debord ha compreso e ha descritto tutto questo in modo assolutamente preciso.

    Nonostante tutto, è indispensabile non arrendersi. Si ricordi dell’atteggiamento che Burckhardt e Nietzsche attribuiscono ai Greci: “pessimismo dell’intelligenza e ottimismo della volontà”. Questi barbari non meritano la nostra rinuncia a capire e ad agire.

  • Cinzia

    Agosto 26, 2012

    Egregio professore,
    condivido le sue riflessioni e le sue giuste preoccupazioni. Le mie frequenti scorribande tra i commenti agli articoli del “Fatto quotidiano” mi hanno reso piuttosto pessimista sul futuro del nostro paese. Ho sentito di tutto: dalla difesa a oltranza e acritica delle posizioni del PD, all’accusa di lesa maestà per chi osasse solo sfiorare la sacra persona del presidente. E ancora ho letto che i politici sono migliori della popolazione italiana nel suo complesso e che persino la trattativa stato mafia si è dimostrata una scelta felice per evitare il peggio, come potrebbe dirsi di un armistizio fra potenze belligeranti, per evitare ulteriore spargimento di sangue. Potrei aggiungere altre piacevolezze, ma mi fermo qui. In questa situazione e con questo retroterra culturale, professore, Lei è, senza dubbio, una persona coraggiosa, per questo mi onoro di essere stata una Sua allieva.

  • diegod56

    Agosto 26, 2012

    caro biagio, mi permatta di rivolgerle una proposta:

    a noi lettori del blog del grande amico e maestro A.G.B., penso potrebbe piacere un suo «diario» magari settimanale, con impressioni da Parigi, dall’ambiente umano e culturale nel quale si trova immerso

    che ne dice?

    potrebbe lasciare un link in questa pagina, per esempio

  • Dario Generali

    Agosto 26, 2012

    Caro Alberto,

    anche in questo caso non posso, purtroppo, che condividere la tua analisi e i tuoi giudizi sul degrado totale della nostra classe politica, dirigente e amministrativa, almeno ai livelli più alti, dove si assumono le decisioni che condizionano la vita dell’intero paese.
    Sono convinto anch’io che, a parte alcune rare e marginali eccezioni, i centri di potere siano nelle mani di soggetti comunque collusi, che lo stato di diritto sia una pura facciata sistematicamente disatteso nella sostanza.
    La tradizione di pensiero politico a cui inevitabilmente si rifanno le democrazie occidentali non ha dubbi sul fatto che non si debba più prestare ubbidienza a uno stato corrotto e delegittimato dalle continue violazioni delle norme istituzionali e di diritto. Sappiamo che, anzi, in queste condizioni, la virtù politica coincide con il dissenso, la resistenza, la lotta per la restaurazione del diritto.
    Nella nostra vita abbiamo sempre combattuto, all’interno delle istituzioni, per la difesa dello stato di diritto e sinceramente, da uomo, appunto, delle istituzioni, ho difficoltà a trovare una via di dissenso e di rivolta più esplicita, ma credo che ormai lo stato generale di corruzione mafiosa nel quale ci troviamo richieda prese di posizione ancora più esplicite e determinate e un impegno diretto a fermare mafiosi e corrotti.
    E’ comunque evidente che ormai “l’arma della critica”, relegata in discussioni quasi private, visto che evidentemente i centri di potere gestiscono anche l’informazione di massa, non basti più per far fronte a livelli di illegalità che non rispettano alcuna norma e che non temono di agire, a difesa dei propri interessi, anche utilizzando gli strumenti estremi e più violenti di carattere mafioso.
    Un caro saluto.
    Dario

  • biagio guastella

    Agosto 26, 2012

    Ancora una volta condivido perfettamente. La rassegnazione, geneticamente proprio, non mi appartiene. La ringrazio per l’augurio. Spero di trarre qunati più imput possibile per implementare al meglio la mia formazione senza scordare alcuni punti di riferimento catanesi (di cui Lei è un componente imprescindibile) che mi mettono nelle condizioni di essere in grado di affrontare temi che il mio corso di specialistica mi sottoporrà. Sono molto entusiasta anche se spero un giorno di tornare per dare, anche io, il mio piccolo contributo per la mia terra e il mio Paese.

  • agbiuso

    Agosto 26, 2012

    @diegob
    Caro Diego, hai perfettamente ragione.

    @biagio guastella
    La ringrazio molto, caro Biagio, per questa testimonianza così concreta di che cosa significhi vivere in un luogo che certo -come tutti gli spazi umani- ha problemi, carenze, insensatezze ma che non è governato direttamente e indirettamente dalla malavita organizzata. Perché questo è ormai l’Italia: un Paese in mano alle mafie, a livello sia locale che centrale. Se non si comprende questo, ogni altra considerazione non tocca il senso del nostro dramma.
    L’affaire Mancino-Napolitano è stato ai miei occhi la conferma definitiva di tale realtà.
    Questo non significa né implica alcuna forma di rassegnazione, anzi. Proprio perché sappiamo con chi abbiamo a che fare -banditi- possiamo operare meglio, nei limiti e nelle competenze di ciascuno. Ed è questa consapevolezza che mi spinge anche a guardare senza illusioni ma con interesse al Movimento 5stelle, oltre che confermare le mie posizioni anarchiche.
    Sono molto contento per lei della situazione in cui si trova. Parigi, come ho già scritto, è la più bella città che io conosca, Il mio consiglio è di viverla a fondo e, se possibile, rimanervi per tutta la vita.
    Un grande augurio, dunque!

  • biagio guastella

    Agosto 26, 2012

    Che dire? Beh, Prof. Biuso, Lei mi conosce. Sono stato un militante, prendevo parte ai dibattiti che i suoi post di politica alimentavano (e alimentano), pattegiando per la parte che ritenevo la “MIA parte”, per formazione culturale, orizzonti comuni, medesime sensibilità. Oggi mi ritrovo a leggere le sue Brachilogie e condividerle. E mi ritrovo, ancor di più, a rivedermi nelle sue riflessioni politiche da una prospettiva non solo disincantata (dagli atteggiamenti che “lasciano fare” il governo Monti e bollano come fasciste tutte le divergenze) ma anche fisicamente distante. Ormai da 25 giorni sono a Parigi. Qui ho deciso di continuare i miei studi. In 25 giorni ho una casa, un lavoro (da 10 giorni lavoro e in poche ore 6 contatti per offerte di lavoro part-time con un salario minimo garantito di 9,5 € l’ora lorde) l’iscrizione all’università, forniture di utenze luce e telefono. Qui a Parigi (dove il 70% ca. degli studenti studia e lavora) la tassa universitaria è di 250€ ca. l’anno, l’abbonamento metro per gli studenti è la metà (e se lavori è la metà della meta: con 150€ giri tutta Parigi tutto l’anno!). La tv parla poco di politica, molti canali mandano soprattutto documentari e reportage (di quelli che in Italia vediamo solo nelle trasmissioni di Report o Riccardo Iacona) e si parla di temi, problemi (attualmente, ad esempio si dibatte sull’opportunità o meno di ripristinare, dopo le 20h, la pubblicità sulla tv pubblica per recuperare risorse!). L’università e la ricerca sono molto vantete dai francesi (in effetti si vantano un po’ di tutto: dicono anche di aver inventato la crepes con la nutella!) ma a buon diritto viste le prestigiosissime scuole di ricerca per BAC+5. Con Sarkozy e la destra il campo umanistico è stato un po’ maltrattsto, ma rispetto allo stato in cui versa il nostro sistema universitario, sembra comunque un miraggio. Ecco, prof. Biuso, vivendo, anche se da poco, in un altro Paese mi rendo conto che Lei ha ragione. Che abbiamo una classe dirigente vergognosa ma che, probabilmente, ci meritiamo. E, soprattutto, non abbiamo sinistra. Grazie per questa “biblioteca comune” 🙂

  • diego b

    Agosto 26, 2012

    rimediare ai problemi utilizzando la loro stessa causa è demenziale se fatto in buona fede, criminale se fatto consapevolmente

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