«In considerazione della esigenza di rilanciare lo sviluppo economico del Paese e fornire un aiuto alla crescita…». Così inizia il testo della cosiddetta ennesima “Manovra” finanziaria. Che cosa è “il Paese”? È la terra, i fiumi, il paesaggio, le abitazioni. È la storia lunga, travagliata e tenace di una popolazione. Il Paese sono soprattutto le persone, gli esseri umani, la loro condizione economica, fisica, esistenziale. Il Paese che il governo Monti dichiara di voler salvare è invece altro. Sono gli speculatori finanziari, sono i grandi appalti criminogeni, sono le società di assicurazione, sono soprattutto le banche e i loro investimenti più a rischio e più lontani dall’economia reale, le loro scommesse sui fallimenti delle imprese, ad esempio sull’impossibilità da parte dei cittadini di pagare i loro mutui e i propri debiti (li chiamano “derivati”).
Per salvare il Paese reale si sarebbero potute prendere molte decisioni: cancellare TAV e Ponte sullo stretto; non acquistare 131 cacciabombardieri F35 dal costo di 18 miliardi di euro (chi dobbiamo andare a bombardare?) e ritirarsi dalle infami guerre nelle quali buttiamo altro denaro; stabilire misure efficaci contro l’evasione fiscale (rendendo ad esempio detraibili tutte le spese documentabili); far pagare le frequenze televisive alla RAI e a Mediaset, invece che regalargliele; imporre l’ICI sugli immobili di proprietà del Vaticano. A una domanda su quest’ultima possibile entrata Monti ha risposto: «È una questione che non ci siamo posti». Appunto. Come non se l’era posta neppure Berlusconi, il cui sostegno al governo rimane ovviamente fondamentale -visto che il suo partito ha la maggioranza in Senato- e che può ben riconoscersi in una serie di provvedimenti che colpiscono i lavoratori che pagano già le tasse, non toccando invece i grandi patrimoni.
Ha ragione Guido Viale : «Monti e Marchionne sono esempi lampanti di banalità, ferocia contro i deboli, complicità con i forti, inconcludenza». Sono un esempio degli errori economici gravissimi ai quali conduce la dottrina liberista, oltre che della sua intrinseca disumanità, dell’essere il liberismo un’espressione di Mammona. Gli eventi della storia umana sono anche geometrici, posta una causa l’effetto segue: con il trionfo ottenuto nella Guerra fredda il liberismo ha dispiegato e dispiega ogni suo dogma fin negli interstizi più riposti delle vite umane. Uccidendole. Pessimo governo perché pessimo è il Capitale.
- Tags:
- banche,
- Berlusconi,
- capitalismo,
- economia,
- finanza,
- Guido Viale,
- Italia,
- liberismo,
- Mario Monti
33 commenti
Adriana Bolfo
“Da leggere……..ma anche per comprendere…….”: sopratutto,la “seconda che hai detto”.
E nella seconda, trovo di regime, da tempo, molto più la Repubblica che il Corriere.
E dire che la Repubblica è stato il giornale riformista dei “nostri” verdi, speranzosi e illusi anni.
Di certe perdite ci si fa una ragione anche facilmente.
Una prece.
Biuso
Il foglio illeggibile che si chiama la Repubblica fu tra i più acritici esaltatori di Mario Monti. Adesso lo disprezza:
=========
Ora che Monti sembra proprio finito, anche i giornali si scatenano a sparare sul cadavere, certi che non potrà vendicarsi. Repubblica, dopo aver celebrato il loden del professore, i suoi trolley, i sobri viaggi in treno e i suoi miracoli, ieri affidava alla penna di Filippo Ceccarelli il compito di rievocare “patetici frammenti autobiografici” di uno “sventuratissimo tecnocrate”. Lo stesso Ceccarelli che un anno fa raccontava il Professore come un “signore compassato” che aveva nella calma “la sua arma micidiale” con cui domava i vecchi politici (ricordate l’Abc, Alfano, Bersani, Casini?).
=========
Da leggere per intero l’articolo di Stefano Feltri su Quando giornali e politici strisciavano ai piedi di Monti.
Da leggere per gioire della caduta di questo feroce e sciocco liberista cattolico ma anche per comprendere quanto miserabile sia la stampa di regime, della quale Repubblica e Corriere della Sera sono squallidi esempi.
Alberto G. Biuso » Il Partito Unico
[…] 2011- sciogliendo le Camere e dando vita a un governo di sinistra, ha invece affidato l’Italia a un banchiere spietato, incapace e clericale, offrendo alla destra più corrotta d’Europa tutto il tempo per ricostituirsi. Ha poi […]
agbiuso
Questo banchiere spietato, incapace e clericale; colui che i grandi servi della grande stampa e della televisione avevano incensato come un messia; il complice “tecnico” di Napolitano, oggi è consegnato al fallimento e al giusto oblio.
Ne sono felice. E facile sarebbe aggiungere: “l’avevo detto”.
==================
Monti, dagli osanna all’oblio
di Gian Antonio Stella
A Trotsky, per carità, andò peggio: dopo averlo fatto sparire dalla celeberrima foto con Lenin che arringava la folla davanti al Bolscioi, Stalin lo fece sparire del tutto mandandogli un sicario in Messico. Altri tempi. Anche la rimozione di Mario Monti, però, ha qualcosa di feroce. Che non fa onore a quanti lo osannarono.
Perfino Enrico Letta, che salutò l’entrata in scena del rettore bocconiano come l’occasione per «girare una pagina della politica italiana caratterizzata dall’incompetenza e dalla divisione del potere con il manuale Cencelli», ha dovuto rinunciare ieri in Senato a chiedere l’onore delle armi per il suo predecessore. Ci aveva già provato per tre volte alla Camera e per tre volte l’aula gli aveva negato anche uno striminzito battimani di cortesia. Gesto rifiutato a Palazzo Madama anche agli unici due accenni di stima, del montiano Gianluca Susta e del pd Luigi Zanda. Il gelo. Monti chi?
Lui, l’ex «Supermario» uscito dalla Santissima Trinità dove son rimasti «Supermario» Draghi e «Supermario» Balotelli, non ha detto una parola. Se n’è rimasto lì, al suo banco, solo. L’altra sera, ceduto a Letta il bastone del comando con un sollievo che possiamo immaginare, è andato con la moglie a cena in trattoria. Un ragazzino di undici anni l’ha riconosciuto, ha raggiunto il suo tavolo e gli ha chiesto: «Ma lei è triste a non avere più un lavoro?». Lui è rimasto un po’ così, poi gli ha risposto: «È come quando finisci la scuola: ti dispiace, ma finalmente fai anche un po’ di vacanza».
Dicono gli amici che certo, sa bene di avere commesso molti errori. Grandi e piccoli. Come quando, spinto a usare Twitter da chi pensava che fosse utile per le elezioni, passò un’ora e mezzo a cinguettare e quando si presentò alla riunione del partito sospirò: «Ho lavorato una vita intera per costruirmi una reputazione e adesso ho avviato la mia sistematica demolizione». Poteva fare delle cose diverse? Sicuro. Tante. E magari oggi sarebbe lassù al Quirinale. Ma certo fa impressione il modo in cui molti della sua ex maggioranza (altri a sinistra e a destra non c’entrano perché furono coerenti e ostili fin dall’inizio) lo hanno incensato, inghiottito e sputato. Con lo stesso identico cinismo da scafati navigatori dei flutti parlamentari abituati a ogni rotta e sopravvissuti a ogni naufragio.
Fu bagnato da un acquazzone di 27 applausi in una quarantina di minuti, Mario Monti, il giorno del suo insediamento al Senato. I cittadini, ricorda un’ Ansa , lo acclamavano al suo passaggio come un messia fuori dai giochi della politica che l’avevano costretto a fare i conti, nelle consultazioni, con 34 gruppi parlamentari. E l’aula, intimorita dal momento di caos e di panico dei mercati, non fu da meno. E si lanciò in spiritati battimani a ogni passaggio, ogni battuta, ogni citazione dei giovani e delle donne, dell’Europa e della legalità. Ventisette! Per non dire di certi titoli e certi articoli sui giornali che raggiunsero vette inarrivabili, subito infilzate dall’ironia spietata di Marco Travaglio, dopo la Prima alla Scala. «Il Don Giovanni si fa sobrio», «Meno botox e più loden, un trionfo minimalista». «Alla Scala debutta la sobrietà bipartisan». Ed ecco Roberto Formigoni precisare «il mio smoking è vecchio di 10 anni» e Giuliano Pisapia «il mio è no logo» e la presidente di Expo 2015 Diana Bracco «la pelliccia l’ho tirata fuori dall’armadio, i gioielli sono di mia mamma».
E se il direttore d’orchestra Daniel Barenboim sussurrava a Monti «tutto il mondo sta pregando per lei», sul versante rock Vasco Rossi affidava i suoi pensieri a Facebook: «Sono contento di essere sopravvissuto per poter assistere all’insediamento del nuovo governo Monti». Fino al capolavoro, un flash d’agenzia che suonava il violino per il premier narrando: «La sua riservatezza è proverbiale, tanto che intervistato davanti a casa nel 2004, quando era in predicato per diventare il nuovo ministro dell’Economia al posto di Giulio Tremonti, rispose con un “no comment” anche a una domanda sul nome del suo golden retriever. Ora il cane è cambiato, ma la sua riservatezza no».
Marcello Veneziani dedicò al tema, sul Giornale , una rubrica di irrisione omicida: «Oggi c’è il sole. È stata la battuta più audace di Mario Monti in questi giorni. E tutti a scorgere allusioni cifrate, messaggi elioterapici, metafore ottimiste. L’Uomo Grigio che sognammo in un cucù dopo il colorito Berlusconi si è avverato». Sembra passato un millennio. Tutto dimenticato, tutto rimosso, tutto cancellato. A partire dagli elogi al fu-Supermario. Come quello di Sergio Marchionne nel luglio 2012: «L’accordo di Bruxelles scongiura un disastro che la gente ha assolutamente sottovalutato. Monti è stato veramente un grande, ha fatto un capolavoro che a livello internazionale non credo abbiamo mai avuto nessun altro capace di fare». O quello di Herman Van Rompuy: «Mario Monti ha fatto un buon lavoro da primo ministro. Ha restituito fiducia verso l’Italia ed è stato utile a mantenere la stabilità nell’eurozona». Parole oggi ributtate in faccia all’appestato: se lo elogiavano quei due vuol dire che…
C’è chi dirà: ha senso ricordare oggi la parabola umana, politica, istituzionale di un economista salutato ieri come l’ennesimo Uomo della Provvidenza della nostra storia e finito lui pure appeso per i piedi al giudizio spietato di chi l’ha liquidato poi come «un professorino»? Sì. Lo dimostrano gli osanna di oggi, da parte più o meno della stessa maggioranza, a Enrico Letta. Troppi, per essere sinceri. Ed è lui, come ha già detto, ad esserne spaventato per primo.
==================
Fonte: Corriere della sera, 1.5.2013
agbiuso
Lo sfascio
============
Rigor Montis, una sera di dicembre, che lascia il Quirinale dopo le dimissioni, in una macchina blu, con lo sguardo arrogante dietro agli occhiali che buca il finestrino, è l’immagine dello sfascio. Gli italiani lo dimenticheranno in fretta, ma le macerie economiche e istituzionali gli sopravviveranno. L’uomo ha di sé una grande opinione separata completamente dai fatti, persino Tremorti ha fatto meglio di lui. Ha dichiarato, l’ex assistente di Pomicino, che ha vissuto un periodo “affascinante”. Un periodo in cui il Frankenstein creato da Napolitano e dalla BCE ha quasi disintegrato economicamente il Paese, annullato le già scarse opposizioni, prevaricato la magistratura come a Taranto, fatto carta straccia della Costituzione dimettendosi senza la sfiducia delle Camere, evitato con cura ogni dialogo con i movimenti, come il No Tav, e con il M5S. Se Napolitano non sente i boom, Rigor Montis è affetto da ipoacusia bilaterale acuta. L’unico suono che percepisce è il fischietto a ultrasuoni della Merkel.
Nella notte buia del giorno dei Maya, il 21 dicembre 2012, l’Italia guarda il suo futuro con gli occhi asciutti, cerca se stessa e non si trova. Nuovi imbonitori sono all’orizzonte, nuovi salvatori della Patria che nella vita hanno sempre e soltanto salvato se stessi. Liste di persone per bene, integerrime, di figli di, di colleghi di, sono usate come foglie di fico dai soliti politicanti per coprire le loro vergogne. Nuovi Candidi si propongono, consapevolmente o meno, opportunisticamente o meno. Leaderini, volti nuovi, voci bianche, camice inamidate a supporto del Sistema.Tutti i guitti televisivi, presentatori e artisti, commentatori e esperti del Nulla, sono usciti dalle fogne, si esibiscono per lo status quo che gli ha sempre garantito ricchi guadagni e visibilità in cambio della loro opposizione di cartapesta da cani da pagliaio.
Rigor Montis ha visto i sondaggi che lo danno appena sopra Azzurro Caltagirone, ha capito che gli italiani lo detestano nonostante la campagna vergognosa a suo favore dei media, sa che rischia di affrontare una Waterloo elettorale a frizzi e pernacchie e probabilmente non si candiderà. Rimarrà di riserva per servire la Repubblica come Presidente, ma il suo destino è l’esilio in l’Europa, biglietto per Bruxelles di sola andata. Pago io il volo (low cost). Questi incapaci non sono in grado neppure di gestire le elezioni. Le firme dimezzate per le liste non sono state approvate ieri dal Senato. Poche settimane sotto la neve, durante le feste, per raccogliere, validare, certificare 100.000 firme in Italia e nel mondo. Io sono in viaggio, impegnato nel Massacro tour (clicca) nel Sud Italia in camper. Ogni tanto mi svegliano e chiedo dove sono. Scendo e trovo l’affetto della gente e file di persone fiere di firmare. E’ una lotta senza esclusioni di colpi per la democrazia. Comunque vada, fuori o dentro il Parlamento, sarà un successo.
============
Fonte: beppegrillo.it, 22.12.2012
diegod56
Ti ringrazio molto, caro Alberto, per la chiarezza della tua esposizione ed anche per la non banalità dei concetti espressi.
In effetti, spero, auspico, che la sinistra faccia la sinistra, quello sì, senza accettare in modo subalterno valori che di sinistra non sono.
Ovviamente se mi esprimo, in queste pagine, è per offrire una “sponda dialettica” che permetta meglio di acclarare il tuo pensiero, che è ciò che qui è giusto leggere e capire.
agbiuso
Caro Diego, comprendo bene la tua opinione e però se dobbiamo ragionare in termini di tattica e strategia politica, facciamolo sino in fondo.
Tra la persona Monti e la persona s.b. le differenze di stile e anche di interessi privati sono assai grandi e tuttavia posizioni come quella che hai espresso sono secondo me molto rischiose.
Essere indulgenti con le forze che si stanno coalizzando intorno a Monti significa infatti dare spazio a formazioni politiche che se dovessero avere un qualche successo si alleerebbero subito con il partito di b. per fare fuori ancora una volta il centrosinistra. Sono due litiganti che alla fine si accorderanno. In cambio dell’ennesima impunità sui propri crimini e interessi, b. sosterrà politiche di distruzione della spesa sociale, della ricerca, della giustizia.
Faccio l’esempio di quanto è accaduto in questo anno al settore che conosco meglio: scuola e università. Monti ha proseguito nell’opera nefasta intrapresa da Gelmini e complici. L’acme è stato raggiunto decurtando da 400 milioni a 100 milioni il finanziamento statale degli Atenei. Soldi che contribuiranno -invece- al TAV e agli armamenti. Gli italiani non capiscono che questo significherà aumento delle tasse universitarie, crollo dei servizi agli studenti, immiserimento della ricerca e del sapere.
Un articolo su Roars pubblicato oggi si conclude con queste parole:
“Il governo ‘tecnico’, con una sua scelta politica, resa evidente dalla richiesta del voto di fiducia e dal parere contrario formulato sugli emendamenti che miravano a portare lo stanziamento integrativo per l’FFO a 400 milioni, si è assunto la responsabilità di portare al collasso il sistema universitario. Una responsabilità che è in primo luogo del Presidente del Consiglio Monti, e in secondo luogo del Ministro Profumo, i cui tardivi appelli non sono stati presi in considerazione dall’esecutivo di cui egli pure fa parte”.
Se Monti e b., insieme, non saranno sconfitti, il processo di impoverimento -in tutti i sensi- dell’Italia diventerà davvero irreversibile.
diegob
Ho un’opinione, che in realtà non è in contrapposizione a quella espressa qui, solo abbraccia il tema da un’altra prospettiva.
Monti è un uomo di destra, è una sorta di «intellettuale organico» del potere finanziario. La mia idea dei rapporti economici e sociali è opposta a quella del Monti.
Però c’è un problema: non si tratterà, in queste settimane, di scegliere fra due visioni opposte, ma di osservare la battaglia (senza esclusione di colpi televisivi) fra persone normali, moralmente normali, ed un soggetto il cui scopo è quello di distruggere la costituzione, di instaurare un regime «putiniano», di usare il potere per loschi traffici.
Siamo troppo sicuri che «quel» problema sia accantonato. Verrà dopo, il tempo per la politica vera, per ora siamo ancora in emergenza. Ricordo bene che Gramsci, in un certo punto dell’ascesa del fascismo, era favorevole ad una alleanza provvisoria con i partiti cosiddetti «borghesi», e invece Bordiga aveva tutta un’altra impostazione e sappiamo come è andata a finire.
Davvero, Alberto carissimo, dovevo scrivere come la penso, anche se so che è diverso da come la pensi tu.
agbiuso
Monti non è Cincinnato
di Paolo Flores d’Arcais
Mario Monti non è Cincinnato. Non ha nessuna intenzione di tornare, dopo aver servito la res-publica, all’aratro del suo campicello (Università Bocconi, Bilderberg e altre Goldman Sachs). Entra nella competizione politica, in concorrenza con Berlusconi e in concorrenza col Pd.
Napolitano, Bersani e Scalfari ne sono irritatissimi. Si sentono ingannati da chi avevano per un anno incensato e santificato a forza di “Te Deum” come salvatore “super partes”, e ora si serve di tutti quei peana sventatamente concessi per iniziare un’ambiziosa carriera politica: divenire, in un colpo solo, capo della destra italiana (come la Merkel lo è di quella tedesca) e commissario-troika delle istituzioni finanziarie europee nel nostro paese.
Di che si lamentano, però, Napolitano, Bersani e Scalfari? Certo, Monti aveva giurato e spergiurato ai suo studenti della Bocconi che sarebbe tornato presto ad allietare i loro banchi come professore (severo ma giusto, ça va sans dire), ma i tre moschettieri della sinistra rispettosa sono uomini di buone letture e di uso del mondo, e dovrebbero sapere che le promesse di un politico, anche travestito da tecnico, sono come quelle della donna all’amante pazzo di lei: “Solo con te… direi di no anche a Giove”, parole, scrive Catullo, scritte nel vento e sull’acqua.
Chi si è fatto ingannare da Monti voleva farsi ingannare, aveva interesse a farsi ingannare, e in fondo è stato parte dell’inganno, voleva ingannare i cittadini, poiché spacciare il governo attuale come “tecnico” e “super-partes” è stata consapevole ipocrisia e manipolazione.
Noi a Monti-Cincinnato non abbiamo mai creduto, non per superiore intelligenza, ma perché non eravamo “embedded” nel groviglio di interessi e ideologie che ha spacciato l’oppio della “imparzialità” di Monti su ogni tg e da ogni grande quotidiano “indipendente”.
Fin dall’inizio abbiamo chiamato questo governo con il suo nome autentico: continuità. Continuità del potere di establishment, continuità del potere dei privilegiati contro il “terzo stato”. Continuità col berlusconismo, dunque, senza la nauseante protervia e la pagliaccesca indecenza che avevano reso il regime del cavaliere odioso e dunque inservibile alla difesa degli interessi costituiti.
Vedremo se Monti riuscirà a diventare il leader della destra italiana. Se si metterà apertamente alla testa di una coalizione o bordeggerà all’italiana con i “dico e non dico”. Se tratterà quella di Berlusconi per ciò che è, destra putiniana e lepenista, o continuerà ad ammiccare e traccheggiare perché “cane non morde cane”.
(19 dicembre 2012)
Fonte: Micromega
agbiuso
Che in politica non ci sia nulla di “tecnico” e che quindi la sedicente tecnicità di questo pessimo governo sia stata un inganno e l’ennesima ferita inferta alla democrazia italiana, è ormai evidente.
Biuso
Sul Manifesto del 22.8.2012 Gianluca Ferrara descrive benissimo e con grande semplicità che cosa sia il governo Monti: “volpi alla guardia del pollaio”. La cosiddetta “sinistra” è stata divorata con il suo stesso assenso. E però a essere sbranati non sono naturalmente i ceti dirigenti del PD ma le classi sociali che questi traditori dovrebbero rappresentare.
Dato che l’archivio del quotidiano rende consultabili gli articoli solo sino alla fine del mese in corso, riporto qui per intero il testo.
==================
Le due volpi della Goldman Sachs e i polli della sinistra
OPINIONI – GIANLUCA FERRARA
Ogni giorno vengono pubblicati migliaia di libri (solo in Italia quasi 200), stampate milioni di pagine di giornali, trasmesse alla radio e alla Tv infinite quantità d’informazioni, sul web navigano una marea di notizie che approdano veloci sullo schermo dei nostri Pc. Eppure, temo, che il nostro tempo sia quello in cui mai nella storia dell’uomo si sia giunto ad un così pianificato livello di disinformazione. Manca una reale consapevolezza e soprattutto il senso della realtà: sembra che ognuno sia diventato il protagonista del The Truman Show ove una regia occulta programma ogni bisogno e ogni pensiero.
Esempi palesi di come ai più siano celati i veri scopi di coloro che siedono nella cabina di regia di questo show, è il ruolo svolto da Monti e Draghi. Entrambi, nonostante il potere che esercitano, non sono stati eletti da nessuno e da molti sono addirittura indicati come i salvatori, rispettivamente dell’Italia e dell’Europa. Albert Einstein sosteneva che «i grandi problemi che abbiamo di fronte non possono essere risolti con la stessa mentalità che li ha generati». Ma oggi viviamo nell’assurdità dei tecnici, che hanno progettato la casa che ci è crollata addosso, scelti per ricostruirla seguendo lo stesso errato progetto. Monti fino a poco prima di essere nominato primo ministro è stato international advisor della Goldman Sachs, la più potente banca d’affari degli Usa, in grado di condizionare i mercati e speculare sui titoli di stato. Una banca che ha come unico obiettivo il profitto senza alcun tipo di deontologia, la stessa che nel 2006 ha prodotto ben 3.1 miliardi di dollari dei famigerati Cdo, i cosiddetti titoli-salsiccia che sono stati all’origine della bolla dei mutui subprime.
Anche l’altro super Mario, dal 2002 al 2005, proprio il periodo in cui negli Usa le banche d’affari sguazzavano nel fango delle speculazioni, è stato vicepresidente e membro del management Committee Worldwide della citata Goldman Sachs. Una banca, che tra l’altro, ideò gli Swap con i quali permise alla Grecia di mascherare il proprio debito e di aggirare i vincoli per entrare nell’Euro. Quindi oggi tra le acclamazioni di importanti giornalisti, anche di sinistra, abbiamo le volpi alla guardia del pollaio. E il loro comportamento di questi mesi è evidente: in Italia Monti e la sua ipocrita ministra piangente hanno tolto alle classi deboli per tutelare quelle privilegiate; in Europa Draghi, immettendo 1000 miliardi con un tasso dell’1% nel circuito creditizio non ha fatto altro che armare gli speculatori contro gli Stati. Il denaro le banche non l’hanno girato per sostenere il credito di famiglie e imprese, ma usato per ripianare i debiti del sistema bancario ombra. Come suggerito da più parti, sarebbe stato il caso di disarmare questi sciacalli (vietando alle banche di avere filiali nei paradisi fiscali, spingendo per la Tobin Tax e rendendo la Bce prestatrice di ultima istanza) e, attenendoci al nostro Paese, creare una banca centrale controllata dallo Stato che ricevendo in prestito i soldi dalla Bce li avrebbe girati ad un basso tasso d’interesse alle aziende. Invece i capitali vengono dati alle banche private che,quando non li usano per ripianare i loro debiti, comprano titoli pubblici che offrono tassi fino al 5, 6%.
Del resto questi mediatori, a differenza dei tanti operai non se la passano male se si pensa che in piena crisi (dati 2009) la Goldman Sachs ha pagato ad ognuno dei suoi 28.000 dipendenti 595.000 dollari. Ma il punto è proprio che mentre gli operai (vedi Pomigliano) ci perdono dalla crisi in termini di meno diritti sindacali e più lavoro a parità di reddito, i dipendenti di queste banche ci guadagnano, anzi si arricchiscono.
Con l’approvazione del Fiscal Compact, come giustamente afferma Paolo Ferrero su questo giornale, l’azione del governo Monti rappresenta un vero e proprio binario obbligato per i prossimi 20 anni. Per farci ingoiare l’ultimo boccone amaro del neoliberismo servivano i tecnici. A breve, quando il compito dei tecnici sarà finito, occorrerà scegliere se far tornare i burattini o eleggere chi vuole recidere questo legame.
==================
agbiuso
Questi sedicenti tecnici mostrano di essere davvero dei banditi. Il banchiere Passera intende distruggere le coste della mia Isola.
Invito gli amici del sito a firmare l’appello di Greenpeace contro le trivelle “U mari nun si spirtusa“.
agbiuso
Nessuna neutralità, nessuna “tecnicità”.
Molti dei ministri/banchieri percepiscono o percepiranno delle pensioni superiori ai 6.000 euro al mese. Per questo hanno bloccato la proposta di fissare un tetto alle loro pensioni. Mentre le nostre, quelle di tutti gli altri, vengono falcidiate. Tra quanti sono interessati a tali pensioni d’oro c’è anche Fornero.
Sono dei banditi.
Biuso
L’archeologo Andrea Carandini si è dimesso dal Consiglio superiore dei beni culturali. Perché? “L’ultima goccia avvelenata, impossibile da inghiottire, è stata quella discarica annunciata e avallata dal premier Mario Monti a Corcolle, in prossimità di Villa Adriana, sito dell’Unesco, patrimonio dell’umanità dal 1999″ (A. Di Genova, il Manifesto, 24.5.2012, p. 8).
E così uno dei più bei siti archeologici del mondo sarà deturpato dall’immondizia a 700 metri di distanza.
A questo si arriva quando si ha una personalità così minuscola come quella di Mario Monti, a questo si arriva quando si è dei robot contabili, del tutto indifferenti agli esseri umani, alla bellezza, alla cultura.
Monti si comporta come un qualsiasi buzzurro, a dimostrazione che aver studiato finanza e management per l’intera esistenza porta a una regressione antropologica, la stessa della quale parlava Pasolini a proposito della distruzione del patrimonio artistico italiano da parte di politici, amministratori e teppisti profondamente ignoranti.
Biuso
Il governo Monti, governo degli onesti (?) e dei competenti (??) ricicla attraverso il superministro Passera un vecchio arnese della malapolitica, un certo Malinconico, affidandogli 25 milioni di soldi pubblici.
Ma quando ci libereremo da questi vampiri incapaci e rapaci?
agbiuso
Riporto un breve articolo da Mainstream il cui contenuto sottoscrivo pienamente.
===============
MERCOLEDÌ 25 APRILE 2012
Le bestemmie di Monti e Napolitano sul 25 aprile
di Fabrizio Tringali
Le frasi pronunciate dal Presidente del Consiglio e dal Presidente della Repubblica in occasione del 25 Aprile sono delle vere e proprie bestemmie contro la Resistenza, la lotta di Liberazione nazionale e la Costituzione della Repubblica che ne è scaturita.
Mario Monti si produce in un parallelismo fra la liberazione dal nazifascismo e quella che lui considera la necessaria liberazione da “alcuni modi di pensare e di vivere che le hanno finora impedito di pensare al futuro”.
Il capo del governo non si riferisce al malaffare, alle ruberie compiute dagli stessi partiti che lo sostengono, al circolo vizioso generato dall’intreccio fra politica ed affari, alla mostruosa evasione fiscale, al potere delle mafie. No, niente di tutto questo.
Monti se la prende coi lavoratori che si aggrappano al loro diritto di non essere licenziati. A quanti non accettano di piegare la testa di fronte alle esigenze della produzione. A tutti coloro che pensano che il sistema economico debba essere al servizio dei cittadini e non il contrario.
Le parole del premier sono uno sfregio allo spirito della Costituzione Italiana, incentrata sulla supremazia dei valori sociali rispetto a quelli economici (l’impresa privata è libera, ma non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana, e deve essere orientata a fini sociali).
Napolitano, dal canto suo, invita sibillinamente le forze politiche a “confrontandosi fattivamente con il governo fino alla conclusione naturale della legislatura”. E si permette quindi di ostacolarne, per l’ennesima volta, la possibile fine anticipata, invadendo la sovranità del Parlamento.
Questo ceto politico e finanziario maleodorante celebra il 25 Aprile, e finge di onorare la Resistenza, ma sa che la Costituzione è l’ultimo baluardo rimasto in piedi contro i suoi meschini disegni. Per questo la stanno abbattendo.
La follia del pareggio di bilancio, le previste “riforme istituzionali”, le proposte di modifica all’articolo 41, rappresentano il definitivo colpo di grazia contro le ultime speranze di impedire lo sgretolamento del tessuto sociale del Paese.
Biuso
Volevano pure far pagare il ticket sanitario ai disoccupati.
Mario Monti, Elsa Fornero e i loro amici non sono pessimi. Sono proprio infami.
agbiuso
Sul sito di Grillo si propone un gustoso parallelo tra Mario Monti e Hal 9000 andato ormai fuori controllo e per questo necessariamente disattivato.
Da leggere e da vedere per sorridere un poco.
L’analogia, comunque, è davvero plausibile.
diegob
Nazionalizzare le banche e il patrimonio delle Fondazioni Bancarie. E finanziare la ripresa di un’economia mista, dove lo Stato conti di più e non di meno.
la mia opinione è esattamente questa suesposta
anche ad un incompetente come me pare evidente un fatto: finanziamo con soldi pubblici le banche, che poi di fatto sono soggetti privati, nell’illusione che possano far ripartire l’economia
se le finanziamo con denari pubblici, allora mi pare ben più giusto nazionalizzarle
parlando da piccolissimo imprenditore privato, sono assolutamente convinto che noi piccoli possiamo lavorare e prosperare in tranquillità, creando anche posti di lavoro, solo se c’è una forte e robusta piattaforma pubblica di investimenti, perchè è proprio l’atteggiamento rapace degli investitori privati, con il continuo ricatto ai sub fornitori, a mettere in ginocchio i piccoli imprenditori
ripeto, non sono un economista, ma la pensavo così anche prima di sapere l’opinione del prof. sapelli
certamente, l’economia in mano pubblica, però, richiede una classe politica non dico onesta, ma almeno poco disonesta, e questo è un problema a latere non banale
agbiuso
Ricevo e inoltro.
===================
MONTI RAPPRESENTA DAVVERO LA SOLUZIONE AI MALI ITALIANI?
L’inverno di Monti.
Il bisogno della politica
di Giulio Sapelli
Guerini e Associati, Milano 2012, pp. 80, Euro 8,00
Sapelli leva la sua voce di raffinato intellettuale, rifiuta la pacificazione forzata dettata dall’emergenza e attacca il governo Monti-Napolitano.
«Tutto è instabile, tutto rischia di rovinarci addosso. E proprio in questa situazione il Presidente della Repubblica Italiana pensa di sortire da essa con una sorta di imitazione delle dittature romane che abbiamo studiato perché amavamo e amiamo i classici […]. La prassi con cui si è proceduto alla nomina di Mario Monti prima senatore a vita, poi Primo Ministro, ricorda l’essenza del processo di nomina del dictator romano».
Napolitano?
Ha nominato “un dittatore”, umiliando il parlamento, la politica e la democrazia italiana.
Il Professor Monti?
Guarda ai soggetti umani come cavie da laboratorio, su cui applicare le sue ricette.
I provvedimenti del governo?
La crudeltà istituzionale, come via di risanamento. Un insuccesso annunciato, con il solo risultato di un aumento della sofferenza e della disperazione delle persone.
La ricetta da applicare?
Il contrario di quella attuale: una politica più forte e un maggiore intervento statale. Nazionalizzare le banche e il patrimonio delle Fondazioni Bancarie. E finanziare la ripresa di un’economia mista, dove lo Stato conti di più e non di meno. È questa l’unica soluzione realistica.
GIULIO SAPELLI è professore ordinario di Storia economica all’Università degli Studi di Milano. Ha insegnato e svolto attività di ricerca in molte università e imprese italiane e straniere. È editorialista del Corriere della Sera. Tra le sue pubblicazioni recenti: Un racconto apocalittico. Dall’economia all’antropologia (Milano, 2011).
http://www.guerini.it
agbiuso
Implacabili come la morte, le mazzette milionarie che stanno dietro e dentro l’acquisto (altrimenti senza senso) dei cacciabombardieri hanno iniziato la loro azione, del tutto indifferenti agli appelli, al buon senso e alla gravissima situazione dei servizi, delle scuole, dei trasporti, dell’economia.
I primi tre aerei sono stati acquistati, per un costo di 240 milioni di dollari. Costo che “non porterà nuovi posti di lavoro in Italia. A lavorare sui cacciabombardieri, infatti, sarà il personale addetto alla costruzione dell’Eurofighter, il primo caccia del primo vero progetto militare comunitario”. (Fonte: il Fatto quotidiano, 8.2.2012).
Un governo sempre più “pessimo”. Che schifo.
diego b
condivido con aurelio l’opinione che c’è il rischio, terribile, che il cavaliere raccolga lui i frutti elettorali del malcontento rivolto al monti
e questo è un problema enorme, anche per chi ha delle critiche giuste nei confronti di questo governo in carica
Aurelio
Rispondo alla tua con ritardo: ho avuto impegni, di carattere sociale, imprescindibili. Me ne scuso.
Nella tua parli di condividere solo l’ ultima parte. Io dico dare consigli o criticare è l’ arte più semplice di questo mondo. Il difficile è mettere in pratica gli uni o le altre.
Il decreto Monti non è accettabile perché impone dei sacrifici. Ciò è scontato. Per fare ciò che pensi tu ci vorrebbe l’applicazione della legge dell’ antica Roma: quando le cose non funzionavano si nominava un dittatore per 6 mesi. Questi aveva pieni poteri, sistemava la situazione e poi si ritirava.
Lo immagini un dittatore come Berlusconi? Avrebbe legalizzato tutti i grandi evasori. Lui capo di governo, giustifica l’ imprenditore che evade perché le tasse sono alte. Come se le tasse le proponesse o votasse il netturbino. In ciò è un maestro: trasformò il falso in bilancio da reato(e quindi carcere) in illecito amministrativo.
Purtroppo o per fortuna, a seconda da quale angolo visuale si vede la situazione, viviamo in un regime democratico e cosa da non dimenticare,in una Comunità Europea alla quale dobbiamo rendere conto di ciò che facciamo e, se non le facciamo, le conseguenze sono molto pesanti.
Di essa Comunità, che impone sanzioni ai suoi membri, ci sarebbe molto da dire, perché se ci troviamo in questa situazione difficile (eurozona), in gran parte è colpa sua. Mi limiterò a qualche cenno.
In un precedente intervento parlavo di una Costituzione Europea e di un’ unica normativa fiscale, come avviene negli Stati Uniti, ciò è molto difficile in Europa perché:
– La Francia e qualche altra nazione nel referendum, per avere un’ unica costituzione europea, rifiutarono;
– sempre la Francia, malata di grandeur non accetta di ridurre la sua sovranità. Anche perché, come diceva un suo presidente: “ c’est la France”;
– ancor meno la Gran Bretagna, abituata a dominare mezzo mondo si potrà abituare ad essere governata da un’ autorità europea;
– non parliamo della Germania che si sente unta dal cielo. E’ stata capace di scatenare 2 guerre mondiali e anche la terza, per fortuna, solo finanziaria, vorrà fare solo la dominatrice.
Se aggiungiamo gli avvoltoi, che volteggiano nel cielo in attesa di avventarsi sul cadavere dell’ Europa (parlo della 2 agenzie americane di rating STANDARD & POOR’S e MOODY’S) abbiamo il quadro completo.
Ritengo, per inciso, che le dette Agenzie non sopportano che la moneta europea possa fare da contraltare al dollaro. Forse ho divagato troppo. Era necessario per evidenziare il contesto in cui Monti è costretto a muoversi.
Infine, sono sicuro che l’ ex presidente del consiglio stia soffiando sul fuoco del malcontento.
Quando l’ esasperazione salirà al massimo toglierà la fiducia al governo, si andrà alle elezioni e lui vincerà. Così come successe al governo Prodi quando Padoa Schioppa voleva sistemare in breve tempo( e questo fu un errore fatale) i conti pubblici e l’uomo da circo vinse facilmente.
Ciò perché gli italiani hanno la memoria corta: dimenticano le cause che ci hanno portato al disastro, rifiutano i sacrifici pur di avere un presente meno pesante e non pensano al baratro verso cui ci si può avviare. La Grecia insegna.
Prima di concludere vorrei fare un paragone tra i nostri politicanti (e governanti )e quelli dell’ antica Roma:
– Cassio Dione a proposito dell’ imperatore Adriano(117/138 d. C.) scrive: “…anziché prendere dai privati cittadini e dai popoli donò molto a molti”;
– l’ imperatore Vespasiano chiese al suo tesoriere quanto sarebbe costato al tesoro il suo funerale, 10 milioni di sesterzi rispose quello. Vespasiano ribatte: dammene 100mila subito che debbo finire la casa del Senato e quando morirò buttatemi nel Tevere.(Tacito)
Quando Annibale era alle porte di Roma i senatori vendettero tutto quello che avevano per sostenere le spese della guerra.
Ogni commento è superfluo. Voglio solo aggiungere che l’ Assemblea siciliana, qualche tempo fa, votò una legge con cui si concedeva un tributo ai suoi membri, per le spese funebri. Sicuramente ne faranno un’ altra per pagare la tangente per entrare in paradiso. Meglio all’ inferno è il luogo più adatto per loro.
Conclusione: visto che il sig. Berlusconi ha infettato tutta l’Italia(i continui arresti di politici specie in Lombardia ne danno un’ ulteriore conferma) non resta che fare una capillare opera di disinfestazione e, contemporaneamente, incominciare ad educare la popolazione, a partire dai più piccoli, all’ onestà e, se necessario ai sacrifici. In primis con l’ esempio. Solo così si potrà fare quello che tu e tutti auspichiamo.
agbiuso
Sul sito di Alfabeta2 Federico Campagna ha pubblicato un articolo insolito e davvero molto interessante. Si intitola Lilliburlero.
Parla di Kubrick, del buio che avanza, dell’anarchismo.
“Il desiderio di un potere sovrumano che arrivi a mondarci dalla lordura del presente vive ancora nel cuore di molti, a destra come a sinistra dello spettro politico. Ma mentre a destra tende a sfaldarsi in un populismo ancora in fasce, a sinistra va coagulandosi attorno al culto di untuose figure sacerdotali: i tecnocrati”.
agbiuso
Un articolo di Andrea Scanzi -sul Fatto quotidiano di oggi- illustra con efficacia alcune delle ragioni per le quali il governo Monti viene valutato da troppe persone in modo positivo, senza che esso lo meriti.
“Perché i Berlusconi e le Santanché ci hanno abituato a un tale livello di cloaca che passare da un’Apocalisse a un Disastro ci sembra un Carnevale. Quanti distinguo che si leggono, adesso. Persino dopo ieri, quando in un colpo solo due porcate allucinanti ci hanno ricordato che la nostra democrazia non sta forse benissimo, indignarsi appariva indelicato”.
Consiglio la lettura integrale dell’articolo.
agbiuso
Caro Aurelio, ti ringrazio molto per questo intervento pacato e argomentato. Condivido pienamente quanto scrivi alla fine del testo.
Per quanto riguarda Monti, io ho una visione meno personalistica della politica e della storia. Solo nei casi di conclamata patologia psichiatrica -Caligola, Stalin, Berlusconi- si deve fare attenzione alla persona che sta al potere; nei casi diciamo così sani -come quello di Monti- non conta il fatto che siano personalmente onesti o disonesti ma contano le loro scelte politiche ed economiche.
E le decisioni prese dal governo Monti a me e a tanti altri sembrano inique, superficiali, sostanzialmente inutili per fermare la crisi e dannose nei confronti della gran parte dei cittadini italiani.
aurelio
Il mio parere su Monti, contrariamente a tutti quelli che ho letto, é positivo. Sono abituato a dire quello che penso.
Il Decreto Monti é iniquo specialmente per i pensionati, dipendenti e per chi ha un’attività da cui ricava un basso reddito. Su questo tutti siamo d’accordo.
Chiediamoci: é tutta colpa di Monti o delle circostanze che lo hanno costretto ad agire così per evitare danni
maggiori? Io propendo per la seconda ipotesi e spiego il perchè.
Una premessa é necessaria per inquadrare il personaggio. Quando Monti era Commissario europeo, per la sua competenza e irreprensibilità, era temuto e rispettato anche dai più intransigenti dei tedeschi
Il presidente Napolitano ha “costretto” l’attuale Capo del governo ad accettare l’incarico e, per dare carattere di legittimità all’ingresso in Parlamento, lo ha nominato senatore a vita.
Quando Berlusconi invitò a colazione il neo senatore gli “consigliò” di non proporre la patrimoniale nè altri
provvedimenti che lo avrebbero potuto danneggiare, pena la sfiducia. E, con i numeri che ha in parlamento, lo può
fare. Ne consegue che se il governo avesse proposto i provvedimenti (giusti) il Mandrillo nazionale lo avrebbe sfiduciato e le elezioni sarebbero diventate indispensabili.
Nei mesi che sarebbero trascorsi per eleggere il nuovo parlamento i mercati avrebbero fatto dell’Italia un boccone prelibato. I mercati sono come un buco nero: inghiotte e distrugge tutto ciò che é alla sua portata.
E sarà sempre così fino a quando l’Unione Europea non avrà un governo che potrà dare un unico indirizzo in materia economico-finanziaria e politica.
Si potrà obiettare: la Spagna era in condizioni peggiori di noi e ora sta meglio. Ciò é dovuto al fatto che, intelligentemente, tutto era stato programmato.
Da noi “il più grande uomo politico che l’Italia abbia avuto dalla sua Unità” (dice lui, io dico in negativo) non faceva altro che dire che da noi tutto era a posto: i conti pubblici, le banche. l’inflazione, la recessione.
Tutti sappiamo com’é finita.Se avesse continuato a governare a quest’ora lui sarebbe a raccogliere lumache perchè non lo avrebbero voluto nemmeno come intrattenitore nelle navi (il suo precedente mestiere).
L’irresponsabilità (é un eufemismo) del precedente capo del governo non si deve far ricadere sull’attuale governo. Sono certo che, se si potesse liberare dalla spada di damocle che gli pende sul capo, Monti
farebbe le cose che tutti i “poveracci” ci aspettiamo.
Io lo ritengo oltrechè onesto (tra l’altro ha rinunciato a qualsiasi prebenda come Ministro e Capo del governo) e capace anche disponibile a dare all’Italia quella drizzata di cui ha tanto bisogno. Io parlo di lui
e non anche dei singoli membri del governo.
A proposito di banche rilevo un fatto che potrei dire abominevole: la Banca Centrale Europea ha dato, a tutte le banche dell’Unione, molti miliardi di euro per dare liquidità alle stesse. Se penso che molti milioni di essi andranno come “bonus” ai boss delle singole banche mi viene il voltastomaco.
Cordialmente
agbiuso
Sulla questione dell’ICI e la Chiesa papista, consiglio la lettura di un articolo breve ma illuminante di Dario Sammartino. Si intitola Libera nos a ICI. Amen ed è stato pubblicato sul quotidiano di informazione giuridica LeggiOggi.it.
aurora
La manovra è iniqua,Monti è un tecnico ma ci ha liberato di un governo dispendioso e incapace
La situazione è tragico grottesca ma come sempre i poveri diventano sempre più poveri e i ricchi sempre più ricchi non ho ricette da presentare
diegob
in effetti è vero, in europa si va in pensione tardi, ma la maggior parte dei paesi hanno uno stato sociale molto più efficiente
per esser chiari: se da noi le donne andavano in pensione a 60 anni, poi di fatto non è che andassero a spassarsela in discoteca, ma facevano le baby sitter per i figli che non hanno asili a sufficienza, le infermiere per gli infermi senza assistenza adeguata, e tutta una serie di attività dedicate a compensare un welfare molto scadente
anche in grecia, la famosa legge che conferiva la pensione alle figlie senza marito, di fatto faceva si che queste donne svolgessero un’assistenza agli anziani genitori che lo stato non fornisce
insomma, è vero, assolutamente vero, certi apparenti piccoli «privilegi» erano una forma di stato sociale indiretto
tagliare un pò le pensioni potrebbe anche esser giusto, ma allora va ricordato che molti pensionati mantengono i figli di 50 anni senza più lavoro, e ce ne sono tanti
insomma è vero, l’europa potrebbe anche esser presa a modello, seppure in un modello postcapitalistico, ma in tutti gli aspetti e non solo quelli che fa comodo a lorsignori
io non sono un dipendente dello stato, sono un artigiano, ma non partecipo a quella ignobile «caccia allo statale» che vorrebbe poveri contro poveri
agbiuso
Cari Dario e Cristina, avete ragione ma non bisogna assolutamente rassegnarsi.
Invito, tanto per cominciare, a firmare per chiedere a Monti di far pagare l’ICI anche al Vaticano.
Segnalo, poi, un testo che mi è pervenuto a proposito di come si fa in Europa:
=================
LO STATO chiede di aumentare l’età delle pensioni perché in EUROPA *tutti lo fanno.*
*NOI CHIEDIAMO IN CAMBIO:**
*
– di arrestare tutti i politici corrotti, di allontanare dai pubblici uffici tutti quelli condannati in via definitiva perché in *EUROPA* *tutti lo fanno*, o si dimettono da soli per evitare imbarazzanti figure.
NOI CHIEDIAMO
– di dimezzare il numero di parlamentari*
perche’ in EUROPA nessun paese ha così tanti politici!!*
NOI CHIEDIAMO
– di diminuire in modo drastico gli stipendi e i privilegi a parlamentari e senatori,
*perché in EUROPA nessuno guadagna come loro.*
NOI CHIEDIAMO
– di poter esercitare il “mestiere” di politico al massimo per 2 legislature
*come in EUROPA tutti fanno!!*
NOI CHIEDIAMO
– di mettere un tetto massimo all’importo delle pensioni erogate dallo stato (anche retroattive), max. 5.000, 00 euro al mese di chiunque, politici e non,
*poiché in EUROPA nessuno percepisce 15/20 oppure 37.000,00 euro al mese di pensione come avviene in ITALIA*
NOI CHIEDIAMO
– di far pagare i medicinali visite specialistiche e cure mediche ai familiari dei politici*
poiche’ in EUROPA nessun familiare dei politici ne usufruisce come avviene invece in ITALIA *dove con la scusa dell’immagine vengono addirittura messi a carico dello stato anche gli interventi di chirurgia estetica, cure balneotermali ed elioterapioche *dei familiari dei nostri politici!!*
*
CARI MINISTRI*
– non ci paragonate alla GERMANIA
dove *non* si pagano le autostrade, i libri di testo per le scuole sono a carico dello stato sino al 18° anno d’eta’, il 90 % degli gli asili e nido sono aziendali e gratuiti e non ti chiedono 400/450 euro come gli asili statali italiani!!
IN FRANCIA
– le donne possono evitare di andare a lavorare part time per
racimolare qualche soldo indispensabile in famiglia e percepiscono dallo stato un assegno di 500,00 euro al mese come casalinghe piu’ altri bonus in base al numero di figli.
IN FRANCIA
– non pagano le accise sui carburanti delle campagne di napoleone, noi le paghiamo ancora per la guerra d’abissinia!!
*
NOI CHIEDIAMO A VOI POLITICI*
che la smettiate di offendere la nostra intelligenza, il popolo
italiano chiude 1 occhio, a volte 2, un orecchio e pure l’altro ma la corda che state tirando da troppo tempo si sta spezzando.
*Chi semina vento, raccoglie… tempesta!!!*
* SE APPROVI,*
*PUBBLICA E DIFFONDI QUESTO MESSAGGIO*
*E CHIEDI AD ALTRI DI FARLO!!!!!*
—
Distinti Saluti
Giuseppe Turrisi Salvatore
Tel. 3938424644
e-mail giuseppeturr…@yahoo.it
*****************************************
Pubblicità Regresso
Gli USA importano merci ed esportano dollari
=================
CRISTINA
Perdonate il cinismo…ma non è quello che la “gente” ha voluto? Chi, come qualcuno, richiama al risveglio di conscienza e pensiero è tacciato come “comunista”, “pessimista”, SFIGATO…”Cassandra”
adesso il ” ve lo avevo detto” è magra consolazione, anzi nessuna…
Perdonate lo sfogo adesso…tanti cari saluti da una dipendente (INPS-DAP?)che , con decreto (il medesimo di cui sopra, art. 21)), dall’oggi al domani ha “cambiato giacchetta”!
Tanti auguri a tutti i dipendenti e pensionati pubblici che da due giorni (non lo sanno ancora…?) fanno già la stessa fila dei “lavoratori privati” per le loro Pensioni (?).
Del resto è inevitabile che i Grandi mostri mangino i Piccoli mostri specie quando i piccoli sono “un tantino più ricchi”…
Ai posteri?
Dario Generali
Caro Alberto,
come sai, concordo pienamente sul fatto che il governo Monti rappresenti fondamentalmente gli interessi della finanza internazionale, che ha come sua preoccupazione di non perdere i propri fruttuosi investimenti nei titoli del debito pubblico dei paesi europei economicamente più deboli.
Sul carattere profondamente iniquo dei provvedimenti che ci verranno imposti con questa manovra è inutile spendere parole, tanto è evidente. Si tassano le case, quindi il ceto medio, si colpiscono i lavoratori imponendo un ritardo nell’età di pensionamento assurdo, si deindicizzano le pensioni, colpendo in modo odioso i pensionati, si tartassano i più deboli con un vistoso aumento della tassazione indiretta, ma non si fa praticamente nulla per eliminare i privilegi dei politici e del loro indotto, delle diverse corporazioni di notai, case farmaceutiche e farmacisti, tassisti, ecc. (che contribuiscono non poco ad aumentare il costo della vita), non si persegue l’evasione fiscale in alcun modo credibile, ecc.
Da un’occhiata alle misure per favorire lo sviluppo mi pare però che emerga anche altro. Il governo introdurrà notevoli sgravi fiscali per chi assumerà giovani sotto i 35 anni o donne. Più di 10.000 euro al Nord e più di 15.000 al Sud. Così i disoccupati maschi oltre i 35 anni perderanno qualsiasi opportunità di trovare un lavoro. Oltre che tutori degli interessi della finanza internazionale e pedine dei politici incaricati di svolgere il lavoro sporco che quelli non intendevano compiere in prima persona, mi sembrano anche dementi.
Un caro saluto.
Dario