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La notte italiana

Stasi, crisi, vuoto. La casta berlusconiana asserragliata nel bunker del parlamento. L’opposizione che in realtà teme di andare al governo perché questo la costringerebbe a prendere misure economiche drastiche e impopolari. Le macerie che sono ormai visibili, ancor prima che il massimo responsabile dello sfacelo sia sparito dalla scena.
Le parole più esplicite sono quelle con le quali Franco Cardini ha risposto ad Alain de Benoist in una lunga intervista uscita in versione originale sul numero 138 della rivista francese Éléments e ora pubblicata su Diorama letterario (n. 303, pp. 18-27). Anche un uomo intelligente come il medievalista fiorentino si fece all’inizio illudere da Berlusconi. Cardini oggi formula invece dei giudizi nettissimi e da condividere: «Berlusconi è una sciagura e il suo governo un’infamia che ci fa vergognare di essere italiani. Nel suo entourage spadroneggiano degli autentici gangsters; ha imposto al paese una riforma parlamentare e una politica di “grandi opere” a esclusivo vantaggio suo, dei suoi complici e dei suoi dipendenti; ha portato in parlamento a spese del popolo italiano i suoi amici e i membri del suo personale di servizio; ci ha ridicolizzati con le sue esternazioni a livello internazionale e la sua volgarità […]; sta per varare una riforma giuridica pensata per eliminare i processi a suo carico; ci ha trascinato in due guerre disastrose, in Afghanistan e in Iraq, per far piacere al suo padrone americano. È un odioso parvenu senza rispetto né per la cultura né per la politica, che corrompe i suoi interlocutori letteralmente comprandoli o ricattandoli […]; mi accorsi di avere sbagliato non dando ascolto a Montanelli. Che aveva ragione. Berlusconi era esattamente quello che egli diceva: un personaggio rozzo ma abile, senza scrupoli che aveva bisogno di entrare in politica per tutelare i suoi interessi, che aveva perfettamente capito quali erano i principali difetti della società civile italiana ed era deciso a sfruttarli […] . Berlusconi ha assoggettato gli italiani con le sue armi: possiede reti TV, giornali, squadre di calcio, è in grado di comprare o di ricattare uomini politici e al tempo stesso, manipolando le leggi elettorali, di trasformare i suoi dipendenti aziendali in uomini politici, in parlamentari, in dirigenti regionali o cittadini. Egli e il suo partito-azienda si sono rivelati una tremenda macchina corruttrice della società civile italiana […]. Comunque, liberarsi di Berlusconi è un obiettivo primario urgente e irrinunciabile, costi quel che costi […]. La società civile è disorientata, demotivata, moralmente malata. A questo punto è giunta la notte italiana» (pp. 26-27).

5 commenti

  • Roberto Battaglia

    Luglio 20, 2011

    L’unica cosa che mi “consola” è il fatto che OGNI potere storicamente esistito non è mai stato eterno ma precario: il Potere non è una tangente bensì un asintoto.
    Basti pensare ad esempi eclatanti: il regime nazional-socialista contava di essere un potere infinito e durò solo 13 anni; il Comunismo durò 70 anni, anche se gli anni di vero terrore furono circa la metà.

    Collegandomi al commento di Andrea che cita Popitz, aggiungo che ogni Potente vive con l’angoscia che può essere colpito in primis: Nessuno è immune al potere!

    Nella storia ricordiamo Luigi XVI che fù ghigliottinato nel 1791, o per restare in Italia Umberto I di Savoia che fù assassinato nel 1900.

    Sembra che mi stia allontanando dal tema, ma ho fatto questa premessa perchè sono d’accordo con le parole dell’autore dell’articolo e cioè: ” Comunque, liberarsi di Berlusconi è un obiettivo primario urgente e irrinunciabile, costi quel che costi “.
    Quel “costi quel che costi” non so come l’avete interpretato voi tutti ma io l’ho interpretato come un messaggio promotore di rivolgimento violento e profondo dell’ordine politico e sociale: una rivoluzione, un colpo di stato.

    Detto ciò spero solo che questa “notte” passi nel più breve tempo possibile perchè gli italiani (e non solo l’ala settentrionale) sono stufi di tutta questa situazione che va avanti ormai da troppo tempo.

  • Andrea Tavano

    Luglio 15, 2011

    Analisi impietosa, drammaticamente reale.
    Studiando in questi giorni il saggio di Popitz mi capita spesso di pensare quali dei poteri che descrive l’autore abbia incarnato meglio B.

    Probabilmente il potere di creare dati di fatto. Se per artefatti indichiamo le sue schifose televisioni; il potere di aver sfruttato paure e speranze, di ingozzare gli italiani con i loro stessi vizi tanto da renderli ciechi dinanzi al tracimare di un limite chiamato decenza.

    Un’immensa cloaca, questo è diventata la Repubblica dopo 17 anni di berlusconismo. Dove al male di Tangentopoli si è sostituito il peggio della Seconda Repubblica. Oggi sempre meno italiani credono e si fidano delle istituzioni. Con tale esempio di fulgido senso civico e impeccabile senso dello Stato mi chiedo come qualcuno se ne possa ancora stupire.

    Per quel che riguarda le missioni di pace (sic), io credo che non appena il furbo Obama smobiliterà, faremo codazzo anche noi. Per adesso non sanno cosa dire, si adegueranno come sempre.

    Montanelli non mi è mai piaciuto però il tanfo l’ha potuto sentire da vicino, lui che ci lavorava stretto con B. E gli va dato atto di averlo scritto prima di molti altri. Detto questo, la nave cola a picco, non tarderanno molto i luogotenenti a lasciarla in balia della corrente appena avranno capito che non c’è più niente da fare.

  • Antonio Gambuzza

    Luglio 15, 2011

    Montanelli mi manca, Montanelli ci manca. Ci manca caro Prof poichè era uno dei pochissimi uomini “previgenti” in Italia e perchè aveva un unico padrone: il lettore a cui/per cui scriveva. Lui ha conosciuto il bello e il cattivo tempo dell’imprenditore più ruffiano della storia del mondo ed ha ben capito che Berlusconi è una malattia che si può curare solo con il vaccino, con una bella iniezione di Berlusconi a Palazzo Chigi, Berlusconi anche al Quirinale, Berlusconi dove vuole, Berlusconi al Vaticano. Soltanto dopo saremo immuni. Profezia tragica di un paese anestetizzato, malato, debole, incapace di sviluppare gli anticorpi necessari a combattere la “feccia che sale dal pozzo” (cit. Montanelli).

  • Adriana Bolfo

    Luglio 15, 2011

    Correggerei solo una cosa: è vero che la partecipazione italiana alle due guerre è iniziata per compiacere il ‘padrone’ Usa – del resto, facendo parte di un blocco che è la Nato capeggiato dagli Usa, uguale e contrario al blocco esteuropeo capeggiato una volta dall’Urss, l’adesione era quasi scontata – ma la prosecuzione e la pervicacia sono tutte nostre, tutte italiche. Ricordiamoci, cronaca recente, che mentre gli Usa stanno pensando di smobilitare, il governo italiano (e non ricordo quanto l’opposizione sia pro o contro e con quali ragioni) sostiene che bisogna continuare ad esserci.
    Voglio dire, dunque, che le intenzioni e le azioni del servo vanno ben oltre quelle del padrone. Ricordiamoci che ogni guerra è un grande affare per alcuni (banale ma vero).

  • filippo scuderi

    Luglio 14, 2011

    SENZA PAROLE
    Un giorno di tanti anni fa mi trovo a Milano per lavoro, arrivando in aeroporto a Linate, salgo su un taxi. Per mia abitudine non riesco a stare zitto una volta salito; dopo aver comunicato l’indirizzo scambio quattro chiacchere con il conducente. Il discorso cade su SB, il taxista va su tutte le furie, non lo voleva sentire nemmeno nominare, mi diceva voi lì al sud non capite niente di quest’uomo senza scrupoli, e mi racconta una certa storia di una ragazza alla quale sono morti i genitori in un incidente, che è stata affidata a un avvocato, un certo P. Costui, appena la minorenne raggiunge la maggiore età, visto che era il suo tutore, ha venduto tutto per due soldi. Chi ha comprato, mi dice il taxista sempre infuriato, chi ha comprato per due soldi? Il sig SB ha comprato. Due elementi senza scrupoli, e questo è il sig. che tanto amate al sud. Io rispondo che avevo sentito dire di questa storia scritta in un libro, ma che ancora non abbiamo visto niente e che porterà alla rovina anche noi, con una differenza; la povera ragazza è andata via dall’Italia e noi invece dobbiamo restare.
    Rimango SENZA PAROLE.

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