Cari concittadini, mi chiedo quali possano essere le motivazioni che vi impediscono di vedere i fatti e che vi inducono invece -anche se forse non sapete di questa vostra ascendenza- a offrire una banale conferma a Nietzsche, secondo il quale «direi: no, proprio i fatti non ci sono, bensì solo interpretazioni» (Frammenti postumi 1885-1887, 7[60]). E credo che di motivazioni ce ne siano, anche se -a dir la verità- non molto lusinghiere per voi. Ma lasciamo stare. Il punto è che il governo è allo sbando, del tutto incapace di gestire la crisi economica, la disoccupazione, le tasse mai così alte, interessato soltanto a coprire i reati sessuali del suo capo, che consistono non nello scopare ma nell’induzione alla prostituzione minorile, nella concussione per aver abusato del suo ruolo al fine di sottrarre una ragazza marocchina alla questura di Milano, nel porre a rischio la “sicurezza nazionale”. Lui e i suoi complici tentano in ogni modo di nascondere l’enorme danno all’immagine internazionale dell’italia e di mascherare tramite la paroletta magica “federalismo” l’abbandono totale del sud e un ulteriore aumento delle tasse.
Di fronte a tutto questo, nessun meridionale e nessuna donna dotati di buon senso potrebbero sostenere ancora Berlusconi ma lo potrebbe fare un maschio del nord. A pensarci bene, tuttavia, neppure quest’ultimo dovrebbe, visto che con le sue tasse e con il suo voto tale maschio contribuisce a pagare le troie delle quali il nonno infoiato riempie i suoi palazzi. Tu paghi e lui tromba (o tenta di farlo)! Se poi mi chiedete “sì, va bene, ma chi al suo posto?”, rispondo “chiunque andrebbe meglio”, non foss’altro perché non sarebbe il padrone assoluto delle televisioni -e dunque del consenso- e sarebbe meno distratto da ciò che la sua ex moglie definì “una malattia” e che -assai meno gentilmente- una delle sue ragazze ha descritto come la voglia di mostrare a tutte il suo “culo flaccido”.
[Mi scuso del linguaggio un po’ crudo di questa lettera ma bisogna sempre cercare di farsi intendere dalle persone alle quali ci rivolgiamo]
9 commenti
agbiuso
L’Italia innocente
di Norma Rangeri, il manifesto, 12.3.2015
Non è gentile chiedere l’età a una donna e i supremi giudici della Cassazione non hanno potuto dimostrare che l’ottantenne presidente del consiglio sapesse che la ragazza scappata da una casa famiglia aveva appena diciassette anni quando si fermava la notte nel villa di Arcore. Un vero gentiluomo.
Per gli ermellini del Palazzaccio non deve essere stato facile nemmeno arrivare a una sentenza di assoluzione che infatti li ha impegnati per nove ore prima di giungere alla conclusione della beata ignoranza dell’ex cavaliere. Non solo. Hanno anche giudicato che la telefonata notturna del capo del governo italiano, impegnato in un vertice a Parigi, per chiedere di liberare la nipote di Mubarak fermata in questura, non era un atto di concussione del funzionario di polizia. Bisognava essere degli antiberlusconiani accecati dall’odio per non capire che se il politico più potente del paese si interessava alla ragazza certamente si trattava di un nobile sentimento di paterna preoccupazione per la sorte dell’illustre nipote. Infatti Ruby uscì dalla questura per ritrovarsi a casa di una prostituta dopo essere passata per le cure di una delle frequentatrici delle cene eleganti, Nicole Minetti, già promossa a consigliere regionale per evidenti meriti acquisiti sul campo.
Eppure per non fare la figura di un Ghedini qualsiasi, perfino l’avvocato Franco Coppi deve ammetterlo davanti ai cronisti: «Berlusconi non me ne voglia ma non posso calarmi il velo davanti agli occhi». Il luminare del foro milanese lo dice a proposito delle serate con le prostitute che l’allora presidente del consiglio spacciava per convivi musicali. Un giro vorticoso di donne a pagamento nella casa del capo del governo. Un «fatto prostitutivo», confermato da giudici e avvocati.
Tuttavia, come dicono gli addetti ai lavori, non si sono ravvisate «le fattispecie di reato» e tanto basta alla grande famiglia berlusconiana per far festa. Se ieri avete acceso la televisione avete visto piccole folle armate di bandiere davanti l’abitazione romana di Berlusconi. Avete ascoltato l’attuale ministro dell’interno di Renzi, confessare la propria felicità per aver sempre creduto nell’innocenza del suo leader, e con lui tutti i berlusconiani che ieri, invece di minacciare i giudici del tribunale di Milano con manifestazioni fuori e dentro il palazzo di giustizia, si sono limitati a chiedere il risarcimento per il loro amato capo.
E pazienza se resta sempre un condannato in via definitiva per frode fiscale, se deve affrontare a Napoli un processo per compravendita di parlamentari, se deve stare attento al processo di Bari sui traffici di prostitute dell’amico Tarantini, se deve tremare per il cosiddetto Ruby-ter sulla corruzione di atti giudiziari (le olgettine pagate per tacere). Piccole, fastidiose fissazioni della magistratura che non impediranno a un politico in declino di sentirsi di nuovo a cavallo, pronto a rimboccarsi le maniche per darci «un’Italia migliore». Quell’Italia che lo ha votato per vent’anni, che oggi non lo vota più anche perché una parte di quell’elettorato avverte una profonda sintonia con il giovane leader di palazzo Chigi che sembra volerne replicare successi e consensi.
Verranno giorni migliori ma la morale della favola di questa assoluzione del condannato eccellente l’abbiamo imparata da uno dei grandi maestri della letteratura americana che ci aveva avvertito per tempo: «Non c’è motivo per cui il bene non possa trionfare sul male, se solo gli angeli si dessero un’organizzazione ispirata a quella della mafia».
Ricupero Salvatore
“..a un’età virile di quel’egoismo scaltrito e còlto in storia corrisponde un’età senile attaccata alla vita con avidità ripugnante e senza dignità…” – Nietzsche, su “considerazioni inattuali”. Ecco un perfetto abito che può indossare il nostro re nudo: avido, ripugnante e senza dignità. Il linguaggio utilizzato da lei, prof. Biuso, rende più chiara una realtà che ci sta sommergendo fino a farci soffocare.
Siamo giunti oramai al paradosso di preferire una chiara dittatura ad una “democratica” dittatura: sapremmo come combattere e contro chi.
ps
vi lascio immaginare la difficoltà dell’azione educativa in tempi di gossip dilagante.
saluti a tutti
agbiuso
Vi ringrazio, cari amici, dell’attenzione e della condivisione.
A Diego vorrei dire che quanto afferma è certamente corretto ma io credo che sia anche sviante. Non si tratta affatto di una questione morale e neppure politica ma di una emergenza clinica e antropologica.
I fenomeni di cui Diego parla, infatti, varrebbero per qualunque governo, più o meno corrotto e incapace. Qui, invece, ci troviamo in una situazione del tutto eccezionale per almeno tre ragioni, che ribadisco in sintesi:
– l’immensa disponibilità finanziaria del capo del governo, che gli consente un’azione sistematica di corruzione dei singoli, della stampa, delle istituzioni;
– il controllo quasi totale delle televisioni, con l’annesso e antidemocratico conflitto di interessi;
– il carisma che il personaggio possiede e che affascina milioni di persone.
Si tratta di tre condizioni chiaramente pericolosissime per l’equlibrio dei poteri che è la vera sostanza di un regime democratico. Ecco perché per il governo Berlusconi servono categorie analitiche peculiari e irriducibili a qualunque altro partito, coalizione, maggioranza parlamentare, leader. Da questo soggetto bisogna assolutamente liberarsi e poi sperare che le macerie economiche e antropologiche che avrà lasciato possano essere ricostruite nell’arco di qualche anno. Dopo si potrà tornare a parlare di problemi politici e amministrativi come quelli da lei sollevati.
Per ora siamo purtroppo su un altro terreno, quello del potere carismatico in mano a un ricchissimo padrone dei media ormai psichicamente fuori controllo.
diego b
No caro Filippo; chi non sostiene un certo schieramento politico è comunque meno colpevole. Ho solo cercato una possibile spiegazione, che non è una giustificazione, ma solo un tentativo, modestissimo, di capire il perchè. Però, sia chiaro, le responsabilità personali sono diverse da persona a persona.
Nel corso della storia, spiegare il perchè del male, è sempre stato difficile.
Filippo Scuderi
Allora caro Diego, tutti colpevoli tutti innocenti! Panta rei.
diego b
Cari concittadini, mi chiedo quali possano essere le motivazioni che vi impediscono di vedere i fatti
Credo che questo sia il problema fondamentale, caro prof. Biuso; i nostri concittadini, quelli ai quali le notizie arrivano, quelli che le cose le sanno, evidentemente, non le ritengono abbastanza gravi da ingenerare una scelta di campo. Prevalgono altri interessi, di bottega, di privilegio, di favori ricevuti o per lo meno promessi.
Uno si potrebbe domandare: ma come, di fronte a tanta sconcezza, non prevale il senso morale?
La risposta è chiara. No, non prevale. E difatti non accade solo in questo caso, e faccio un esempio. Quando compriamo un aggeggio elettronico e sappiamo che lo hanno fatto in fabbriche orientali dove sfruttano la mano d’opera, in fondo ci comportiamo allo stesso modo. Sappiamo che c’è il male, ma non basta a far da contrappeso alla nostra comodità.
Venendo al caso in oggetto, penso alla proposta del governo Prodi di arrivare ad una limitazione stretta dell’uso dei contanti, che è il modo più certo di bloccare bustarelle, lavoro nero, tangenti, corruzione, evasione fiscale; di fronte ad un’idea così, sono milioni forse gli italiani che hanno paura di perdere qualche piccolo grande traffico personale, fosse anche un lavoretto in nero.
Dunque, se, a parole, certi comportamenti indegni sono condannabili per tutti, per molti lo sono ma non abbastanza da rischiare di modificare una situazione.
Altro esempio: un governo da sempre favorevole ai condoni edilizi, c’è chi lo sostiene perchè ha paura che con un governo meno indecente gli buttano giù la villetta abusiva. Non è solo questione siciliana, sia chiaro, ma in Sicilia credo sia ben presente.
Insomma, la vischiosità dei mille interessi illegali o corporativi ha creato un blocco sociale stabile e molto difficile da scalfire, per lo meno con l’istanza morale.
Mi scuso per la lunghezza ed il pessimismo.
filippo scuderi
Devo necessariamente dare il mio appoggio a tutto ciò che Lei ha scritto, una volta in un mio commento avevo scritto che questi politici dovrebbero avvicinarsi di più allo studio della filosofia-etica-morale, perché veramente la coerenza-rispetto-coscienza non sanno più cosa sia, si sono allontanati migliaia di chilometri da quello che sono i veri valori costituzionali di un vero politico; certamente sento dire in giro ma chi non farebbe lo stesso…cazzo (scusi il termine) questo mi fa andare su tutte le furie, ma allora ormai la maggior parte delle persone e immersa in questo tunnel –vizioso-schifoso e rabbrividisco al solo pensiero di quale società dovranno affrontare i miei figli, allora quale giovane politico ci sarà in futuro?
Non parliamo dei tg di mediaset perché ascoltando le interviste che mandano in onda mi viene l’impulso di spaccare tutto, chiudermi, isolarmi, cercare di pensare di vivere in un altro posto…scusi lo sfogo
Grazie carissimo Prof.Biuso.
Anatol
Ma se Il berlusconesimo sia la manifestazione politica di ciò che un popolo è diventato? Se sia soltanto la naturale conseguenza di un degrado sempre più radicato dentro di noi italiani? Forse è questo che siamo e che ci meritiamo, mi vengono in mente le parole di Pasolini: “Vorrei tessere l’elogio della sporcizia, della miseria, della droga e del suicidio, io privilegiato e per bene, io faccio questo elogio perchè lo schifo è, con la religione, la sola speranza rimasta.”
Anatol
Adriana Bolfo
Ben detto. Nulla da aggiungere. Se mai, tutto da togliere… nella realtà. Sconcia e difettosa è la realtà, non la parola.
Sconci: le tv, il potere esercitato così, le concussioni, le intimidazioni,(elenco aperto, ma questo già basta):