Skip to content


Gli schiavi di Sicilia

Commentando Una profezia politica, la collega e amica Alessandra Tigano ha accennato al modo balordo col quale una legge ha sanato le enormi illegalità dei concorsi a preside in Sicilia. Un articolo apparso sul Fatto quotidiano chiarisce bene quanto è accaduto. Ho conosciuto una delle persone diventate presidi in questo modo, un’autentica analfabeta che ha superato il concorso per merito di un potente uomo politico. Tra i commenti all’articolo del Fatto si può leggere quest’altra splendida notizia: «A Palermo circa 500 persone ex EE. LL. [Enti Locali] senza né titolo né competenze stanno per prendere i posti degli assistenti tecnici nei laboratori delle scuole superiori, buttando praticamente nella disperazione centinaia di assistenti tecnici precari che da più di dieci anni lavoravano nelle scuole con lodevole profitto. Una situazione del genere porterà nello sconforto l’istruzione a Palermo che perderà tanta gente competente e con esperienza. Per la cronaca la stragrande maggioranza del personale [che subentrerà] è prossima ai 60 anni, non sa nemmeno accendere un pc, non ha voglia di avvicinarsi alle nuove tecnologie […].
 Per sentenza di un giudice sono stati nominati tecnici e per ironia della sorte pur non avendo titoli potrebbero essere tecnici di qualunque area.
 In teoria dei supertecnici. 
Evviva l’Italia».
Una delle più grandi sciagure della Sicilia è l’autonomia di cui godono la regione e il suo parlamento. Un’autonomia che ha moltiplicato nell’Isola il clientelismo e il potere della mafia. La libertà è per gli uomini liberi e non per gli schiavi, quali i siciliani sono. Siciliani che, insieme a molti altri sudditi del meridione, mostrano a ogni occasione di costituire un’etnia subalterna e dunque di meritare la condizione di miseria culturale e civile nella quale pascolano. Un’ulteriore prova della loro natura di servi sta nel fatto che votano in grande maggioranza per il partito di s.b. e dunque per la Lega Nord. Che lo facciano le masse settentrionali è comprensibile, pur se grave, ma che dei siciliani votino per chi li ritiene inferiori dimostra che inferiori siamo.

3 commenti

  • diegob

    Dicembre 17, 2010

    condivido in toto, prof. generali; è assolutamente vero che è una bugia colossale affermare che un potere locale è migliore perchè più controllato dai cittadini, è una bugia colossale perchè a livello locale il controllo dei media è ancora più blando; per spiegarmi: chi è il ministro della cultura del governo nazionale lo sappiamo tutti, se non altro per le apparizioni televisive, mentre per un potentissimo assessore alla sanità d’una regione (anche a statuto ordinario) la maggior parte dei cittadini non sanno chi sia (nè quello della propria regione nè quello delle altre); un potere decentrato è ancora più opaco, sfuggente, insomma ruba meglio; il federalismo crea poteri ancor più costosi, sfuggenti e clientelari d’una amministrazione accentrata

  • Dario Generali

    Dicembre 17, 2010

    Caro Alberto,

    purtroppo l’autonomia facilita imbrogli e prevaricazioni in tutta Italia e non solo in Sicilia, perché è tutto il paese ad essere corrotto e non solo le regioni meridionali.
    L’autonomia delle Università del Nord produce le stesse forme di clientelismo e di localismo che allignano in quelle del Sud. In questo le Università di Catania o di Palermo non sono peggiori di quelle di Bergamo o di Milano.
    La differenza è forse che al Nord si rispettano un po’ di più le forme, ma nella sostanza la corruzione è identica.
    In una realtà nella quale “non resta che far torto o patirlo” e dove, inevitabilmente, per la logica stessa delle cose, la minoranza lo fa e la maggioranza lo subisce, gli italiani nel loro complesso e non solo i siciliani, non ribellandosi a questo stato di cose, mostrano una subalternità intellettuale e civile.
    Un caro saluto.
    Dario

  • Mariella Catasta

    Dicembre 17, 2010

    Condivido anch’io quanto espresso dalla collega e amica Alessandra Tigano . L’autonomia dei poteri nel nostro Bel Paese è stata vistosamente lesa! Sotto gli occhi di tutti !
    I docenti esclusi che hanno partecipato al concorso per Dirigente scolastico bandito con decreto direttoriale del 22 novembre 2004, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, 4^ serie speciale, n. 94 del 26 novembre 2004, hanno subito il più grande dei soprusi. Il docente escluso ha subito una duplice violenza che ha minato non solo la sua fiducia nelle istituzioni ma anche la propria identità di educatore che deve necessariamente trasmettere ai propri studenti la fiducia nella legalità.
    I miei elaborati sono stati corretti in un minuto e 20 secondi “ictu oculi” . Nessun criterio di correzione elaborato ed adottato dalla Commisione esaminatrice del concorso per dirigenti ma…
    ecco quanto scrive

    L’ASASI, forte della sua caratterizzazione di
    associazione delle scuole autonome dell’isola, e non
    solo associazione dei dirigenti, ha potuto riuscendo in
    pieno nel suo obiettivo, sponsorizzare e affiancare la
    lotta del coordinamento dei 416 che in tre anni avevano
    tentato spesso senza successo anche la strada
    giudiziaria; strada rivelatasi però irta di ostacoli e di
    diffidenza per la presenza nell’isola del CGA che aveva
    preso sin dall’inizio una piega netta e incomprensibile
    di ingiusta penalizzazione a sfavore dei 416 presidi
    che,
    senza loro colpa, si erano visti cassati dopo aver vinto
    regolare concorso e aver avuto regolare contratto di
    assunzione.
    Ciò nonostante la giurisprudenza, consolidata nel resto
    d’Italia, avesse sempre tenuto e avuto pronunciamenti
    opposti rispetto a quello del CGA Sicilia che si è
    sempre espresso in solitudine, arrecando un pregiudizio
    alla scuola Siciliana, senza alcun valido motivo di
    natura giuridica;
    e intendiamo riferirci alla
    giurisprudenza consolidata che esclude l’estensione
    “erga omnes” di un pronunciamento che invece andava
    ristretto e limitato solo a favore di due ricorrenti.
    Come abbiano potuto due ricorrenti mettere in
    fibrillazione tutta la scuola siciliana per tre anni,
    adoprando la scia indotta dal CGA è un mistero che nei
    prossimi anni sarà disvelato e valutato.
    Ora, con il clima rasserenato, si apre la possibilità per il
    MIUR di emanare il bando del concorso ordinario al
    quale possono accedere tutti i ricorrenti in aggiunta alla
    possibilità offerta dalle legge appena approvata.
    Auspichiamo che cessi la materia del contendere e
    ciascuno guardi in avanti senza recriminazioni o
    desideri di vendetta, perché non c’è niente da vendicare
    bensì solo da ricostruire tutti, sulla macerie e sui
    calcinacci caduti in questi tre anni, un’immagine
    positiva della scuola siciliana.
    Dopo che legge è stata pubblicata in data 3 dicembre in
    Gazzetta Ufficiale l’USR Sicilia ha subito revocato i
    provvedimenti assurdi di reiterazione per il 13 e 14
    dicembre delle prove scritte, dichiarando decaduto
    l’infausto compito del commissari ad acta che aveva
    espropriato le prerogative dell’USR e dell’amministrazione periferica e centrale del MIUR con
    un’invasione di campo dai profili istituzionali
    inquietanti.
    Si proceda altresì celermente al rifacimento delle prove
    per come previsto dalla nuova legge senza infingimenti
    e con lealtà
    Salvatore Indelicato, s.indelicato@tin.it,

    Ecco cosa succede, a mio avviso
    quando la parola è scardinata dalla realtà e dalla logica…

Inserisci un commento

Vai alla barra degli strumenti