Mussolini era certamente assai più colto e meno volgare ma tra i caratteri comuni ai due uomini politici più importanti dell’Italia del Novecento e del XXI secolo uno è evidentissimo: il fascino sessuale che entrambi hanno esercitato sulle masse. Freud e soprattutto Reich colsero bene la natura erotica del rapporto che il capo assoluto intrattiene coi suoi servi adoranti, in particolare nei fascismi. Il caso Berlusconi credo che però vada oltre e costituisca un impensabile gorgo somatico. I governi guidati da questo personaggio hanno prodotto risultati economici e sociali del tutto catastrofici, impoverendo le famiglie, annullando uno Stato sociale pur minimo (sanità, scuola, università, energia, trasporti) a vantaggio anche di dissennate guerre coloniali, raggiungendo il picco della corruzione amministrativa, trasformando l’Italia nello zimbello del pianeta, imponendo una televisione pubblica e privata degna della Romania di Ceausescu. Gli italiani, insomma, “la prendono nel culo” continuamente. E tuttavia sembra che ancora milioni di loro apprezzino, difendano o almeno giustifichino chi li sta violentando. Il disprezzo mostrato da costui verso gli omosessuali appare dunque una forma di denigrazione verso l’intera società da lui sodomizzata ma anche verso se stesso in quanto androgino. Berlusconi racconta infatti che «subito dopo la partita dello scudetto del 1988, un tifoso vede la mia macchina, mi riconosce, si pianta davanti al cofano e grida: “Silviooooo, Silviooooo: sei una gran bella figa!”. È stato il complimento più bello della mia vita» (M. Belpoliti, Il corpo del capo, Guanda 2009, p. 77). Insomma, disprezzando gli omosessuali disprezza la gran figa che è in lui.
(Su questo vortice politico-carnale segnalo un approfondito articolo di Andrea Cortellessa nel numero di ottobre di Alfabeta2, Dalla Pornocrazia alla Mignottocrazia; aggiungo che oggi, 6.11.2010, l’Unità ha pubblicato dei brani da Eros e Priapo di Gadda, dove -tra l’altro- lo scrittore disegna il seguente ritratto del potente narciso: «in lui tutto viene relato alla erezione perpetua e alla prurigine erubescente dell’Io-minchia, invaghito, affocato, affogato di sé medesimo»).
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4 commenti
Adriana Bolfo
Concordo, con un’aggiunta. Il disperato qualunque, privo di potere e con scarsi mezzi, si ammala davvero (medici e terapie più o meno tradizionali) e spera di uscirne senza troppi danni; il non qualunque…lo vediamo.
Biuso
Cara Campo,
la sua ipotesi di una “frustrazione” mi sembra corretta ma in un senso assai più grave.
Credo, infatti, che un uomo così potente e narcisista sia terrorizzato dal tempo e dalla morte e quindi cerchi di “succhiare” vita ed energia circondandosi di persone giovani e unendosi a esse. Si tratta di una tipica espressione del pensiero magico ed è indice -certo- di una profonda disperazione.
Campo Paolina
Nichi Vendola mi piace proprio come persona.
Ma, a proposito del premier, mi chiedo: e se fosse la sua la manifestazione di una frustrazione che cova dentro di sè e che esorcizza con un’immagine fittizia, ridicola, plastificata che lascia assolutamente sconcertati?!
C’era una volta il ” bell’Antonio”. Oggi ne abbiamo una triste caricatura.
filippo scuderi
Abbiamo spesso paragonato B.M. & S.B. si potrebbe fare un marchio, perché questi due personaggi-elementi nati in contesti storici diversi, ma molto simili sia in aspetti semantici sia in aspetti somatici-sodomizzanti, perché di sicuro hanno sodomizzato l’italiano, che per sua sfortuna ha vissuto nel periodo B.M. e vive nel periodo S.B., certamente personaggi di una potenza non indifferente, però si smentivano ripetutamente, ora sostenevano un argomento ora sistematicamente lo smentivano, questi due vanagloriosi!
Ps
Dedicate 3 minuti;
Lettera di Nichi a Silvio su youtube.