comprendo bene le ragioni del non-voto e le rispetto, ma condivido l’opinione del prof. cavadi
un gesto, anche nobile di per sè, può essere controproducente calato negli accadimenti reali
una laurea in lettere classiche con il massimo e la lode,quattro abilitazioni per insegnare nella scuola e tre master non sono bastati per esercitare il diritto al lavoro! Disoccupata!
questo summenzionato è un doppio dramma: psicologico e morale e poi anche concretamente e duramente materiale nel senso dell’indigenza di mezzi economici che determina
…riflettiamo su “potere” e “sapere” :
una laurea in lettere classiche con il massimo e la lode,quattro abilitazioni per insegnare nella scuola e tre master non sono bastati per esercitare il diritto al lavoro! Disoccupata!
Sono una madre che ha coltivato perle e le ha gettate ai porci!
Questa è l’Italia dei giovani?!
Essere onesti è un handicap: non accettare contratti in nero, non accettare di essere pagati a punti nelle scuole private (grande piaga in Sicilia) non accettare di fare il lacchè dei politici non accettare di vendersi… comporta entrare nei circuiti dell’esclusione della marginalità e della povertà.
Il rischio di cadere nella “quiete della non speranza” per i miei ragazzi( figli e studenti )è fortissima ! Quale meritocrazia? Quale tutela dei diritti fondamentali nella nostra Italia ?
Cosa fare? Bisogna restare lucidi e capire come sia possibile il cambiamento. Quali percorsi bisogna intraprendere per uscire dalla crisi strutturale, dalla crisi dell’imprenditoria dalla crisi della finanza dalla crisi culturale ma soprattutto dalla crisi del Diritto che a mio avviso , è la peggiore di tutte!
Eh, no, caro Guido (buon anno, a proposito!). Il gioco della democrazia funziona diversamente, “a somma zero” (mi pare si dica) : tu puoi scegliere fra il mediocre e il pessimo e, se ti astieni, fai un favore al pessimo. Che, infatti, così vince!
Caro Alberto, siamo alle solite coi mali della democrazia.
Il Trota è stato regolarmente eletto così come il da tutti voi odiato Berlusca. Contano i tanti e non i migliori.
Si chiama democrazia e non Aristocrazia.
Se il becero piace a tanti beceri che lo votano il becero viene eletto ed ha il sacrosanto diritto di guadagnare 10000 Euro al mese. Quanto meno nè Io ne tu, non votando, abbiamo collaborato alla tragedia ……
Caro Gianni,
apprezzo il suo ottimismo e lo condivido. Purché sia inteso al modo di Jacob Burckhardt, che parlava di “pessimismo dell’intelligenza e ottimismo della volontà”.
Dobbiamo quindi comprendere con lucido disincanto l’abisso nel quale l’Italia è sprofondata ma non cedere per questo alla rassegnazione e alla passività.
caro Alberto,
é forse questo paradosso un divenire dell’essere umano?sono figlio di tizio quindi merito?non credo.chi ha le capacità ma sopratutto la volontà,può benissimo superare i tanti paradossi di questa nostra società.
6 commenti
diego b
comprendo bene le ragioni del non-voto e le rispetto, ma condivido l’opinione del prof. cavadi
un gesto, anche nobile di per sè, può essere controproducente calato negli accadimenti reali
una laurea in lettere classiche con il massimo e la lode,quattro abilitazioni per insegnare nella scuola e tre master non sono bastati per esercitare il diritto al lavoro! Disoccupata!
questo summenzionato è un doppio dramma: psicologico e morale e poi anche concretamente e duramente materiale nel senso dell’indigenza di mezzi economici che determina
oggi, chi studia, è un eroe, a mio avviso
Mariella Catasta
…riflettiamo su “potere” e “sapere” :
una laurea in lettere classiche con il massimo e la lode,quattro abilitazioni per insegnare nella scuola e tre master non sono bastati per esercitare il diritto al lavoro! Disoccupata!
Sono una madre che ha coltivato perle e le ha gettate ai porci!
Questa è l’Italia dei giovani?!
Essere onesti è un handicap: non accettare contratti in nero, non accettare di essere pagati a punti nelle scuole private (grande piaga in Sicilia) non accettare di fare il lacchè dei politici non accettare di vendersi… comporta entrare nei circuiti dell’esclusione della marginalità e della povertà.
Il rischio di cadere nella “quiete della non speranza” per i miei ragazzi( figli e studenti )è fortissima ! Quale meritocrazia? Quale tutela dei diritti fondamentali nella nostra Italia ?
Cosa fare? Bisogna restare lucidi e capire come sia possibile il cambiamento. Quali percorsi bisogna intraprendere per uscire dalla crisi strutturale, dalla crisi dell’imprenditoria dalla crisi della finanza dalla crisi culturale ma soprattutto dalla crisi del Diritto che a mio avviso , è la peggiore di tutte!
Augusto Cavadi
Eh, no, caro Guido (buon anno, a proposito!). Il gioco della democrazia funziona diversamente, “a somma zero” (mi pare si dica) : tu puoi scegliere fra il mediocre e il pessimo e, se ti astieni, fai un favore al pessimo. Che, infatti, così vince!
guido martinoli
Caro Alberto, siamo alle solite coi mali della democrazia.
Il Trota è stato regolarmente eletto così come il da tutti voi odiato Berlusca. Contano i tanti e non i migliori.
Si chiama democrazia e non Aristocrazia.
Se il becero piace a tanti beceri che lo votano il becero viene eletto ed ha il sacrosanto diritto di guadagnare 10000 Euro al mese. Quanto meno nè Io ne tu, non votando, abbiamo collaborato alla tragedia ……
Biuso
Caro Gianni,
apprezzo il suo ottimismo e lo condivido. Purché sia inteso al modo di Jacob Burckhardt, che parlava di “pessimismo dell’intelligenza e ottimismo della volontà”.
Dobbiamo quindi comprendere con lucido disincanto l’abisso nel quale l’Italia è sprofondata ma non cedere per questo alla rassegnazione e alla passività.
gianni
caro Alberto,
é forse questo paradosso un divenire dell’essere umano?sono figlio di tizio quindi merito?non credo.chi ha le capacità ma sopratutto la volontà,può benissimo superare i tanti paradossi di questa nostra società.