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I papisti e il potere

L’amico Augusto Cavadi ha pubblicato su Centonove e sul proprio blog un articolo che riferisce della censura immotivata e anticostituzionale esercitata dagli organi di polizia in occasione della visita di Benedetto XVI a Palermo, censura che lo ha toccato anche personalmente. Ho dato ad Augusto questa risposta:

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Io penso e spero che la chiusa del tuo articolo sia ironica.
 Sai meglio di me come da sempre -diciamo almeno da Costantino e Teodosio ma anche prima- l’essenza della chiesa papista sia il potere. Il potere sempre e comunque, il potere esercitato direttamente o attraverso dei prestanome (imperatori, re, deputati dei parlamenti oligarchici e di quelli democratici), il potere todo modo. Il potere anche dei buoni sentimenti che convincono tanti che in fondo preti e suore del bene lo fanno, andando per esempio ad aiutare i bimbi africani. E ignorando invece che l’Africa era un continente tribale dagli equilibri stabili fino a che non ebbe la disgrazia di ricevere la visita della triade mercante-soldato-missionario cristiano.

Senza il potere la chiesa papista crollerebbe in una decina d’anni. I suoi capi -pontefici, cardinali, vescovi- lo sanno benissimo e per questo non accetteranno mai una chiesa come tu e altri la immaginate e chiedete. E hanno ragione loro. Perché senza il potere si dissolverebbe la sua struttura politica ed essa sarebbe fagocitata da altre autorità, come si vede infatti nelle chiese protestanti.
 Oppure si potrebbe pensare -sogno mirabolante, surreale come tutti i sogni ma forse possibile- che a capo di questa chiesa fosse eletto un Marcinkus o uno peggiore, che stringesse legami ancora più forti con le massonerie (a parole condannate dai papisti, ma solo a parole), con le banche mondiali, con le mafie di ogni territorio. A quel punto, infatti, l’essenza malvagia della chiesa romana apparirebbe ancora più chiara. E chiara sarebbe la stoltezza dei suoi fedeli, soprattutto di quelli “progressisti” e quindi illusi complici del male.

Come vedi, quanto accaduto a Palermo non solo è comprensibile ma è anche paradigmatico e necessario poiché del tutto coerente con duemila anni di legame totale con i poteri di ogni risma, con le guerre, con l’oppressione, con l’ingiustizia. Il Regno dei Cieli apparirà anche quando i capi di questa congrega saranno condotti davanti a qualche tribunale per rispondere di crimini contro l’umanità. Quali crimini? Basta sfogliare un qualsiasi manuale di storia per trovare molte risposte.
 L’ultima, ma solo in ordine di tempo, è il sostegno esplicito, costante e convinto a un personaggio come s.b., il quale poi ricambia con la censura totalitaria di cui parla il tuo articolo (oltre che con tante altre regalie finanziarie e sociali).

Rassègnati, caro amico, contro la chiesa papista “non praevalebunt”. Perché dovrebbero essere “le porte degli inferi” a ribellarsi contro se stesse.

2 commenti

  • diego b

    Ottobre 18, 2010

    il prof. cavadi, che conosco solo per la lettura della bella rivista vita pensata, a quanto comprendo è un credente, un cristiano

    io penso che quella struttura di potere cui si fa riferimento abbia molto più timore di un credente che esprime posizioni progressiste (mi scuso per il termine sbrigativo, ma è per capirsi), che delle argomentazioni espresse da un ateo

    quindi, io penso che è bene che i cristiani veri portino avanti la loro testimonianza, combattendo una battaglia di trincea, di confine, più dura di quella di chi stà fuori dal mondo dei fedeli

    però comprendo anche come, come benissimo espresso qui, duemila anni di legame totale con i poteri di ogni risma, portino a giudicare ogni tentativo dall’interno una pia illusione

  • Amelia

    Ottobre 17, 2010

    Condivido pienamente quanto scrivi, caro Alberto.
    A tal proposito riporto una sintesi perfetta di Aldo Busi per quanto riguarda il nostro paese :”Non è la Stato Vaticano ad essere in Italia ma è l’Italia ad essere nello Stato Vaticano”.
    Mi chiedo come si possano ancor oggi confermare antichi pregiudizi a favore della Chiesa (la confusione terminologica non è casuale) ed essere ciechi di fronte alla storia da Costantino ai giorni nostri.
    Segnalo qui un testo trovato casualmente nella biblioteca di Google che mi ha dato una molto verosimile chiave di lettura dell’inestricabile legame tra il potere della Chiesa e la prassi religiosa
    http://books.google.it/books?id=umQpAAAAYAAJ&printsec=frontcover&source=gbs_slider_thumb#v=onepage&q&f=false
    Un saluto
    Amelia

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