di Dejan Dukovski
Teatro Litta – Milano
con Laura Bombonato, Jytte-Merle Bohrnsen, Stefania Medri, Woody Neri, Stefano Scherini, Marco Vergani
regia di Sandro Mabellini
sino al 3 luglio 2010
Tragico e ironico, sanguinario ed erotico, effimero e politico. Anche questo è il Dracula di Dejan Dukovski, nella messa in scena partecipe e dinamica di Mabellini. Le luci al neon dentro le quali i personaggi parlano, si raccontano, si incontrano, danno alla vicenda l’ambiguità di una favola d’amore, di un miraggio della storia, di una mostruosità intrisa di malinconia.
Gli attori -giovani e assai bravi- cantano, si spogliano, modulano voci e gesti nella postura intima del sogno. Dracula diventa ogni volta il diverso che siamo o che possiamo incontrare. Una differenza che chiede d’essere riconosciuta come tale, e accolta. Le luci si fanno specchio, evidenziano le speranze e le menzogne, scolpiscono i corpi e li lasciano alla loro morte. La forma di questo spettacolo parla da sé. Ed è anche per questo che mi è parsa superflua la non breve canzone finale dedicata a riassumerne il “messaggio” politico. Era già tutto chiaro.
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