Due volte, tanti anni fa, un amico che conosceva quegli ambienti mi disse che la mafia non c’entrava molto, che era stata l’esecutrice di volontà politiche: dopo la morte di Dalla Chiesa e dopo la strage che uccise Borsellino e la sua scorta. Fui un ingenuo a non credergli. Adesso capisco che aveva ragione. Il procuratore Piero Grasso ha ammesso con chiarezza l’esistenza di una “trattativa” tra lo Stato e la Mafia, due entità in Italia spesso complici. [Fonte: la Repubblica]. Trattativa che portò all’«accelerazione probabile della strage di Borsellino, [che] può allora essere servita a riattivare, ad accelerare la trattativa con i rappresentanti delle istituzioni. (…) Anche via D’Amelio – sospetta Grasso – potrebbe essere stata fatta per “riscaldare” la trattativa. In principio pensavano di attaccare il potere politico e avevano in cantiere gli assassinii di Calogero Mannino, di Claudio Martelli, Giulio Andreotti, Carlo Vizzini e forse mi sfugge qualche altro nome. Cambiano obiettivo probabilmente perché capiscono che non possono colpire chi dovrebbe esaudire le loro richieste. In questo senso si può dire che la trattativa abbia salvato la vita a molti politici». Peccato.
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2 commenti
cristina
Cari lettori e frequentaori di “idee” e “pensiero” liberi,
io non mi vergogno a dire che ho paura.
Ho paura della mia impotenza “effettiva”.
Forse esagero nel descrivere il mio personale sentire ma vorrei trovare la forza (come qualcuno sa fare)di tenere sempre la testa alta contro ogni sopruso, villaneria, beffarda arroganza,contro questo nuovo essere dei “delinquentipotenti” che egregiamente utilizzazno le”mafie” come condimento della loro originale e infinita “bruttezza morale”.
Non mi sento sola ma ho ancora paura.
biagio guastella
Vari documentari, non ultimo quello de “La storia siamo noi” di G.Minoli, nonché il libro “L’agenda rossa di Paolo Borsellino” di Lo Bianco e Rizza (edito da chiarelettere nel giugno 2007) testimoniano il sospetto che ci fosse qualcosa sotto alle stragi del 92. (Esempio per tutti la presenza di un uomo del SISMI sulla scena di via D’Amelio e la scomparsa dell’agenda rossa appunto) Borsellino era d’impiccio alla trattativa Stato/Antistato per lo sconcerto che gli suscitò la sola idea della trattativa: amici, colleghi, politici onesti, giornalisti, scorte gente che si è sacrificata (da Peppino Impastato a Pio La Torre, da Dalla Chiesa a Mattarella, da Falcone a Borsellino, da Fava a Spampinato e i ragazzi delle scorte ecc…) perché la lotta fosse vinta dallo Stato, sono stati uccisi un’altra volta. Per non parlare della beffa! Ci saremmo potuti liberare di personaggi politici (leggi Andreotti) che sono stati per anni la parte “statale” dell’antistato. Oggi fra l’altro sostituiti, “degnamente”, da Dell’Utri, Micciché, ovviamenti il nano di Arcore, annessi, connessi e affini). A ciò lego qualche flash: 1)Proprio del Berlusca (era già all’apice della “carriera” all’ombra di Andreotti e Craxi nella Milano da bere) parlò Borsellino 2 giorni prima di morire in una intervista a 2 giornalisti francesi 2)il Berlusca ha attaccato i giudici che hanno riaperto i fascicoli dei processi sulle stragi del 92 accusandoli -udite udite- di sperperare denaro pubblico. Saranno coincidenze o c’è da aspettarsi dell’altro?