ANTONIO LIGABUE – L’arte difficile di un pittore senza regola
Milano – Palazzo Reale
Sino al 4 novembre 2008
Ci sono artisti dei quali sembra di sapere tutto. Ligabue può essere tra questi: la vita inquieta e da marginale, il naif e la somiglianza con Van Gogh, gli animali -esotici e domestici- e gli autoritratti quasi sempre di tre quarti. Eppure quando una mostra che raccoglie più di duecentocinquanta tra oli, bronzi e disegni permette di entrare in contatto con le opere emerge qualcosa di diverso: le fonti molteplici e “colte” -tra le quali in particolare i Fauves; il costante riferimento alla Svizzera -dove Ligabue era nato e tentò di ritornare; la raffinatezza delle numerose sculture; la identità fra i suoi soggetti. Nel senso che gli animali erano l’anima di Ligabue e i suoi autoritratti sono intrisi di animalità.
A volte dipingeva per un piatto di minestra, altre per dire a se stesso di essere vivo. Poche volte l’arte ha riscattato così totalmente la sofferenza d’esserci.
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