Alcuni siti e quotidiani hanno pubblicato le fotografie di Stefano Cucchi, un tossico ammazzato dalle “forze dell’ordine” perché trovato in possesso di 20 grammi di hashish. Vari benpensanti ritengono che in fondo lui, come anche per esempio Aldo Branzino o Federico Aldrovandi, se la sia cercata; che se non vai in giro con la droga queste cose non ti succedono.
Sono sempre d’accordo con le persone per bene e quindi propongo di riservare il medesimo trattamento ai numerosi deputati, senatori, ministri o sottosegretari della Repubblica, amministratori pubblici, agiati e noti imprenditori privati, uomini e donne di spettacolo che utilizzano, comprano, cercano ogni giorno cocaina e analoghe sostanze, in questo modo alimentando il crimine. Pestiamoli, pestiamoli duro, pestiamoli sino a cavare loro il sangue. Se le cercano, no? E se poi vanno pure a puttane (“escort” o “trans” che siano) eviriamoli, così imparano.
Non sono soltanto servi e ladri, gli italiani, ma anche un popolo di ipocriti, ammirando nei potenti le stesse azioni che ai deboli costano la morte.
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5 commenti
agbiuso
Un giovane arrestato di nome Gesù
di Erri De Luca in “Liberazione” dell’11 novembre 2009
Il potere dichiara che il giovane arrestato di nome Gesù figlio di Giuseppe è morto perché aveva le mani bucate e i piedi pure, considerato che faceva il falegname e maneggiando chiodi si procurava spesso degli incidenti sul lavoro. Perché parlava in pubblico e per vizio si dissetava con l’aceto, perché perdeva al gioco e i suoi vestiti finivano divisi tra i vincenti a fine di partita. I colpi riportati sopra il corpo non dipendono da flagellazioni, ma da caduta riportata mentre saliva il monte Golgota appesantito da attrezzatura non idonea e la ferita al petto non proviene da lancia in dotazione alla gendarmeria, ma da tentativo di suicidio, che infine il detenuto è deceduto perché ostinatamente aveva smesso di respirare malgrado l’ambiente ben ventilato.
Più morte naturale di così toccherà solo a tal Stefano Cucchi quasi coetaneo del su menzionato.
agbiuso
@alix: la ringrazio molto!
Su Repubblica di oggi appare un articolo di Francesco Merlo che invito a leggere. Si intitola Il cattolico feroce.
Rivolgendosi a questo amico dei drogati di lusso e odiatore dei drogati qualunque, Merlo tra l’altro scrive: “Lei, onorevole (si fa per dire) Giovanardi, non usa categorie politiche, ma ‘sniffa’ astio. Come lei erano gli “sciacalli” che in passato venivano passati alla forca per essersi avventati sulle rovine dei terremoti, dei cataclismi sociali o naturali”.
alix
10 e lode. centratissimo.
Armando Carbone
Ho visto i miei amici che venivano picchiati, presi a manganellate da uomini in divisa. Ho guardato i miei amici che prendevano colpi di manganello sulle mani nude, erano indifesi, mani alzate e occhi sbarrati.
Sono uno studente di Filosofia, mi sono laureato nella Facoltà di Lettere e Filosofia di Catania. Da un mese vivo a Roma dove frequento l’Università Roma3 per conseguire la Laurea Magistrale in Scienze Filosofiche.
Ho vissuto la realtà del C.P.O. Experia e mi fa male guardare quello che succede a Catania solo attraverso i filmati messi dai ragazzi in rete su You Tube senza poter muovere un dito, senza poter alzare la voce gridando con i miei compagni indignati.
Ho visto i miei amici che venivano picchiati, presi a manganellate da uomini in divisa. Sono frammenti di violenza ordinaria.
Non riesco a trattenere rabbia e disgusto.
biagio guastella
Come spesso accade, non posso che, anche questa volta, essere in pieno accordo con le parole della nota del prof. Biuso. Aggiungo che “le forze dell’ordine”, in una città cosiddetta “difficile” come Catania (in cui la notte, per dirne una di quelle che mi sbigottisce, tutti sanno che si svolgono corse clandestine di cavalli ma che nessuno denuncia), si preoccupano di operare una violenta incursione, degna del peggior squadrismo di ventenniana memoria, nel Centro Sociale “Experia” che da 16 anni opera sul territorio con grande impegno e spirito di servizio. Cosa unanimemente riconusciuta tanto che diversi cittadini sono intervenuti difendendo i compagni dell’Experia (si pensi che tra le importanti iniziative del centro c’è un doposcuola gratuito per quelle famiglie che non possono permettersi di pagare lezioni private). Colgo l’occasione per esprimere la piena solidarietà ai compagni dell’Experia.